Enri ha scritto:
oligaraca ha scritto:
Non l'ho omesso, è che probabilmente mi sono dimenticato di risponderti comunque Innanzitutto, qual è stato il favoritismo per Boschi senior? La Boschi l'ha chiesto due o tre volte al direttore del Fatto Quotidiano, che la sta attaccando per questa vicenda, senza avere nessuna risposta. Ed effettivamente è difficile trovarne traccia. Sappiamo che il decreto ha azzerato il Cda della banca, quindi di fatto facendo perdere il lavoro al padre dell'ex ministro. Inoltre, a causa di tutto il casino mediatico, il fratello si è dimesso da dipendente. Inoltre le azioni di proprietà dei vari membri della famiglia Boschi (per un totale di 12 mila euro, una inezia per una banca che ha un capitale di centinaia di milioni di euro) sono state azzerate. Ed infine, essendo Banca Etruria una banca popolare, c'è il cosiddetto azionariato diffuso: ogni socio (erano circa 62 mila) ha poche azioni tra le mani. Anche perchè nelle assemblee dei soci ogni persona conta un voto, indipendentemente dalle azioni in suo possesso. Avere 10 azioni o averne 100 mila dà diritto comunque ad un voto. Quindi la famiglia Boschi aveva 4 voti su 62 mila. Un po' pochi per decidere l'andamento della banca. E allora? Il favoritismo dov'è? Sinceramente non lo vedo.
Nei soci no ma nel cda si è vero.
Effettivamente non ha avuto granchè successo la sua influenza. Ma al di la dei danni fatti dalla gestione bancaria, rimane strano il fatto che un ministro per le riforme costituzionali si occupi di banche insieme al papà invece di lasciare tutto a padoan, che era il ministro competente.
E si, tutto sommato tra mps, carige ed etruria se andiamo a vedere lo scandalo dove è "meno" coinvolto il pd è proprio quest'ultimo...
MPS è stata per decenni controllata dalla politica, e lo è rimasta anche dagli anni Novanta in poi. Fino a pochi anni fa la maggioranza assoluta delle azioni della banca erano possedute dalla Fondazione Monte dei Paschi, un’istituzione semi-privata i cui vertici vengono nominati in gran parte dai rappresentanti della politica locale, come il sindaco di Siena, il presidente della provincia e quello della Toscana (oggi la fondazione ha una percentuale trascurabile di azioni della banca). Visto che il centrosinistra è sempre stato molto forte in quelle aree, MPS spesso viene indicata come una banca vicina al PCI, ai DS e ora al PD (in realtà, è sempre stata molto vicina alla politica, di qualunque colore fosse).
Molte altre banche italiane avevano quote possedute da fondazioni bancarie, ma MPS era l’unica in cui il controllo completo era in mano alla Fondazione. Il risultato di questo controllo “politico” della banca fu che MPS e la Fondazione investivano in maniera massiccia a Siena e più in generale in Toscana, in base a logiche politiche e spesso senza tenere conto della sostenibilità e della profittabilità degli investimenti. Ogni sorta di attività in provincia era finanziata con il denaro della banca: dall’università agli ospedali, dalle squadre sportive agli eventi culturali.
Ma i manager e i politici che guidavano la banca non erano generosi solo nei confronti del loro territorio. In questi ultimi anni i giornali hanno scoperto diversi casi in cui sono stati concessi prestiti o altri favori a importanti personaggi politici. Il caso Carige non lo conosco molto bene, diciamo che molti dei problemi di MPS sono nati da un rapporto malato con la politica, di cui certamente anche il PD come Forza Italia ne sono responsabili.
Carige è la stessa storia.
Etruria è l'unica salvata dal bail in che ha fottuto i subordinati, poi è stata accorpata in ubi(non Unicredit ma poco cambia) . Resterà da capire in quali tasche sono finiti i soldi dei truffati, anche se il sospetto di un'altra mps è forte