termopiliano ha scritto:
Io pur non lavorando nel commercio so bene che il mio settore implica il lavoro festivo (domenica, natale, pasqua, ecc..) e all'occorrenza notturno (e talvolta anche la reperibilità nei giorni liberi, per dire). Faccio lo stesso lavoro da quasi 8 anni e per me ormai (meccanicamente) non esistono giorni festivi tradizionali. Lavoro senza problemi a Natale (da 5 anni consecutivi mi capita la notte della vigilia, ad esempio) ma so godermi il senso di un giorno libero di martedì o in un giorno feriale qualunque. Poi magari per le (poche) persone che mi stanno attorno non è il massimo, ma se lo fanno andar bene perché sanno che faccio un lavoro che mi piace.
Se in futuro la cosa non mi andrà più bene mi troverò un altro lavoro (come dice giustamente El Mauro). Nessuno mi obbliga insomma.
Ogni lavoro ha le sue caratteristiche generali e quando decidi di intraprendere una carriera piuttosto che un altra sai benissimo a cosa vai incontro, se non ti piace fai sempre in tempo a cambiare.
Tirare in ballo il capitalismo e il consumismo è una boiata dai...
Non lo è proprio per niente dato che è stata questa ideologia a varare le discusse liberalizzazioni.
L'idea che se la cosa sta bene a te deve andare bene a tutti, è spiccatamente individualistica e derivante da quel culto dell'individualismo che ha imposto la mentalità capitalistica.
Ho già spiegato che la benedetta domenica per l'Occidente è sempre stato il giorno del riposo e del ristoro collettivo, e chi ha sovvertito questo costume non lo ha fatto certo per il bene dei popoli. Una giornata sottratta alle logiche del consumo, a quelle della quotidianità alienante, alla fretta compulsiva che scandisce il resto della settimana, una giornata da consacrare all'antico piacere dell'
otium .