io ho conosciuto qualche bocciato alle medie , ma principalmente per ragioni disciplinari o di frequenza , per profitto è veramente difficile se almeno mostri un pò di buona volontà
comunque il problema non è tanto quanto si studia ma quanto seriamente , poi sarebbe pure discutibile sommergere la gente di compiti eh che è più controproducente che altro, soprattutto dopo essere stati seduti 5 o 6 ore a non fare un #@*§
( e io sta cosa non la sopportavo , dovevo sentirmi le lezioni da ritardati quando se mi avessero lasciato il libro in pace con 5 ore al giorno sarei andato molto meglio , ma che dico meglio , avrei potuto insegnare io , e poi tornato a casa dovevo pure stare altre ore a fare esercizi essenzialmente basati sulla ripetizione della stessa cosa
)
ma in generale il senso è che i ragazzi di oggi non sono più scemi o più indisciplinati che in passato , però non hanno stimoli , la scuola è un parcheggio molto più che in passato ( e io mi includo nel presente eh) io fino all'università non ho avuto alcuna percezione della necessità di studiare , alle medie presi 27 note disciplinari in un anno e sono uscito con ottimo , alle superiori sono stato promosso dopo aver fatto anche 50 assenze
la scuola si è appiattita per garantire a tutti un minimo standard , io ero costantemente superiore e non ho mai fatto niente di criminoso( facevo tante piccole cose ma non sono mai stato il nemico dei professori, ovviamente conosco il mio ruolo e il rispetto) quindi la scampavo sempre ( anche se oggi mi pento perchè magari sarei uscito con 100 e lode alle superiori studiando una o due ore al giorno , ma adesso me ne rendo conto appunto)
e non sono un genio eh , nè tantomeno un gran lavoratore , sicuramente in tantissimi messi nella situazione di doversi e potersi gestire e con la percezione che sia necessario e premiante studiare , anche se ovviamente con una guida e senza rinunciare al valore sociale della scuola, darebbero risultati migliori
il problema non è avere troppi criminali o troppi stupidi ,sono meno che in passato ce ne sono pure parecchi che vorrebbero/potrebbero fare , il problema è l'appiattimento e la noia generali e la necessità di tutelare pure gli stupidi e i criminali, il professore spiega scazzato , i ragazzi non ascoltano un #@*§ , ma alla fine tutti sperano semplicemente che si finisca quanto prima e poi i compiti e i professori privati dovrebbero rimediare
l'università mi sta piacendo molto di più a livello di produttività (o dovrei dire mi è piaciuta , ormai sono al quinto anno) perchè la percezione è che sono #@*§ miei se studio o meno ( e non è che mi ammazzi di studio manco adesso), anche se certo gli esami sono fin troppo disumanizzanti
ci vorrebbe un punto di incontro tra la necessità di non lasciare nessuno indietro ma pure di spingerli a migliorare e premiare chi lo fa, ovviamente tutto proporzionato all'età e con serenità e la minima pressione possibile(ma un pò ci deve essere , si dovrebbe pure parlare di educazione alla pressione) e la valorizzazione non solo dello sforzo ma pure dell'abilità (non è che deve andare avanti solo quello ammeastrato meglio in questo contesto di mediocrità totale)