Sugli oppositori: ad ora Putin non ha un vero oppositore, se con questo intendiamo un candidato capace di raccogliere intorno a sé un minimo di consenso popolare.
Sia nelle elezioni presidenziali che in quelle parlamentarie di 1 anno fa, il secondo partito è stato quello dei comunisti. Attenzione, il comunismo in Russia non è quello che intendiamo noi occidentali, un po' all'acqua di rose e romanticamente proletario. Il comunismo russo è ancora pervaso dal nazionalismo e dalla retorica patriottica, che quasi lo mette in contrapposizione con l'internazionalismo a cui siamo abituati ad associarlo. In ogni caso, spesso i comunisti sono schierati dalla parte del partito di Putin sulle riforme proposte.
I "liberal-democratici" di Zhirinovsky... Qui veramente ci sarebbe da ridere, uno dei personaggi più folkloristici del panorama politico mondiale. Una specie di Calderoli, ma ancora più aggressivo e spregiudicato. Non hanno nulla né di democratico, né di liberale, sono invece iper-conservatori e imperialisti. Vi lascio a google, che sicuramente vi rimanderà agli aneddoti più succosi di questo saltimbanco della politica.
Tralasciando le figure minori, in Europa si fa un gran parlare di Navalny, paladino della democrazia e oppositore di Putin. Che sia oppositore di Putin non vi è dubbio, sul resto invece... Diciamo che ha un po' perso il treno negli anni scorso, avvitandosi in una spirale di autocompiacimento, martirio e bullismo verso chi è oppositore di Putin, ma non la pensa come lui. Il suo consenso (quantificabile ottimisticamente in un 8-9%) proviene per la maggior parte da giovanissimi elettori (18-25 anni), che crescendo lo abbandonano per confluire nei partiti più tradizionali.
Le sue manifestazioni hanno un seguito molto limitato (l'ultima in gennaio ha avuto 2000 persone a Mosca, una città di circa 15 milioni di abitanti) e vengono "represse" non in quanto pericolose per Putin, come si scrive da noi, ma perché illegali. Di solito il giochino è lo stesso: Navalny chiede di manifestare in pieno centro, possibilmente durante qualche altro evento; l'organizzazione gli viene negata e gli viene assegnato un altro luogo per svolgere la manifestazione (di solito in periferia); Navalny incita i suoi sostenitori a fregarsene e manifestare comunque in centro; la polizia arresta i manifestanti.
Nelle ultime elezioni, l'unica figura di opposizione era Ksenia Sobchak, una figura nuova della politica (è una conduttrice TV), che però non è andata oltre il 2% ed è stata accusata da Navalny di essere una marionetta di Putin.
Enri ha scritto:
Tu dici che i giovani di oggi in russia sono "viziati" dal benessere. Il che può essere vero in confronto al '900, dove anche solo trovare il burro al supermercato era un'impresa titanica. Ma la russia rimane di gran lunga sotto il nostro paese, sotto ogni punto di vista (a mosca uno stipendio medio è 800 euro, ma nel resto del paese è 300). Ed è ancora ben lontana dall'essere una democrazia. Come la nostra s'intende...
Sulle condizioni di vita, una precisazione. Le file al supermercato per i beni di prima necessità non erano un tratto caratteristico dell'Unione Sovietica. Lo sono diventato solo in prossimità del collasso, quando il sistema intero si stava sbriciolando e a pagarne le conseguenze sono state, come sempre, le persone più vulnerabili.
Il tenore di vita delle metropoli russe è paragonabile a quello delle metropoli europee, in alcuni casi anche superiore. Non tragga in inganno lo stipendio medio, perché poi tutto è in proporzione. I prodotti costano meno, così come le utenze, i carburanti, i servizi, eccetera. Fanno eccezione i prodotti di importazione, che naturalmente hanno un ricarico che li rendono più cari.
Ma il vero problema è fuori dalle grandi città, in cui vive la maggioranza della popolazione. Cittadine anche di media grandezza con strade non asfaltate, trasporti inefficienti, acqua calda non continua, accesso ai servizi problematico e stipendi minimi. Le grandi città russe fagocitano tutto il budget, e per le regioni non restano che le briciole. Questo è sicuramente uno dei più gravi problemi in Russia.
Per chiudere, bella la citazione di Ciccio, che mi sembra si incastri con la situazione odierna in Russia, un paese al quale non si può chiedere di correre dopo millenni di regimi autoritari, sperando che in pochi decenni si allinei alla nostra cultura che invece ha radici democratiche ben più profonde.