un dislvalore assoluto in che senso?
è chiaro che nella maggior parte dei casi i soldi spesi in scommesse sono soldi "buttati"
cosi come sono soldi buttati però la maggior parte di tutti quelli che spendiamo per beni non di prima necessità, se qualcuno vuole spendere due euro ogni tanto per giocarsi una schedina non c'è niente di male o di incredibilmente dannoso, i bookmakers "vendono" quel divertimento e ovviamente la possibilità di vincere
i soldi girano anche per cose "inutili", questo è uno stimolo a produrne anche di più di utili, non è lo stato che deve stabilire cosa devo desiderare
è un pò come gli alcolici, e lo dico dal punto di vista di uno che ormai raramente beve o gioca, se uno vuole bersi un bicchiere ogni tanto non c'è nessun problema serio
qual'è il problema del gioco? l'abuso, ma se la gente si fa centinaia di km per andare in un altro casinò figurati se si ferma perchè non c'è più la pubblicità
i centri scommesse sono a ogni angolo, che ci fai con la pubblicità?
per i controlli concreti nella mia idea farei cosi, collegherei ogni giocatore a un account unico da farsi coi propri dati, tanto le scommesse sono già tutte digitalizzate
ed ognuno dovrebbe avere un limite di spesa, insomma come avviene già oggi ma con un account solo per ogni sito, e da usare anche per le scommesse fatte "dal vivo" nel centro scommesse, una specie di "tessera dello scommettitore"
se fatto bene (e ovviamente niente sarà mai perfetto) non esiste più la possibilità di ridursi in povertà
con la pubblicità dopo ti ci pulisci