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quoto pure le virgole di redguerrier

Aborto ed Eutanasia purtroppo, sono ancora lontani anni luce dall'essere trattati e soprattutto RISPETTATI come dovrebbero, in un paese LAICO e civile.


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MessaggioInviato: sab 9 set 2017, 13:31 
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Così per curiosità, tu ritieni che l'aborto sia un omicidio anche quando la nascita/gravidanza del bambino rappresentano un serio pericolo alla vita della donna (tumori, deformazioni etc..)?


Rimane sempre un omicidio, ma non si può imporre ad una donna di essere una madre coraggio quindi l'aborto per la sua salvezza è consentito.

redguerrier ha scritto:

La definizione di essere umano/uomo/umano è la seguente: "Mammifero caratterizzato dalla stazione eretta, dallo sviluppo straordinario del cervello, delle facoltà psichiche e dell'intelligenza, dall'uso esclusivo del linguaggio simbolico articolato e dalla conseguente capacità di fondare, trasmettere e modificare una cultura".
Mi sembra che l'embrione o il feto non abbiamo nemmeno una di queste caratteristiche, o sbaglio. Questo perchè è un progetto, un essere in divenire, non un umano a tutti gli effetti. Come trovarsi davanti all'inizio dei lavori di costruzione di una casa e dire "questa qui è una casa" andandoci ad abitare dentro.


Questo è quello che fa comodo credere per sgravarci la coscienza allontanando le questioni che essa avanza. Si parla di vita in divenire non di un oggetto inanimato come una casa, mettere a paragone le due cose la dice lunga su quanto voi abortisti stimiate la vita umana.
Ogni volta che avviene un aborto vi domandate mai se è stato fatto qualche tentativo per evitarlo, se la madre priva di vocazione compia effettivamente una scelta oppure è obbligata a farlo perché è stata abbandonata da tutti, parenti, amici, istituzioni? E' giusto far passare il messaggio che il feto sia una storta di tumore da estirpare per chi non lo desidera?

Per ciò che riguarda i bambini down, sì hanno un sacco di problemi non sono tutti simpatici come l'amico di Benigni in Johnny Stecchino; ciò non toglie che ucciderlo prima che nasca e promuovere la cultura dell'eliminazione preventiva di tutti bambini che presentano difetti rimangano delle bestialità.

Questa svalutazione della vita umana e l'attribuirle significato solo se risponde ai requisiti dell'edonismo in voga oggi è solo una posizione comoda, nient'altro.


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MessaggioInviato: sab 9 set 2017, 13:55 
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La definizione di essere umano/uomo/umano è la seguente: "Mammifero caratterizzato dalla stazione eretta, dallo sviluppo straordinario del cervello, delle facoltà psichiche e dell'intelligenza, dall'uso esclusivo del linguaggio simbolico articolato e dalla conseguente capacità di fondare, trasmettere e modificare una cultura".
Mi sembra che l'embrione o il feto non abbiamo nemmeno una di queste caratteristiche, o sbaglio.


Anche tanti vecchi non hanno nemmeno una di queste caratteristiche - hanno il cervello malandato e tutto il resto - sarebbe giusto privarli della dignità di essere umano per poterli eliminare senza rimorsi e consentire ai giovani di poter coltivare la speranza di una pensione per il loro avvenire.


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MessaggioInviato: sab 9 set 2017, 17:49 
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redguerrier ha scritto:
Sandro ha scritto:
redguerrier ha scritto:
Sandro ha scritto:
redguerrier ha scritto:
Si proprio la stessa cosa.
C'è solo una piccola trascurabile differenza, che il primo è un essere umano a tutti gli effetti da anni, l'altro un gruppo di cellule in via di creazione. I 3 mesi in cui è possibile abortire mica li hanno scelti a caso tirando un dado a 9 facce.

A parte che l'aborto in Italia è consentito anche fino al sesto mese (per rischi alla salute psichica della madre, il che vuol dire tutto e niente), è ovvio che quello dei tre mesi è un termine convenzionale: ma pensa, fino all'89esimo giorno c'e un grumo di cellule e poi...ta-dan! Ecco un essere umano! Ma per favore...
Cita:
Non è che se mi faccio una sega compio un genocidio.

E chi lo sa, magari una mattina potresti ritrovarti il pupo tra le lenzuola... :asd


Il concetto di essere umano è molto relativo.
Un essere umano è dotato di razionalità, un feto no,

L'assenza di razionalità non mi sembra un discrimine valido. Perché se sono esseri umani solo quelli dotati di razionalità, allora neanche un malato di mente si può considerare un essere umano.
Idem per le persone che vivono in stato vegetativo...


Il malato di mente ha una sua razionalità, chi più di chi meno.
Il malato che vive in stato vegetativo ci è arrivato a seguito di un incidente, non è che è stato sempre in quello stato (e anche qui entreremmo nel campo dell'eutanasia, che suppongo tu ritenga altrettanto delittuosa e paragonabile ad un omicidio).


Riguardo al malato di mente, non è del tutto vero quello che dici: ad esempio il morbo di alzheimer, nella sua fase più avanzata, può ridurre il soggetto alla più completa incapacità di badare a sé stesso e a relazionarsi con il mondo che lo circonda.
Quanto alla persona in stato vegetativo, mi sembra strano che ad essa non applichi il criterio dell'attualità, come fai invece con il feto: cioè, tu dici che essa, pur essendo allo stato attuale priva di razionalità, è da considerarsi comunque un essere umano, perché non è sempre stata in quello stato. Giusto, siamo d'accordo.
Però il fatto è che neppure l'embrione/feto rimarrà sempre nel suo stato di assenza di razionalità, poiché acquisirà questa caratteristica nel corso del suo processo evolutivo.
L'assurdità è che, in tal modo, tu attribuisci dignità umana ad un soggetto che ha perduto la propria razionalità irrimediabilmente, e non ad un soggetto che è in procinto di acquisirla.
Sull'eutanasia la mia posizione è questa: anche se non ne ho fortunatamente mai fatto esperienza, mi rendo perfettamente conto che in determinate situazioni di gravissima menomazione, l'unico desiderio della persona sia quello che le sue sofferenze abbiano fine. Per cui ho massimo rispetto e comprensione per chi si trova in tale tristissima condizione.
Però dentro di me già so che non avrei il coraggio né di ucciderla, nè di accompagnarla alle cliniche della morte svizzere. Uccidere una persona è sempre un atto abominevole, anche se è il destinatario stesso a chiedertelo.

Il resto lo ha già detto Basilio, con cui mi trovo del tutto d'accordo.


Ultima modifica di Sandro il sab 9 set 2017, 18:28, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: sab 9 set 2017, 18:20 
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Continuate a portarmi esempi di gente che, a causa di una malattia, è ridotta a quello stato. Con l'embrione potete pure continuare a fare tutte le filippiche teologiche che volete ma NON è ancora un essere umano, punto, quindi non è omicidio. Se il bambino può portare innumerevoli problemi ai genitori, che siano essi di rapporto socio/economico o di salute, è giusto che essi possano decidere nella completa libertà, non capisco come si possa affermare il contrario e imporre ad una madre di allevare un bambino che non ha voluto (con tutte le conseguenze che ci saranno). Viviamo nel 2017, non nel medioevo perdio.
Ah, le metafore funzionano così eh, si porta il discorso su un livello totalmente differente (e più semplice) per far capire meglio il concetto. O credete veramente che io veda un bambino come una casa?

@Sandro: Non farmi filosofia spicciola per favore, potrei farla tranquillamente anche io. Poco fa ho chiesto se l'aborto fosse consentito se la madre andasse incontro a problemi di salute e mi è stato risposto di si. Quindi la vita della madre vale più del bambino giusto? Anche voi avete delle discrete distinzioni sulla dignità umana allora. A questo punto mi viene da chiedervi "perchè ritenete che in queste condizioni sia meglio sacrificare il bambino piuttosto che la madre?". La risposta quale sarebbe? Forse quello che sto cercando di farvi capire da 2 giorni?

Il punto è che la demonizzazione dell'aborto (e dell'eutanasia) è una stupida strumentalizzazione della Chiesa Cattolica. Gli egiziani ai tempi dei faraoni praticavano l'aborto, i cinesi delle prime dinastie praticavano l'aborto, idem l'Impero Romano prima che arrivasse il cristianesimo. Poi è arrivata la Chiesa, ha deciso che l'aborto era omicidio (solo per aumentare il numero di penitenti e, di conseguenza, di soldi nelle casse della chiesa) e via che tutti gli sono andati appresso. Trall'altro il reato d'aborto all'inizio parlava di "peccato solo se il feto è inanimato", poi si sono accorti di aver fatto una #@*§ e qualche anno dopo si sono inventati che l'anima risiede nel grembo materno sin dal concepimento.

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redguerrier ha scritto:
@Sandro: Non farmi filosofia spicciola per favore, potrei farla tranquillamente anche io. Poco fa ho chiesto se l'aborto fosse consentito se la madre andasse incontro a problemi di salute e mi è stato risposto di si. Quindi la vita della madre vale più del bambino giusto? Anche voi avete delle discrete distinzioni sulla dignità umana allora. A questo punto mi viene da chiedervi "perchè ritenete che in queste condizioni sia meglio sacrificare il bambino piuttosto che la madre?". La risposta quale sarebbe? Forse quello che sto cercando di farvi capire da 2 giorni?

La risposta è che la salvaguardia di una vita (quella del feto) non può e non deve costare il sacrificio di un'altra vita (quella appunto della madre).
Poi se la madre, con un atto di eroismo, chiede di salvare la vita del figlio piuttosto che la sua, non si potrà fare altro che assecondare la sua volontà che, mi sa che è bene precisarlo, sarà pur sempre una volontà pro vita.


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Sandro ha scritto:
redguerrier ha scritto:
@Sandro: Non farmi filosofia spicciola per favore, potrei farla tranquillamente anche io. Poco fa ho chiesto se l'aborto fosse consentito se la madre andasse incontro a problemi di salute e mi è stato risposto di si. Quindi la vita della madre vale più del bambino giusto? Anche voi avete delle discrete distinzioni sulla dignità umana allora. A questo punto mi viene da chiedervi "perchè ritenete che in queste condizioni sia meglio sacrificare il bambino piuttosto che la madre?". La risposta quale sarebbe? Forse quello che sto cercando di farvi capire da 2 giorni?

La risposta è che la salvaguardia di una vita (quella del feto) non può e non deve costare il sacrificio di un'altra vita (quella appunto della madre).
Poi se la madre, con un atto di eroismo, chiede di salvare la vita del figlio piuttosto che la sua, non si potrà fare altro che assecondare la sua volontà che, mi sa che è bene precisarlo, sarà pur sempre una volontà pro vita.


Che è la traduzione complessa di "la vita della madre vale più di quella del figlio ancora non nato", appunto.

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redguerrier ha scritto:
Il punto è che la demonizzazione dell'aborto (e dell'eutanasia) è una stupida strumentalizzazione della Chiesa Cattolica. Gli egiziani ai tempi dei faraoni praticavano l'aborto, i cinesi delle prime dinastie praticavano l'aborto, idem l'Impero Romano prima che arrivasse il cristianesimo. Poi è arrivata la Chiesa, ha deciso che l'aborto era omicidio (solo per aumentare il numero di penitenti e, di conseguenza, di soldi nelle casse della chiesa) e via che tutti gli sono andati appresso. Trall'altro il reato d'aborto all'inizio parlava di "peccato solo se il feto è inanimato", poi si sono accorti di aver fatto una #@*§ e qualche anno dopo si sono inventati che l'anima risiede nel grembo materno sin dal concepimento.


Dal Giuramento di Ippocrate:
Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.


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redguerrier ha scritto:
Che è la traduzione complessa di "la vita della madre vale più di quella del figlio ancora non nato", appunto.

Significa: meglio una morte invece di due.


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Basilio ha scritto:
redguerrier ha scritto:
Il punto è che la demonizzazione dell'aborto (e dell'eutanasia) è una stupida strumentalizzazione della Chiesa Cattolica. Gli egiziani ai tempi dei faraoni praticavano l'aborto, i cinesi delle prime dinastie praticavano l'aborto, idem l'Impero Romano prima che arrivasse il cristianesimo. Poi è arrivata la Chiesa, ha deciso che l'aborto era omicidio (solo per aumentare il numero di penitenti e, di conseguenza, di soldi nelle casse della chiesa) e via che tutti gli sono andati appresso. Trall'altro il reato d'aborto all'inizio parlava di "peccato solo se il feto è inanimato", poi si sono accorti di aver fatto una #@*§ e qualche anno dopo si sono inventati che l'anima risiede nel grembo materno sin dal concepimento.


Dal Giuramento di Ippocrate:
Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.


Sono stati ispirati dai greci ok, ma il discorso non cambia di una virgola.

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