Socrate ha scritto:
Basilio ha scritto:
Prima di scagliarvi contro immaginari avversari v'interrogate sulle vostre abitudini e sulla vostra complicità nella perpetuazione di un sistema che si sostiene grazie anche alle abitudini apparentemente più banali e innocenti?
Sono a tutti gli effetti abitudini banali e innocenti.
Diventano dannose e colpevoli solo in quello stato mostruoso di guerra tutti contro tutti che è il mercato.
Boh io non vedo proprio un problema di questo mondo che non sia riconducibile all'imperversare dei mercati e davvero non vedo come la soluzione sia quello di lasciargli ancor più carta bianca. La sperequazione nel possedimento dei beni è la idiosincrasia atavica ed ineliminabile della storia dell'umanità e secondo me il prossimo passo evolutivo sarebbe quello di cercare di eliminarla non promuovere in ogni modo uno dei fattori di combustione di tal sperequazione.
In un sistema di mercato l'unico ente che può arginare le nefandezze del mercato è lo Stato, in ogni caso ci vuole una rivoluzione dei valori perché i valori che imperano al momento sono i valori vigenti nel mercato e sono valori fondamentalmente egoistici e superficiali, o perlomeno quasi sempre diciamo la loro dimensione umanitaria si esaurisce quasi sempre nei concetti di "impegno" e "ricerca".
Secondo me a quel punto anche Fusaro sarà visto meno ridicolo. Io non lo conosco bene ma non mi è sembrato così fuori dal mondo e risibile come viene dipinto qui.
se l'argomento di basilio è l'ipocrisia di chi a parole si vuole opporre al mercato può essere corretto
ma prima di poter dire che queste abitudini oltre che incoerenti sono dannose e non realmente innocenti e banali allora bisogna chiedersi se c'è davvero da opporsi al mercato
il mercato secondo te ha causato tutti i problemi del mondo , ma non mi risulta che in precedenza la società fosse più giusta , nè più ricca
e non mi risulta nemmeno che lo sia stata dove si è provata l'economia pianificata (accompagnata dal totalitarismo , come forse non può non essere)
mi pare che questi problemi sia necessario porseli prima di demonizzare il mercato
e inoltre c'è un problema di fondo aldilà delle manifestazioni concrete secondo me , gli essere umani non sono tutti uguali , se lo fossero varrebbero uguale anche sul mercato
castrarne le capacità significa livellare tutti al peggio e peggiorare la vita di tutti in nome di una folle e falsa uguaglianza
è giusto dare a tutti le stesse possibilità( e non c'è un sistema più meritocratico del mercato , se sono integrate l'istruzione e la sanità garantite) , non pretendere da tutti lo stesso risultato e ricompensarli come se l'avessero ottenuto
è giusto anche essere solidali ci mancherebbe , ma se io so fare qualcosa devo essere libero di farlo e di trarne giovamento nei limiti del legale(cioè alla fine non per danneggiare deliberatamente altri) , poi posso e devo rendere partecipi anche gli altri dei benefici delle mie capacità (la redistribuzione infatti non ha necessariamente a che fare con la statalizzazione dell'economia) , ma è aberrante l'idea di un organo centralizzato che decida cosa io devo fare della mia vita e quanto devo essere ricompensato , molto più aberrante di qualsiasi mercato libero in cui io posso comunque scegliere di fare quello che mi pare a patto che secondo gli altri valga qualcosa e comunque posso porre il mio obiettivo dove mi pare , nessuno ci obbliga a essere consumisti ( ma forse i veri materialisti sono quelli che pretendono che i beni gli vengano garantiti aldilà di tutto , come se caschino dal cielo, materialisti e anche ingenui)
inoltre dietro quell'organo si nascondono le persone , le stesse avide , immorali e incompetenti persone che agiscono sul mercato , ma nel mercato possono essere limitate perchè tutti devono rispondere alla legge e al mercato stesso , lo stato non ha limiti , in una società totalitaria non esiste più la sovranità della legge
lo stato deve controllare ? certo , ma lo stato non deve colludere coi grandi capitalisti nè addirittura arrivare a prenderne il posto
è molto più facile che possa mantenere un ruolo davvero guidato da fini meritevoli restando fuori dal mercato e non entrandovi
voi potrete dirmi che il sistema di cui io parlo è già in vigore , non è vero , guardatevi i dati sulla spese pubblica e le legislazioni a riguardo , non siamo affatto in un'economia completamente liberista e di certo non più che in passato, in realtà molte delle cose di cui vi lamentate ( soldi pubblici utilizzati per fini privati , arricchimento senza alcun merito , corruzione , clientelismo ecc) derivano da politiche opposte al liberismo
queste argomentazioni comunque non mi trovano d'accordo , ma sono meritevoli di essere discusse , perchè almeno rispondono a una logica e una coerenza minima , a differenza del caso in cui ad esempio cominciamo a tirare in mezzo altra roba che non c'entra assolutamente nulla (che pure può essere discussa , ma separatamente e sempre con gli stessi requisiti)
#@*§ ho sbagliato ! volevo farlo al posto del secondo e invece ne ho scritto uno nuovo
e vabbè vi beccate tre post di fila anche se uno vuoto