Da tempo - da anni - anche grazie alla desecretazione di documenti di stato, si parla di operazione blue moon.



Ne parla persino la RAI, siamo a un passo dal riconoscimento ufficiale. La diffusione ramificata dell'eroina fra i giovani nel corso degli anni '70 non fu un caso, ma l'esito di una scelta precisa dei servizi segreti, tesa a destabilizzare e a indebolire ogni movimento giovanile.

Chiunque abbia la mia età o anche qualche anno in più ha vissuto la piaga dell'eroina negli anni '80 e (nel mio caso) soprattutto nei '90. Io ho anche perso qualche amico e conoscente a fine decennio. Nella nostra mente è ben impressa l'immagine del tossico pallido come un cadavere, magrissimo, sdentato, magari in piena crisi di astinenza. Ora pare proprio che quella diffusione capillare non fosse casuale, ma appunto programmata in modo scientifico, con buona pace della vita e dalla salute di milioni di giovani: ne abbiamo persi tantissimi e ci sono vari testi di analisi storica e sociale che parlano di generazione perduta (in America si usa l'espressione "generazione X", di regola indica coloro che sono nati fra i primi anni '60 e la metà degli anni '80, indicativamente), di una calamità che ha decimato la popolazione italiana (e occidentale).

Mi piacerebbe conoscere il vostro punto di vista in ordine a due aspetti:
- operazione blue moon in genere, io non fatico a credere che la strategia della tensione - che porterà alle bombe - sia passata anche tramite lo smercio semi-legalizzato dell'eroina.
- la vostra personale esperienza: chi ha vissuto episodi o vicende legati all'epoca dell'eroina, che raggiungerà il suo apice fra fine '70 e anni '80, ma che proseguirà a lungo nel decennio successivo.

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

Grazie al cielo qualcuno ne parla, credevo di passare per complottista!

Comunque quest'operazione fu tutt'altro che casuale, perché mirava anche ad anestetizzare i giovani, a spegnere eventuali ardori rivoluzionari (quelli veri, non le macchiette no global) che potessero mutare lo status quo politico ed economico fino a quel momento. Un fenomeno molto simile ha riguardato anche la "politicizzazione del tifo", cioè infiltrare le curve di una subcultura rossa o nera in modo tale da creare lo stereotipo del tifoso teppista politicizzato.
Insomma fa tutto parte di un pallino su cui batto spesso e sul quale sono piuttosto insistente, cioè il totale asservimento del paese alle politiche atlantiche, che hanno portato tramite il "destabilizzare per stabilizzare" a riduzioni totali di sovranità nazionale: chi si è opposto e ha cercato una via autonoma è finito male (Mattei, Moro, Craxi...), o all'infiltrazione di agenti britannici o americani nelle BR o in ON.

Io ahimè sono molto disinformato, anche perché ho scoperto solo in questo periodo che se ne parla da anni! E che esiste copiosa documentazione.

La vicenda viene ricostruita nei dettagli e in effetti l'eroina si è imposta rapidamente come droga unica soppiantando tutte le rivali. L'opera di criminalizzazione delle droghe leggere, che io non assumo né voglio assumere, ma che non c'entrano nulla con l'eroina, rientrerebbe nel quadro dell'operazione.

In effetti un nemico debole e diviso al proprio interno è una manna, con i paesi del Medioriente si registrano le stesse dinamiche da decenni.

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Per il resto, non ho mai fatto uso di droghe e mai ne farò, fortunatamente non ho perso amici o conoscenti per droga, forse ho avuto pa fortuna di non vivere la mia giovinezza negli anni '80, quando era un fenomeno ormai all'apice.

Comunque dell'operazione Blue Moon se ne parla poco, mai in certi ambienti, altrimenti sei un complottaro. Molti non capiscono che dietro vicende simili non c'è nulla di casuale.

In generale, riguardo le droghe, c'è una componente che riguarda la non conoscenza: dell'eroina si sapeva poco. Ora non a caso io di eroinomani in giro ne vedo pochi, anzi praticamente zero, e questo presumibilmente perché si conoscono gli effetti a lungo termine. Che ,essendo palesemente devastanti, hanno portato ad evitarla come la peste in favore di altre droghe, apparentemente meno dannose e comunque più facili da assumere.
Non ho un pensiero riguardo al tema del.post, invece. Di fronte a queste ipotesi di complotto ho un atteggiamento a metá tra il "ma per favore!" e il "bah, potrebbe pure essere, chissà!"
Di conseguenza il mio intervento è assolutamente inutile.

Di solito anche io diffido dei complotti, ma quando si tratta di apparati deviati e simili, e quando ci sono documenti, riscontri storici e tantissimi testimoni tendo a superare la diffidenza.

Non fatico a credere - e del resto ci sono documenti ufficiali - che pur di stroncare ogni forma di dissenso si sia fatto ricorso anche alle droghe pesanti, alla destabilizzazione interna. La strategia ha funzionato a New York o a Berkley - le patrie dei vari movimenti giovanili - e poi è stata esportata.

Questo dal mio punto di vista non implica celebrare quei movimenti come una forza esclusivamente positiva, però ecco evidentemente a qualcuno davano fastidio, molto più dei loro pallidi eredi all'acqua di rose.

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