JC ha scritto:
però una cosa non la capisco , perchè presenti come negativo il suo appoggio a mussolini e la sua posizione tutto sommato tiepida su hitler mentre ritieni positivo che apprezzasse stalin
Forse mi sono spiegato male io
Allora, partiamo innanzitutto da un fatto: Mohandas Gandhi è un aristocratico, un figlio di un bramino indiano che va a studiare in Inghilterra e che quindi desidera di essere cooptato nella razza eletta un po' come oggi i giovani della Erasmus Generation che ambiscono a diventare come Obama, la Clinton o Mario Monti ma che poi finiscono a lavare piatti in qualche McDonalds!
Siccome a differenza dei suddetti Gandhi aveva un cervello, una volta ritornato in patria si accorge delle reali condizioni del suo popolo e di quanto sia criminale l'amministrazione britannica. Il Massacro di Armitsar rappresenta un punto i svolta: esso rivela a Gandhi e gli indiani quanto è odiosa l'occupazione inglese, il popolo verso cui Gandhi ambiva ad essere cooptato si rivela così un nemico, un popolo odioso capace di ogni nefandezza. Da questo momento anche gli indiani vengono declassati ufficialmente a "popolo di colore".
Così Gandhi decide di optare per la non violenza come fine ultimo e motore della sua causa politica. Però facendo così Gandhi si dimostra incapace di distinguere le varie forme di violenza. Se o vado ad abitare in cima ad un grattacielo poi guardando verso il basso vedo tutte le case circostanti uguali e gli uomini come insignificanti formichine... Invece la violenza va sempre distinta e compresa!
Così, nel tentativo di cercare appoggi internazionali per la causa del suo popolo, Gandhi per una curiosa nemesi, finisce per essere attratto dal fascismo mussoliniano, un regime che a livello dei rapporti di classe ha istituzionalizzato la violenza (del resto Gandhi, che esaltava il sistema delle caste indiane, un sistema violento per sua stessa natura, non poteva capire queste cose) ma non solo. Il fascismo, nel frattempo alleatosi con il nazionalsocialismo tedesco, si fa promotore si una vasta offensiva a livello coloniale. Il sogno di Hitler era infatti quello di fare della Russia e dei paesi slavi una sorta di "colonia tedesca" esattamente come hanno fatto gli inglesi con l'India...
E' la tragedia della Seconda Guerra Mondiale a determinare l'ultima svolta nel pensiero gandhiano: è il "mostro" nazista infatti, nel suo imperialismo violento e nella sua sete di conquista, a spingere tutti i partiti "anticolonialisti" a unirsi assieme e a fare muro contro il nemico comune. In questa comune "alleanza tra oppressi" contro l'invasore non può stupire quindi che Gandhi nutrisse simpatie per il movimento maoista in Cina o per quella "grande persona" di Stalin...