Sì, parlo proprio di noi.
Mi informo un pochino ed ecco cosa emerge:
- l'Italia è il secondo esportatore mondiale di armi leggere dopo gli USA. Si definiscono leggere le armi che possono essere trasportate da due persone (quindi fino al bazooka circa).
- gran parte di questi arsenali trova origine nella mia provincia (Brescia)
- i paesi che acquistano dall'Italia sono principalmente l'Arabia Saudita e la Turchia, ma ce ne sono tantissimi altri (Libia, Siria etc.. non è un caso se si trovano tutti in una determinata area).

Una persona che studia da decenni il fenomeno mi ha detto "Le guerre in medio oriente non sono solo collegate all'energia, ma anche e a volte soprattutto a un affare più importante e miliardario: le armi che dobbiamo vendergli."

I legami dell'Arabia con il fondamentalismo sono abbastanza noti (indi non è sbagliato dire che l'Italia e altri armano l'ISIS), ma io sottolineerei anche che in Yemen da 3 anni si porta avanti un massacro osceno che non si è neanche preso la briga di passare per i canali deputati e che prevede l'uso di armi italiane in massa. Siamo pure laggiù ad addestrali. Su questi fatti peraltro la Procura di Brescia ha aperto un'indagine perché sarebbero violate numerose disposizioni della legge 185 che regola la materia. Ma al di là di questioni penali, io mi chiedo se non si debba provare un po' di vergogna, quando si è venditori di morte e si contribuisce ad alimentare pesantemente tutti quei conflitti di cui però si vuole evitare le conseguenze (rifugiati in primis).

_________________
Il buon gusto è la morte dell'arte.

La tipica e sporca ipocrisia che regna sovrana nei paesi occidentali, in questo caso Italia in secundis e America in primis.

Ma con i big money di mezzo, non c'è vergogna che tenga.

Pecunia non olet.

E io che pensavo ad altro con venditori di morte.

_________________
Nous sommes Paris

Solo per rimanere nel contesto siriano (senza addentrarci in quello yemenita, in cui l'Arabia Saudita sta facendo parecchi danni a un paese già lacerato all'interno), una delle armi che ha avuto il maggiore impatto sulla guerra è stato il TOW (ossia i missili anti-carro, capaci di penetrare praticamente qualsiasi automezzo, con poche esclusioni). Questi hanno permesso ai ribelli, finanziati principalmente da Turchia e USA di decimare carri e meccaniche dell'esercito siriano. Ci sono vari modelli di TOW, ma il più utilizzato è il BGM-71, il cui costo per singolo razzo è di circa $60.000. Ne vengono sparati circa un migliaio all'anno, e si sta parlando di una singola arma in un singolo scenario di guerra (e utilizzata solo da una parte in causa, fatto salvo l'ISIS che però generalmente preferisce la guerriglia).

I russi hanno mandato i T-90, uno dei più moderni carri per l'esportazione, il cui costo supera i 2 milioni a pezzo.

Sta crescendo l'uso dei droni, uno dei più usati è il Reaper, che costa più di 16 milioni a pezzo e porta circa $500.000 di armi a bordo.

Ora, basta pensare a quanti altri tipi di carri, meccaniche, armi leggere, mortai, aerei, elicotteri, mine, portaerei... sono stati impiegati solo in Siria e ci si può grossolanamente fare un'idea di che giro di affari si metta in moto.

Senza dimenticare inoltre l'effetto pubblicitario: solo la Russia ha ammesso di aver sperimentato 162 nuove (o migliorate) armi in questi mesi di guerra, spesso documentate con video. L'obiettivo naturalmente è di provare che queste armi si sono dimostrate efficaci e di venderle in giro per il mondo.

Detto questo, mi pare improbabile che un'azienda che produce armi provi vergogna quando fa incassi di un certo tipo...

Se non ricordo, prima della "messa al bando", da quelle parti c'erano aziende leader nella produzione di mine....

edit.

https://it.wikipedia.org/wiki/Valsella_Meccanotecnica

_________________

Dall'azienda mi aspetto poco in effetti, fa i suoi profitti

Mi aspetterei molto di più da noi e soprattutto da coloro che sbraitano contro gli immigrati, i ladri e l'invasione dei rifugiati, senza porsi neanche una domandina sulle ragioni e sul nostro contributo.

È paradossale che i paesi che hanno individuato e costruito una cultura che tutela le persone e i loro diritti fondamentali, ovvero i nostri, siano poi i primi a fare retromarcia quando si può speculare sulla violazione brutale e sistematica di questi diritti.

Ovviamente è assurdo criminalizzare in sé il singolo paese, però dobbiamo denunciare questa gigantesca ipocrisia di fondo, prendere le distanze, o almeno non alzare muri quando la puzza della merdda che abbiamo scaricato sul resto del mondo arriva sotto il nostro naso.

_________________
Il buon gusto è la morte dell'arte.

Cioè se dei cornutoni schifosi che appenderei al primo albero di persona, si arricchiscono come nababbi vendendo le armi all'estero, io che non vedo un centesimo dei loro soldi sporchi devo finanziare i rifugiati in albergo o capire i vari rapinatori, stupratori, spacciatori stranieri? Ma che è? Uno scherzo o sei serio?
Come le boiate sul fatto che siamo un popolo di migranti e quindi dobbiamo accogliere chiunque. Io e milioni di altri italiani non siamo emigrati, non abbiamo parenti prossimi che lo hanno fatto e quindi? Come la mettiamo?

Non esiste un solo motivo per il quale io dovrei continuare ad assumermi responsabilità che non mi competono. Come se andassi in giro a mettere incinta 10 ragazze e poi pretendessi che gli alimenti ai pargoli ed alle madri li versassero tutti gli italiani.
Che mandino i rifugiati a casa dei produttori di armi, tanto i nomi si sanno e certamente vivono in proprietà immense, che potrebbero ospitare centinaia di profughi o finti tali.
Figurati se adesso ci tocca rispondere delle angherie fatte da altri, che in comune con noi hanno solo il passaporto. Ma uno stocatzo gigante dedicato

Secondo uno studio del nonmiricordove University i primi 3 mercati che fanno girare più soldi ogni anno sono:
1-Il mercato delle armi
2-Il mercato del cibo
3-Il mercato videoludico

L'uomo pensa prima ad uccidersi, poi mangia e dopo gioca a qualche videogioco (sulla guerra, naturalmente).
Che razza strana.

_________________
"Un omaggio a Totò che faceva sorridere gli italiani senza neanche dire mai una bestemmia"