Solo per rimanere nel contesto siriano (senza addentrarci in quello yemenita, in cui l'Arabia Saudita sta facendo parecchi danni a un paese già lacerato all'interno), una delle armi che ha avuto il maggiore impatto sulla guerra è stato il TOW (ossia i missili anti-carro, capaci di penetrare praticamente qualsiasi automezzo, con poche esclusioni). Questi hanno permesso ai ribelli, finanziati principalmente da Turchia e USA di decimare carri e meccaniche dell'esercito siriano. Ci sono vari modelli di TOW, ma il più utilizzato è il BGM-71, il cui costo per singolo razzo è di circa $60.000. Ne vengono sparati circa un migliaio all'anno, e si sta parlando di una singola arma in un singolo scenario di guerra (e utilizzata solo da una parte in causa, fatto salvo l'ISIS che però generalmente preferisce la guerriglia).
I russi hanno mandato i T-90, uno dei più moderni carri per l'esportazione, il cui costo supera i 2 milioni a pezzo.
Sta crescendo l'uso dei droni, uno dei più usati è il Reaper, che costa più di 16 milioni a pezzo e porta circa $500.000 di armi a bordo.
Ora, basta pensare a quanti altri tipi di carri, meccaniche, armi leggere, mortai, aerei, elicotteri, mine, portaerei... sono stati impiegati solo in Siria e ci si può grossolanamente fare un'idea di che giro di affari si metta in moto.
Senza dimenticare inoltre l'effetto pubblicitario: solo la Russia ha ammesso di aver sperimentato 162 nuove (o migliorate) armi in questi mesi di guerra, spesso documentate con video. L'obiettivo naturalmente è di provare che queste armi si sono dimostrate efficaci e di venderle in giro per il mondo.
Detto questo, mi pare improbabile che un'azienda che produce armi provi vergogna quando fa incassi di un certo tipo...