Riporto su questo, anche se sono un illuso.
Ah beh quello neanche io: per me votare PD, almeno nelle alte sfere (a livello locale magari qualcosa cambia) equivale a votare PDL e a 'sto punto mi prendo l'originale.
Le uniche idee un po' di destra che posso condividere riguardano il merito, ammesso che si tratti di idee di destra (di certo non quella berlusconiana), e l'esigenza di deburocratizzare molti settori. Sono ovviamente contro l'evasione ma diciamo che se devi pagare tasse insostenibili a una PA che batte la concorrenza di tutto il mondo occidentale (Grecia a parte) in materia di corruzione, sprechi, appalti truccati, costi folli della politica etc..la tentazione viene. Un mio collega mi parlava di derby, come la rapina in banca: è censurabile ma stai pur sempre rubando ai ladri di Stato, è davvero un derby
In quel contesto, condivido meno le posizioni di una certa sinistra sindacalizzata e legata ai settori lavorativi della PA, più che altro perché pretende di salvaguardare cose che è difficile salvaguardare oggi, in specie lo Stato trasformato in stipendificio con la conseguenza di burocratizzare e rendere più costosi e meno accessibili i servizi pubblici - specie al Sud, ma anche al Nord eh.
Sono lontanissimo da ogni idea di destra su altre posizioni.
- tutela del lavoro. Per me ha carattere prioritario, nel senso che per la foga (comprensibile) di dare contro a sindacati e privilegi ci si dimentica del fatto che in Italia abbiamo disuguaglianze simili a quelle americane, che ci sono disparità di reddito spaventose, che la discriminazione sui luoghi di lavoro (per donne, giovani, immigrati) è una realtà radicatissima.
- meritocrazia vera: premiare chi davvero si impegna e magari ha qualità, l'Italia è ancora una volta in fondo a tutte le classifiche in tal senso, da noi il futuro dipende quasi solo dalla famiglia di nascita. Cioè è così un po' ovunque ma l'immobilismo sociale in Italia è un fardello che pesa sulle spalle di tutti.
- immigrazione e libertà sessuale. La storia dell'umanità è una storia di migrazioni e trincerarsi dietro presunti valori, confini etc.. maschera solo la paura di perdere i propri privilegi. L'Italia è investita molto relativamente dal fenomeno rispetto ad altri stati occidentali, agli USA, a tantissimi paesi del medio oriente. So che l'immigrazione crea problemi culturali, di integrazione, legati alla microcriminalità etc.. ma so anche che la storia ha già affrontato e risolto questi problemi con il tempo, e che trasformare tutto in una guerra fra razze e religioni fa solo il gioco del "padrone" e di sicuro non aiuta a superare le difficoltà.
- sono distante dalla destra anche per la semplificazione della visione della realtà e l'incapacità di quasi tutte le persone che hanno determinate idee di andare oltre le verità televisive. Mai conosciuto un leghista che conoscesse i dati sull'immigrazione, sulle carceri, sulla criminalità, o cosa sta accadendo nel resto del mondo, in America, in estremo oriente. Nessuno che mi abbia mai detto qualcosa di fondato sui rifugiati o sul fatto che anche e soprattutto grazie all'immigrazione possiamo pagare le pensioni. Questo per me è un grandissimo limite di percezione: quasi tutti coloro che condividono determinate posizioni conducono un'analisi molto superficiale e ne traggono le conclusioni più semplici, immediate, dirette. Si tratta quasi sempre di paura e di ignoranza, non da intendersi quale termine dispregiativo, ma proprio in senso letterale: non so e non voglio sapere, baso ogni considerazione sulla base delle impressioni suscitate da esperienza personale e media. Sto sbagliando topic però