DROL ha scritto:
Secondo me fuzz non hai capito cosa intendeva Ancelotti.
Perché non parla mica di atteggiamento collettivo (che resta diverso dalla fisicità: il Real non giocava ad alto ritmo, ma restava la squadra atleticamente più forte di tutte e mica di poco).
Bensì parla di quali doti servano per diventare un calciatore. Non i centimetri, non la velocità/agilità, non i muscoli. Ma capire come funziona il gioco e riuscire a incidere in esso con i pregi e difetti unici che ogni umano che gioca a calcio si porta dietro.
Zidane troppo alto per fare il 10? No.
Insigne troppo basso per essere forte? No.
Pirlo troppo lento per giocare ad alti livelli? No, o almeno non regista basso.
Ancelotti parla di questo, non di stili di calcio praticati da un 11.
E infatti proprio per questo discorso qui (che ogni giocatore è diverso da un altro) Ancelotti non è uno che ha una teoria immanente di calcio che trasmette ai giocatori davanti senza prima capire CHI ha davanti
Però l'atteggiamento complessivo dei team è dettato anche dalle caratteristiche fisiche dei giocatori, il Real era si forte fisicamente, ma di certo non ha vinto 4 titoli per aver sovrastato gli avversari da quel punto di vista.
DROL ha scritto:
Mha, tutta gente di gamba e velocissima nei primi 10-15 metri.
Puoi posizionarti bene se ti muovi...
Secondo me sottovalutata la fase di primo pressing di quel Barcellona, sempre più svelto e bruciante dell’avversario, che trasmetteva una sensazione di affanno quelle poche volte che riconquistava palla da essere frustrante: chiunque fosse, piccola o grande
Poi certo c’erano doti tecniche da miglior club di sempre quindi...
Però proprio per questo (miglior club di sempre) era fortissimo ANCHE atleticamente
Secondo me si esagera a definirlo miglior club di sempre, imho il Milan e il grande Real gli erano superiori, e comunque gli furono trovate le contromisure in modo abbastanza celere.
Ci mancherebbe che non fosse gente agile, ma erano proprio i movimenti corali di triangoli o addirittura quadrilateri di giocatori a far si che gli avversari non sapessero dove passare il pallone.