Questa la rosa:
1 Ghezzi · 2 Vincenzi · 3 Giacomazzi · 4 Neri · 5 Tognon · 6 Nesti · 7 Muccinelli · 8 Pandolfini · 9 Galli · 10 Cappello · 11 Lorenzi · 12 Viola · 13 Magnini · 14 Cervato · 15 Mari · 16 Ferrario · 17 Segato · 18 Pivatelli · 19 Boniperti · 20 Gratton · 21 Frignani · 22 Costagliola · CT: Czeizler

Sulla carta una rosa completa e ottima in tutti i reparti con individualità di grande spicco e un attacco atomico con Cappello (Liedholm disse che era il giocatore più forte da lui visto), Boniperti, Lorenzi, Galli, ecc.

Mi sorge spontanea una domanda, perchè questa nazionale deluse così tanto da essere eliminata nella fase a gironi?

Secondo me il problema era tattico: l'Italia giocava con un WM puro che mal si sposava con le caratteristiche dei giocatori italiani, inoltre i giocatori erano una rappresentativa delle squadre italiane (dove i ruoli chiave erano ricoperti da stranieri) e mancava una squadra che sapesse fornire almeno 5-6 undicesimi com'era successo nel 1978 e nel 1982.

L'ITALIA DEGLI ANNI 50 E' DI GRAN LUNGA LA PEGGIORE DELLA STORIA , UN DECENNIO NERO PER LA NAZIONALE , CULMINATA CON LA MANCATA QUALIFICAZIONE A SVEZIA 58.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Peggio di quella del 2010 Maestro ?.

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si , L'italia del decennio anni 50 e' la peggiore in assoluto , i risultati parlano chiaro , ad un certo punto furono sospese anche tutte le amichevoli , motivo per non rimediare figuracce.
E dire che nel 58 quando mancammo' la qualificazione si aveva in squadra pure Schiaffino e Ghiggia apparsi abatini in quel di Belfast , umiliati dall'irlanda del nord.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Il motivo è Superga o c'è dell'altro, secondo il suo parere.

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GULLIT:"Quando vedo Messi penso che è un grande calciatore ma è protetto: dagli arbitri, dalle telecamere, dal regolamento. Messi può limitarsi a dribblare. Diego doveva saltare alto così, non per fare dribbling ma perché volevano spezzargli le gambe".

Era una nazionale davvero scarsa, come dice epico, anche se non scarsa come quella di oggi.
(La nazionale degli ultimi 3-4 anni è forse la più scadente di sempre.)

Però va considerato anche l'arbitraggio scandaloso del brasiliano Viana, nella partita d'esordio contro la Svizzera.

In questa intervista, Benito Lorenzi racconta che a fine gara successero cose turche, da non credere: http://www.storiedicalcio.altervista.or ... renzi.html

"(...) fu un bel tipo di arbitro, un brasiliano, Viana, che ci buttò fuori più che gli svizzeri".

Un arbitro che voi prendeste a calci alla fine dell' incontro....

"Come al solito dissero che ero stato io. Sì, certo qualche calcio glielo sferrai pure io, ma ero uno degli ultimi, gli altri lo avevano già spintonato, scalciato, se lo meritava.

E quando entrò nello spogliatoio corse incontro a un certo signor Andreolo ex campione del mondo che era il nostro accompagnatore come per chiedergli protezione visto che era sudamericano come lui.

Per tutta risposta Andreolo, quando gli fu a tiro, gli piazzò un cazzotto in faccia. Quel Viana non arbitrò più, fu radiato e perdonato solo trent'anni dopo".

Il valore della rosa non mi pare eccezionale, quanti di quei giocatori potrebbero rientrare in una classifica all-time dei migliori 15-20 italiani di tutti i tempi? Forse Boniperti può starci. Nessun altro.
La fine del Grande Torino a Superga poi lasciò un vuoto incolmabile anche a livello di entusiasmo e motivazioni, fu recisa un'intera generazione e l'intero movimento visse anni di profonda delusione, con una scarsa produzione di talenti. Solo dalla fine degli Anni '50, con la fondazione della scuola di Coverciano, l'addio al WM (che mal si sposava con le caratteristiche dei nostri giocatori), l'adozione del Catenaccio come sistema di gioco (che al contrario esaltava le nostre doti di difensori e cinici contropiedisti) e una nuova generazioni di campioni dall'elevata cifra internazionale (su tutti il giovane Rivera), l'Italia seppe riprendersi e tornare tra le potenze egemoni del calcio europeo.

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«...ricorda che se anche i nostri dirigenti ci danno per spacciati e dicono che sarebbero contenti anche se perdessimo 4-0, a me non interessa. Io oggi scendo in campo per vincere e voglio che quelli che scendono con me oggi abbiano lo stesso obiettivo. Se vedo qualcuno che non combatte questa battaglia, alla fine della partita dovrà vedersela con me. Fatti forza Ruben, quei duecentomila là fuori non giocano, guardano solamente».

Il capitano Obdulio Varela al giovane Ruben Moran prima della finale del Mondiale 50, Brasile 1 Uruguay 2

In questo video i gol delle partite dell'Italia: http://www.youtube.com/watch?v=99ddmhXPdvo

Le riprese dell'epoca non erano il massimo, e non solo per limiti tecnici.
(Non occorre l'HD per capire che le azioni vanno riprese in modo continuo, senza interruzioni e possibilmente non da dietro la porta... )

Comunque al minuto 2,35 c'è il gol annullato a Lorenzi, per un fuorigioco molto dubbio. ("Veleno" ne parla nell'intervista che ho segnalato.)

Da considerare anche la questione tattica: il ct svizzero era il leggendario Karl Rappan, inventore del "verrou" (insomma del catenaccio).

Il WM italiano non ebbe scampo: ne nacque una epocale discussione fra le due scuole di pensiero tattico, quella offensivista e quella difensivista.
Brera, naturalmente, era il capofila della seconda, e invocava l'applicazione severa del catenaccio contro ogni illusoria demagogia...