epico ha scritto:
Con L' Ultima riforma della champions league e' diventata una coppa di 4 paesi ( Germania , Italia , Spagna , inghilterra ) esautorando di fatto il resto d'europa , una volta le nazioni che presentavano squadre competitive erano molte , le squadre dell'est europa oggi sono scomparse come livello , idem le olandesi e le belghe , polacche , svedesi eccetera.
E' un calcio di fatto studiato per 4 nazioni , un calcio per pochi eletti ricconi.
Non sono d'accordo che oggi il livello medio sia cresciuto nelle varie nazioni europee , il livello e' drammaticamente sceso.
E L' Europa League andrebbe assolutamente abolita causa mediocrita' , una coppa che non fotte un #@*§ a nessuno.
Se si va a guardare l'albo d'oro della competizione ci si accorge che la concentrazione delle squadre vincitrici in pochi paesi è un fenomeno che si ripete ciclicamente: nel decennio 55/65, se la sono accaparrata Spagna, Portogallo e Italia; negli anni '70 invece è stata un affare di Germania, Paesi Bassi e Inghilterra. Nulla di strano, i soldi girano e chi era povero in passato si è poi arricchito; e viceversa.
Ma ora in effetti, a fronte di una maggiore partecipazione, che dovrebbe rendere la competizione più aperta, l'intero meccanismo (e con esso la storica ciclicità dei paesi dominanti) è alterato dal famigerato ranking UEFA, che tende a premiare i paesi delle squadre vincitrici, innescando così un circolo vizioso, per cui chi vince è messo nelle condizioni di vincere ancora di più, conservando a lungo il proprio predominio. Infatti il ciclo Spagna, Inghilterra, Italia, Germania dura ormai da un ventennio. E solo la Francia con il PSG del nuovo paperone arabo sembra al momento in grado di salire sulla giostra.