Come nel WM si formavano sul campo 11 duelli individuali anche se nei fatti l'interpretazione del modulo era assai più libera e con marcature molto all'acqua di rose

Quindi la differenza tra un Pedernera ( 9 ) e Ademir ( 9 ) era che il primo fosse un rifinitore e il secondo un finalizzatore. E la differenza, nei medesimi moduli, tra Labruna ( 10 ) e Jair ( 10 )?

Altra questione: nel 4-2-4, con lo spostamento del 4 nel duo centrale difensivo, restavano nella zona mediana del campo il 5 e l'8. Premesso che ho visto qualche partita di quel Brasile, pare evidente come Didi ( 8 ) sia una vera e propria mezzala di regia. Zito, invece, può essere più inteso come centrocampista di spola o mediano arretrato? A me è parso abbastanza tendente alla fase offensiva, poi sarà stata una mia impressione, eh.

Appena mi risponderai, ho altre questioni. L'evoluzione dei moduli mi affascina molto.

C'è un simpatico aneddoto rivelato da Gianni Brera in Storia Critica del Calcio Italiano a proposito di quando Béla Guttmann esportò il 4-2-4 in Brasile. Il presidente del San Paolo gli fece notare: “Neh, signor Guttmann, ma questo è catenaccio!”. E il vecchio briccone: “Sì, ma solo un ciccino”...

Un'interessante testimonianza tratta da Lo Sport Illustrato n° 44 del 1° novembre 1962 che dà ragione a chi pensa che il 4-2-4 brasiliano al Mondiale di Svezia 1958 fosse basato sul “primo non prenderle”...

Ovvio che era una squadra difensiva, con il sistema giocava un centrale solo e due terzini, con il 424 i centrali divennero due e i difensori 4 e non 3.

Non a caso Feola tenne in salamoia Djalma Santos fino alla finale preferendo il più diligente e ordinato in fase difensiva Nilton De Sordi.