Un rapporto controverso, fonte di grande amarezza e di grandi delusioni. Conosco un collega che se le è viste tutte (quelle di Champions) live, a partire da Belgrado nel 1973, e dice che sportivamente non ha mai più avuto modo di provare la stessa sofferenza.

Secondo voi, visto anche l'esito di ieri contro una formazione alla portata dei gobbi, c'è un problema di approccio, direi quasi radicato nel DNA (io credo profondamente che il DNA calcistica esista)?

Diversamente non si spiegano le troppe sconfitte maturate anche contro avversari alla portata. È spesso accaduto (1973, 1983, 1997, in parte 2015) che la Juve subisse subito un gol e non trovasse poi le forze per reagire, a volte peraltro anche a causa della superiore bravura degli avversari. Ieri è andata diversamente, ma parliamo di una finale minore.

Può esistere a vostro modo di vedere un problema globale di approccio? La Juve raramente dà l'impressione di poter azzannare la partita "secca", impressione che ad esempio il Milan di Sacchi-Capello-Ancelotti dava ripetutamente, con le dovute differenze (ma anche l'Inter, se si parla di anni '60 però, sul prosieguo meglio tacere). Insomma, quando vanno sotto, i gobbi difficilmente trovano il bandolo della matassa, e raramente hanno dato la sensazione di poter "dominare" la partita per qualità, mentalità e intensità sui 90 minuti. Questo, appunto, anche contro avversari alla portata.

Forse nel DNA della Juventus, dominato da concetti quali solidità, costanza etc.. (si parla di un DNA profondamente italiano, in tal senso), trovano meno spazio altri "ideali" forse più utili a giocare determinate partite da dentro o fuori. Ma ecco ditemi la vostra.

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

Più che DNA italiano mi sembra più uno tedesco: solidità, costanza, che fanno la differenza in campionato. ma pochi guizzi che determinano finali tirate o combattute come quella di ieri. E anche la Germania di finali ne ha perse parecchie, pur avendone vinte più della Juventus. Mentre l'Italia ha perso quelle in cui era oggettivamente inferiore all'avversario diretto (tranne quella Mondiale del 1994).

Per me la squadra che più incarna il DNA italiano è l'Inter, anche nel suo sistema di gioco storico.

Non sono d'accordo con te, la Juve per me incarna i tipici ideali del Vej Piemont sabaudo: senso di superiorità, alterigia, eleganza essenziale, ma anche tanto pragmatismo padano. Il difetto della Juve è la certa tendenza a specchiarsi ed arricciarsi su sé stessa (infatti il Piemonte geograficamente parlando è una sorta di riccio circondato dalle Alpi), da qui il rendimento inversamente proporzionale tra campionato e coppe. Il Torino invece, squadra del popolo, ha sempre incarnato la voglia di Torino di uscire dal suo provincialismo savoiardo/agnelliano, infatti storicamente il Toro ha sempre praticato un calcio poco italiano, molto fisico, diretto ed aggressivo (il Grande Torino, il Toro di Giagnoni e Radice o quello di Mondonico) in netta antitesi con il calcio più pragmatico e speculativo della Juve.

Ti quoto in pieno invece sull'Inter

Ci stanno tutte le osservazioni, rimane un problema di approccio a mio avviso.

Cioè difficilmente la Juve ti azzanna in una partita così, questo intendevo dire

Gioca nel modo consueto e talvolta (spesso anzi) la cosa non è bastata, in effetti è anche difficile ricordare una finale spettacolare in cui abbia giocato la Juve, credo che la migliore sia quella del 2015 (per me molto bella, ma non epocale ecco). Nel 1973 l'Ajax era un po' in debito di ossigeno, segnò subito e poi controllò, subendo anche il ritorno della Juve in certi frangenti (ritorno che non diventò mai forcing però).

Sulla finale del 1983 sono stati scritti trattati, anche qui, specie da Ciccio. Detto che l'Amburgo era una signora squadra per collettivo e individualità, quella rimane ovviamente la macchia peggiore, visto che una Juventus così non si sarebbe rivista: ecco, proprio questa incapacità di capitalizzare in termini di risultati i valori di una rosa che sta tranquilla fra le prime 10 di sempre è indicativo di un certo problema "genetico". La finale del 1985 praticamente non fu giocata e certo non fu vinta per la qualità del gioco o perché la Juve mise sotto il Liverpool, ma per un rigore inventato.

Nel 1995 la Juve fu sconfitta da un Parma agile, per me fortissimo e trascinato fino a quel punto soprattutto da uno Zola sontuoso (non eccellente però in finale), ma in campionato la Juve aveva superato per due volte il Parma in modo netto e l'ha lasciato a 10 punti. Era superiore, ma fu sconfitta da Dinone Baggio.

La finale del 1996 fu vinta con merito sul campo ma anche in quel caso si arrivò ai rigori contro un Ajax per me fortissimo ma già un pochino meno brillante rispetto all'anno precedente, e molto inferiore fisicamente. Si scontrarono l'enorme forza d'urto della Juve, che pareva un'orda barbarica, e un'Ajax palleggiatrice e ordinata ma un po' prevedibile, a tatti travolta come un'ordinata polis greca.

Sul 1997 e sul 1998 si sono scritti trattati, nel primo caso approccio completamente sbagliato e anche sfigga, nel secondo la partita praticamente non fu giocata dalle due squadre, trattasi di tipica finale da calcio anni '90 con occasioni zero (o qualcosa del genere), al di là del fuorigioco di Mijatovic la Juve non riuscì minimamente a riproporre il grande calcio espresso in campionato e anche in semifinale.

Nel 2003 pesò molto l'assenza di Pavel, ma la Juve era meglio del Milan (stracciato in campionato) ed era reduce da un cammino molto più brillante. Anche lì però arrivò ai rigori e subì il gioco dei rossoneri per vari momenti.

Sul 2015 secondo me c'è invece poco da recriminare (come sul 1973), hanno giocato bene e per alcuni momenti alla pari contro una squadra superiore per individualità ed esperienza, certo hanno pressato benissimo il Barça per 4 minuti e alla prima uscita Andrés e Rakitic hanno subito punito i gobbi.

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Lo ha detto lo stesso Chiellini che la Juventus, se va sotto, poi difficilmente rimonta, anche io sono convinto che è tutta una questione legata alla mentalità

Verissimo. La Juve non avrebbe mai portato a casa rimonte stile United 1999 o Liverpool 2005: non è solo una questione di controllo tecnico del gioco (spesso la Juve, molto muscolare per DNA, ha faticato in tal senso), ma di mentalità, il Liverpool era una squadra ottima ma inferiore agli avversari anche per doti tecniche, eppure reagì in modo straordinario sul fronte caratteriale.

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Gli arbitri?
Ah, no, Boniek

La Supercoppa non conta nulla. Per me non c'entrano nulla le finali, è la differenza Italia-Europa il dato lampante per la Juventus. Il perchè non è difficile da immaginare

Purtroppo da juventino dico che è sempre stato così..
La Juventus ha talmente tanta sicurezza nel vincere i campionati che le vittorie non me le gusto neanche tanto...
L'unico scudetto in vui ho veramente goduto la vittoria è il 1 di conte...stagione STRAORDINARIA
Nelle ultime stagioni preferivo veramente la coppa italia al campionato...vincere le 2 coppe Italia di fila per me vittorie da ricordare
Poi però paghiamo tutto questo in Europa e nelle finali...
Se potessi farei veramente cambio..

poi dici che questo qui non è un troll