Ovvero, il momento (di una certa durata e consistenza) in cui un giocatore ha raggiunto il meglio del meglio. Non parlo di singole partite, che pure possono ovviamente rafforzare la sensazione di magia, ma proprio di una fase, almeno di un girone di campionato.
Mi interessa soprattutto il momento astrale di giocatori che non sempre sono riusciti a confermarsi, ma non solo ovviamente. Quando abbiamo pensato "In questi mesi abbiamo visto il miglior X di tutta la sua carriera".
Negli altri topic ci sono esempi significativi:
Veron, durante la stagione 99/00, ma io direi più che altro a settembre a gennaio. Lo vidi varie volte e pensai di trovarmi davanti il miglior giocatore del pianeta, quasi sempre. Se prendiamo in mano i numeri e i voti, che contano fino a un certo punto ma qualcosa dicono, io ricordo una "media" superiore a 7 su quasi tutti i quotidiani che si occupano di sport con serietà. Ricordo di aver letto per la prima volta la parola "tuttocampista", e addirittura accostamenti con Maradona. Sebastian è stato un grande anche in altri momenti della carriera, ma non così, diversamente sarebbe ricordato come una leggenda inarrivabile.
Batistuta nel 1998/1999 e poi nel girone d'andata dell'anno scudettato a Roma. Lui era davvero IL centravanti che sposta gli equilibri di una squadra e anche di un campionato forse. Segnava sempre e gol pesantissimi, stratosferico dal punto di vista della condizione fisica e mentale, tecnicamente molto bravo, immarcabile, davvero l'uomo più. Raramente ho rivisto un centravanti determinare così le sorti di una squadra, forse mai. Questo vale sia per Firenze che per Roma.
Neymar nel 2015, specie negli ultimi mesi e sino a inizio 2016. Fosse sempre stato così, O'Ney sarebbe già fra i 2-3 calciatori più importanti del pianeta. In quel momento, combinava tecnica da marziano, grandissima condizione fisica, la testa del leader, e soprattutto una grande continuità ed efficacia, sia come bomber puro che come rifinitore e regista aggiunto, sia contro le squadre abbordabili che contro gli avversari più duri, Spagna o Europa contava poco. Peccato che ci siano ancora tanti momenti così così, se non proprio negativi, che lo ridimensionano nel complesso.
Seedorf nel 2003/2004, specie nella seconda fase della stagione. In quel momento Clarence ha spiccato il volo e giocato un campionato immacolato, senza sbavature, con prestazioni straordinarie contro Inter e Juventus, e cose egregie in Coppa. Clarence ha trovato la piena maturità, poi è stato comunque bravissimo per vari anni, con alcuni momenti da fuoriclasse, ma non ha più disputato 15-20 partite in serie senza punti deboli o quasi, da mezzala più forte del globo.
_________________ Il buon gusto è la morte dell'arte.
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