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MessaggioInviato: ven 17 lug 2015, 20:14 
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Raccattapalle
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Reg. il: ven 26 giu 2015
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Comunque l'Ajax di Cruijff e il Real Madrid di Di Stefano non se le #@*§ nessuno :asd
Sul confronto è veramente questione di gusti,aggiungo solo che la Liga di adesso non vale la Serie A degli anni 80 ma è comunque il migliore campionato d'Europa e i risultati lo dimostrano. Il Real Madrid ne ha vinta una in sei anni,qualcosa vorrà dire :asd


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MessaggioInviato: ven 17 lug 2015, 20:29 
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Raccattapalle
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Reg. il: ven 26 giu 2015
Alle ore: 15:45
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È vero che i campionati di oggi sono diventati meno probanti,come è vero che il livello della Champions League si è alzato,soprattutto nelle fasi finali. Non a caso sono arrivati ben 4 triplete negli ultimi anni ma nessuna doppietta in Champions League :sisi


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MessaggioInviato: ven 17 lug 2015, 21:48 
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Leggenda del Calcio
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Reg. il: ven 22 mag 2015
Alle ore: 20:02
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Per me l'Ajax e il Real sono almeno alla pari e anche meglio. I madrileni vantavano un 11 spaventoso e un attacco senza paragoni nella storia. Praticamente Gento era quello scarso, rendiamoci conto: tre come Kopa, Puskas e Di Stefano non si vedranno mai più tutti insieme.
Sarebbe stato come mettere Cristiano Ronaldo e Robben in quel Barcellona, o qualcosa del genere.
I risultati poi sono chiari, e inavvicinabili: pensare che nel 1964 i due fenomeni suddetti erano ancora a giocarsi il titolo fa impressione, i titoli sono 5 e potevano anche essere di più. Anche in patria hanno affrontato avverarsi di valore e vinto di tutto, insomma tantissima roba. Un gioco meno corale, ma di straordinaria efficacia e anche bellissimo nei momenti migliori (Milan-Real, Real-Eintracht etc...).

Sull'Ajax si sa tutto. Loro non solo hanno rivoluzionato il calcio ma l'hanno fatto partendo dal nulla, in una nazione di seconda fascia, schierando solo giocatori cresciuti in casa, salvo pochissime eccezioni (Vasovic è forse l'unico importante che mi viene in mente).
Ma poi come giocava quell'Ajax? Come controllo della partita e della sua dimensione era come il miglior Milan e il miglior Barcellona, ma ti stupiva ancora di più per l'atteggiamento spregiudicato, i ritmi, lo scambio continuo. A me rimane impresso Blaknenburg - quasi il "libero" - che nella finale di Belgrado del 1973 avanza ad ala sinistra (!!) e scombussola i piani della Juve. Ma anche Haan che ai mondiali si inventa libero con risultati eccellenti. Neeskens che ha giocato anche come stopper, oltre che come attaccante vero e proprio.
L'Ajax ha stupito il mondo demolendo il Celtic, l'Atletico Madrid che era scoglio durissimo (al Calderon nel 1971 l'Ajax fu messo sotto sul piano del ritmo), l'Arsenal e l'Inter nel 1972 (salire in Inghilterra per giocare sempre in avanti all'epoca era qualcosa di inusitato, specie per una "piccola" squadra olandese). Il Bayern nel 1973. L'Ajax è stata anche l'unica squadra falciata dalla concorrenza, che l'ha spolpato in un paio di stagioni: per me nel 1974, visti i mondiali, potevano ancora tranquillamente arrivare in fondo e giocarsela.

Ne abbiamo già parlato, ma la mia graduatoria di club all time, limitandosi all'Europa, credo possa essere questa:

1. Real Madrid 55-64
2. Ajax 66-73 (inizio dal primo titolo, seguito dall'anno delle sorprese in Europa, con il 5-1 al Liverpool).
3. Barcellona 2008-2012 (con il ciclo completo sono sicuramente al secondo posto, cioè se iniziamo con Rijkaard e arriviamo a Berlino 2015).
4. Milan 1987-1991 (idem come sopra includendo Capello)
5. Inter 62-67: da antipatizzante interista dico che questa formazione è sottovalutatissima. Risultati nudi e crudi alla mano, mai nessuno come loro in Italia.
6. Bayern Monaco 71-76: nomi e risultati parlano da soli, l'ossatura della miglior Germania di sempre
7. Liverpool 72-81: ciclo impensabile, per me alla pari con il Bayern, peraltro giocando un calcio inglese e insieme totale, spettacolare
8. Benfica 61-68: altro team mostruoso che poteva anche vincere molto di più
9. Juventus 80-86: "poteva vincere di più"...mi suona familiare parlando della Juve, e soprattutto di questa Juventus meravigliosa

Per il decimo posto metto in lizza:
- Juventus di Lippi 94-98
- Manchester United 2006-2011
- Real Madrid galattico dal 2000 al 2003
- Ajax Van Gallico 91-97
- Barcellona del Sommo Johan
- Bayern Monaco 2010-2013 ma forse anche attuale, una squadra che con un'altra annata giusta in top ten ci entra di sicuro
- Borussia Moench' 71-79: un decennio favoloso e vincente su mille fronti
- Milan del Carletto
- Milan di Don Fabio

Non inserisco il Real Mourinho-attuale perché nonostante i nomi spaventosi non vanta un palmares così stratosferico, anzi. Ho sicuramente dimenticato qualcuno.

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MessaggioInviato: sab 18 lug 2015, 12:54 
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Accipocalypto
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Reg. il: ven 8 ott 2004,
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Però non ha senso considerare 9 anni di Real e la metà per Milan e Barcellona :asd

Anche il Grande Real ha cambiato giocatori ed allenatori, come Milan e Barça, duqnue - opinione mia - sarebbe più corretto metterci pure Capello per i primi e Rijkaard e Luigi Enrico per i secondi :sisi

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:vola


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MessaggioInviato: sab 18 lug 2015, 13:00 
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Panchinaro Prima Squadra
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Reg. il: ven 2 mag 2014,
Alle ore: 23:00
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Discorsi della serie "giocasse oggi il Milan di Sacchi verrebbe costretto in difesa dal Barça" non hanno veramente senso. Come dire "se Newton si fosse teletrasportato negli anni '40, Einstein e Fermi gli avrebbero dato lezioni di fisica". E lo stesso discorso - l'ho già ripetuto innumerevoli volte - vale anche per i confronti tra singoli giocatori. Sia il Milan sacchiano che il Barça guardiolista hanno fatto la storia del calcio. Ci sono squadre che passano alla storia per aver vinto tantissimo: è il caso del Grande Real, del Benfica anni 60, del bayern 73-76, del Nottingham del biennio e del Liverpool degli anni 70. Poi ci sono squadre che passano alla storia per aver vinto innovando, facendo cioè vedere qualcosa che non si era mai visto prima: è il caso dell'Ajax 70-73, del Milan sacchiano e del Barça di Guardiola. Se prendiamo specificamente queste ultime due compagini, non possiamo non apprezzarne subito in prima battuta anche la strepitosa qualità degli interpreti. Dunque erano un perfetto connubio di una formula tattica efficace e di straordinario talento individuale. Tutte e due godevano di fama di invincibilità nel periodo di massima ascesa: lo dico con cognizione di causa perchè ho vissuto sia l'una che l'altra da sportivo appassionato. Però una cosa va detta: per impatto sulla storia del calcio da un punto di vista dell'eredità tattica, il Milan sacchiano non ha eguali, o forse è paragonabile per influenza postuma solo all'ajax del totaalvoetball. Sacchi ha operato una sintesi geniale di idee tattiche, carpendo cose utili addirittura da altri sport come il basket. Dopo di lui,il calcio non è più stato lo stesso: concetti come la zona integrale, il pressing alto, la difesa in linea alta hanno ricevuto applicazione e consensi pressochè unanimi. Dopo sacchi, per un lunghissimo periodo, tantissime squadre di successo hanno applicato in maniera talebana, alla guisa di sacchi, un certo tipo di 4-4-2. Per quanto concerne il barça, si è tanto parlato di tiki taka, falso nueve, possesso continuato ecc. ecc. A ben vedere però,, ed a voler essere onesti, questi concetti tattici non hanno conosciuto l'enorme successo che l'insagnamento sacchiano invece ha avuto. Gli unici esempi di riproduzione del modello catalano sono infatti la Spagna degli anni 2000, che però annoverava in sostanza praticamente gli stessi interpreti del gioco di Guardiola, ed il Bayern di oggi, allenato appunto dall'inventore stesso della formula, il grande Pep. Dopo Sacchi tantissime squadre vincenti, praticamente quasi tutte, a cominciare dalla Juve lippiana fino al milan di ancelotti, devono moltissimo alle innovazioni dell'Arrighe. Lo stesso non si può dire di Guardiola e del suo gioco: la mia impressione è che sia una formula perfettamente riuscita perchè cucita addosso ad un certo tipo di interpreti, con certe fenomenali caratteristiche: questo ne inficia dunque una riproducibilità soddisfacente in altri contesti. Per questo, almeno da un punto di vista dell'eredità storica, quel Milan gode di supremazia ed è ritenuto dalla maggior parte degli esperti la miglior compagine di club di sempre. Ps: Costacurta era un signor difensore, superiore al pur buonissimo Piquè . Billy combinava, come Baresi del resto, capacità di marcatore a zona e di marcatore a uomo: tantissima roba. E questo, chi lo ha visto giocare, lo sa. Del resto sessanta presenze in quell'Italia non si facevano per caso.

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"Alcuni pensano che il calcio sia una questione di vita o di morte. Non sono d'accordo. Posso assicurarvi che è molto, molto di più." (Bill Shankly)

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MessaggioInviato: sab 18 lug 2015, 13:44 
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Leggenda del Calcio
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Non hai torto ACCI', in effetti definire un ciclo non è semplicissimo...Per il Real diciamo che non si avverte proprio alcuna soluzione di continuità, magari negli altri due super-cicli un minimo sì.
Si tratta comunque di realtà sempre molto vicine per impatto e valore.

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MessaggioInviato: sab 18 lug 2015, 13:52 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
Alle ore: 20:02
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Ala sono abbastanza d'accordo sull'impatto, anche se il Milan fu seguito negli aspetti più replicabili: preparazione atletica, pressing asfissiante e altissimo. In alcune cose fu anche snaturato e abbruttito: il famoso calcio dei rugbysti, i colossi messi in mezzo a fare legna, il 4-4-2 imperante. Non fu seguito nella qualità meravigliosa del gioco, che dipendeva ovviamente in larga parte da interpreti eccezionali.

Il Barcellona in questo risulta sicuramente meno seguito e ripetibile, perché lavora in direzione simmetricamente opposta: anziché alzare il ritmo e la qualità, ha ridimensionato il valore del puro impatto agonistico. Xavi disse che quel tipo di gioco è stato valorizzato proprio dal fatto di non potersela giocare alla pari nelle sportellate: per vincere dovevano trovare un modo diverso di approcciare il gioco, e la grandissima qualità tecnica degli interpreti, unità a qualità atletiche diverse (agilità e velocità) ha sviluppato un gioco unico e non replicabile con le stesse identiche modalità.

Ciò detto, l'impatto dell'Ajax fu in assoluto quello più importante a mio avviso, anche perché quello era un cambiamento in sintonia con la storia, con tempi euforici, in cui il cambiamento era nell'aria, mentre Milan e Barcellona hanno lavorato in contesti più settoriali.

Per fare qualche esempio: in Italia Lazio, Torino, in qualche misura la Juventus e la nazionale di Bearzot, poi la Roma di Liedholm e infine ovviamente proprio il grande Milan sono figli della rivoluzione olandese; in Germania il Moench', poi il Colonia e in parte l'Amburgo sono a loro volta parenti stretti degli orange. E' quasi superfluo citare proprio il Barcellona, dall'epoca sino a oggi.
Le squadre inglesi costruirono la loro fase di platino importando con allenatori avanguardisti come Paisley, Clough e anche Robson i concetti totali in un contesto tradizionale, e innestandoli sul famoso kick and run, che diventò pass and move. Liverpool e Nottingham giocavano un calcio figlio di quello olandese, dove il collettivo respirava davvero come tale, dove si giocava gli uni in funzione degli altri. La qualità non sempre era la stessa, nei piedi, ma ciò non toglie che le partite migliori e i successi di queste squadre siano proprio un'eredità Michelsiana.

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MessaggioInviato: sab 18 lug 2015, 13:56 
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Per non parlare del laboratorio di Lobanovsky...


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Verissimo. La finale di euro 1988 era infatti considerata lo scontro finale fra due fra le scuole "totali" più importanti in assoluto... i sovietici ripresero alcuni elementi di quel tipo di gioco, li frammentarono (i ritmi furibondi, la grande organizzazione, la superiore preparazione atletica) e li esasperarono. Non erano però altrettanto creativi e liberi, in ogni senso, e la qualità tecnica era diversa.

Ricordo che a Messico 1986, dopo la prima partita, l'impressione generale era quella per cui l'URSS avrebbe asfaltato tutti o quasi. Non appena calarono fisicamente, però, si normalizzarono molto.

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aladestra ha scritto:
Sacchi ha operato una sintesi geniale di idee tattiche, carpendo cose utili addirittura da altri sport come il basket. Dopo di lui,il calcio non è più stato lo stesso: concetti come la zona integrale, il pressing alto, la difesa in linea alta hanno ricevuto applicazione e consensi pressochè unanimi. Dopo sacchi, per un lunghissimo periodo, tantissime squadre di successo hanno applicato in maniera talebana, alla guisa di sacchi, un certo tipo di 4-4-2. Per quanto concerne il barça, si è tanto parlato di tiki taka, falso nueve, possesso continuato ecc. ecc. A ben vedere però,, ed a voler essere onesti, questi concetti tattici non hanno conosciuto l'enorme successo che l'insagnamento sacchiano invece ha avuto. Gli unici esempi di riproduzione del modello catalano sono infatti la Spagna degli anni 2000, che però annoverava in sostanza praticamente gli stessi interpreti del gioco di Guardiola, ed il Bayern di oggi, allenato appunto dall'inventore stesso della formula, il grande Pep. Dopo Sacchi tantissime squadre vincenti, praticamente quasi tutte, a cominciare dalla Juve lippiana fino al milan di ancelotti, devono moltissimo alle innovazioni dell'Arrighe. Lo stesso non si può dire di


Sono d'accordo sulla prima parte evidenziata, questo a mio avviso è stato il grande merito di Sacchi

Sulla seconda parte per niente: Sacchi ha avuto poca influenza sul calcio italiano, la maggior parte dei tecnici resta tuttora fedele alla tradizione (non è un caso che i moduli più utilizzati siano il 3-5-2 e il 4-4-2 a rombo, perchè ricalcano più fedelmente la vecchia zona mista), pur imbastardita con le novità del gioco sacchiano (zona, reparti più corti). Lippi è un italianista convinto (il pressing in Italia l'hanno introdotto Trapattoni e Radice che mai mi signerei di definire dei sacchiani), Ancelotti e Capello hanno preso più da Liedholm (per loro ammissione), ancora alla metà degli anni Novanta poche squadre giocavano a zona pura (Milan, Foggia, Pescara, Parma, Fiorentina, la Juve appena dal 1995/96), la maggior parte giocava con schemi ibridi tra la vecchia zona mista e il moderno 3-5-2 (solo il Parma giocava effettivamente a zona pura nella difesa a tre). Per fare un raffronto il Grande Torino ha avuto un impatto molto più importante (nel 1942, a inizio ciclo granata pochissimi giocavano a Sistema, nel 1949 praticamente tutte le squadre), lo stesso si può dire del Milan di Viani e Rocco che hanno imposto la pluridecennale dittatura del libero staccato


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