golovko ha scritto:
Topic che vuole avere una duplice funzione:
1. Secondo voi un giovane talento, se è bravo davvero, emerge sempre comunque, oppure ha bisogno di un grande maestro di calcio non solo da bambino ma anche nei primi anni da professionista (diciamo fino ai 25 anni, e perché no anche oltre?)
Ti rispondo su questo punto: nel mondo di oggi che ha visto la scomparsa o quasi del fenomeno del calcio da strada, i talenti puri sono sempre più rari. Ed è quindi fondamentale che un giocatore, anche attorno ai vent'anni, capiti tra le mani di un maestro di calcio. Florenzi era un medianaccio, con Zeman è diventato un giocatore eclettico. Immobile era la classica seconda punta sgobbona, alla Delvecchio, con Zeman è Ventura è diventato un cenravanti mobile e completo.
Tra i maestri aggiungerei i troppo bistrattati Giovanni Trapattoni e Luigi Radice. Entrambi, a metà anni Settanta, abolirono la figura del regista. Il Trap fece di Tardelli uno dei più forti mediani universali della storia e di Gentile, che con il Trap divenne un formidabile terzino ambidestro. Lo stesso Matthaus al suo arrivo in Italia era un giocatore abbastanza anarchico e che calciava con un solo piede, con Trapattoni divenne bravo anche in fase difensiva e imparò a calciare con il piede destro. Radice invece trasformò Pecci, mezz'ala, in mediano centrale, Sala da trequartista discontinuo diventò un'ala tornante con i controcazzi.