interessanti retroscena da questo articolo

Repubblica - Spalletti e i giocatori non andavano d'accordo: cosa c'è dietro il fallimento dell'Italia
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Un'avventura fallimentare, un'eliminazione agli ottavi di finale vergognosa. L'Italia esce dagli Europei contro la Svizzera, al termine di un match a senso unico, nel quale gli azzurri hanno recitato il ruolo di sparring partner di Xhaka e compagni. Una macchia indelebile per i campioni d'Europa in carica, che in Germania non hanno mai dato l'impressione di poter difendere il titolo conquistato tre anni fa a Londra contro l'Inghilterra. Una sconfitta che ha diversi colpevoli, ma che è soprattutto figlia del difficile rapporto tra il commissario tecnico, Luciano Spalletti, e i giocatori.

TANTA CONFUSIONE - Come riporta Repubblica l'Italia non è mai stata veramente unita. Da una parte c'era il ct, con le sue idee, i suoi meccanismi, le sue pretese, dall'altra il gruppo squadra, a chiedere più certezze. Due fazioni con posizioni distanti, in conflitto tra di loro. Ma quello che si è visto in campo non si può spiegare solo con la difficoltà di attuare le richieste. È mancato tutto, a partire dall’impegno. Probabilmente anche in allenamento.

NIENTE LEADER E LA SCELTA DI FAGIOLI - Uno dei problemi maggiori è che Spalletti si è trovato per le mani una squadra senza leader. Senza Bonucci e Chiellini, due figure carismatiche e fondamentali nel successo del 2021. Questo ha dato forza ad alcuni gruppetti interni allo spogliatoio con cui la chimica non è scattata. Qualcuno ha accusato l’allenatore anche per la preparazione, poco incentrata sull’intensità, a detta di alcuni giocatori. Addirittura c’è chi aveva messo nel mirino la convocazione di Fagioli, ritenendolo un delatore per aver tirato in ballo Tonali nella questione scommesse

2-0 SVIZZERA, UNA LIBERAZIONE - Secondo quanto scrive Repubblica, il gol del 2-0 della Svizzera è sembrato essere quasi liberatorio per la squadra, incapace di soddisfare le richieste del suo allenatore. Non è da escludere che ci sia stata una sorta di pigrizia mentale, se non fisica, dietro le resistenze al “calcio perimetrale” che voleva imporre Luciano Spalletti. Una sorta di scetticismo, neanche troppo velato.

CAMBIO DI MODULO E DI LORENZO - Quello che è successo a due ore dalla sfida contro la Croazia (pareggiata 1-1 con gol nel recupero di Zaccagni) ha spiazzato il gruppo: tutti si aspettavano di continuare con gli stessi principi tattici visti nelle prime due uscite contro Albania e Spagna, ma Spalletti, a sorpresa, ha deciso di cambiare tutto. Difesa a tre, due attaccanti, fuori un paio di giocatori che pensavano di esserci, ripescati due che si sentivano esclusi. Poi, la conferma di Di Lorenzo: il peggiore ma anche l'intoccabile. E chi poteva giocare al suo posto finiva colpevolmente per sentirsi in vacanza.

Ragionando in termini assoluti, nessuno dei giocatori esclusi è di per sé scandaloso che sia rimasto a casa, ma in relazione alle condizioni con cui si sono presentati alcuni dei convocati certe scelte vanno a mio avviso ridiscusse.

Locatelli ad esempio veniva da una stagione mortificante, ma forse possiamo dire che era con quello con più esperienza nel giocare in una squadra allo sbando.
Secondo me se lo avessimo convocato contro la Svizzera avrebbe giocato, per la necessità che si è palesata di coprirci, al suo posto invece c'era Folorunsho, uno che spernacchiavamo quando giocava con noi in serie C, ora diventato giocatore di spessore, chiamato si diceva per "tentare la botta" e che pure non abbiamo schierato neanche nella disperazione, in una partita in cui era evidente che la palla in area non sarebbe mai arrivata.



Purtroppo credo che questa sia stata la causa principale del disastro, un allenatore incapace di comunicare con i giocatori sul giusto livello.

E' scientificamente provato che la leadership non si imponga attraverso un linguaggio razionale, non puoi portare un gruppo a dare il meglio di sé convincendoli con argomentazioni sensate, ma occorre creare un racconto, un'epica che attivi aree diverse del cervello e in qualche modo costringa ciascuno a sentire la responsabilità, la necessità di quello che si sta facendo.

Quando uscimmo nel 2016 ricordo Barzagli piangere disperato come un bambino davanti ai microfoni: nessuno si aspettava che passassimo contro la Germania con Sturaro, De Sciglio, Parolo e Giaccherini; eppure lui e gli altri la vissero come un fallimento epocale, come fosse questione di vita o di morte. Nulla di questo si è visto sabato sera.

Io mi immagino perfettamente Spalletti che intorta di parole e concetti tattici l'intera squadra senza comunicare con loro su un piano irrazionale, e questo a mio avviso spiegherebbe come fa una squadra a entrare in campo dopo l'intervallo, in svantaggio, e non chiudere le maglie come un sol uomo ma anzi lasciare che quelli, indisturbati, vadano a segnarne un altro.

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Europeo dell'Italia fallimentare. Non catastrofico, perché comunque ci siamo arrivati e abbiamo superato il girone. Ma pur sempre fallimentare. Gestione del c.t. ovviamente fallimentare anch'essa. Tanti giri di parole, ma non è riuscito a fornire una spiegazione attendibile sul perché lui e i suoi collaboratori non siano riusciti a portare la squadra a un livello di preparazione psicofisica quanto meno accettabile. Basta fare un raffronto tra Euro 2016, Euro 2020 e questo Euro 2024. A Euro 2016 avevamo una rosa i cui valori tecnici erano più o meno simili a questi. Però, lì, il c.t. e il suo staff riuscirono a dare un'identità alla squadra e a portare i giocatori a un livello di forma ai limiti dell'eccellenza. Per non parlare poi di Euro 2020. Valori tecnici della squadra superiori a questi odierni, ok, ma un livello di condizione atletica tra i migliori offerti dalla Nazionale negli ultimi 40 anni. Perché qui a Euro 2024 la squadra era così spenta? Perché il normalissimo Leonardo Spinazzola nel 2021 sembrava Roberto Carlos mentre qui i terzini alla prima corsa erano esausti? Perché il normalissimo Emanuele Giaccherini nel 2016 sembrava Johan Neeskens se paragonato ai Barella, ai Pellegrini e ai Cristante visti in Germania?
Poi ci sono i limiti tecnici, evidentissimi, ma qui il discorso da fare sarebbe lungo e non credo che il c.t. sia il maggior colpevole di questa situazione. Lì le radici del problema vanno individuate nei settori giovanili e nel modo in cui colà si lavora. Però è anche vero che in un calcio livellato come questo, se tu sei supportato da una forma psicofisica ottimale, riesci a sopperire alle lacune tecniche. In che modo? Con la corsa, arrivando prima sulla palla, pressando gli avversari in modo da soffocare le loro iniziative. C'è il famoso detto "mens sana in corpore sano". Se la condizione è al 100% (o al 110% come a Euro 2020), magari su 10 passaggi ne sbagli 4, mentre ora ne sbagli 9 su 10. Se sei al top della condizione psicofisica, sei ancora più preciso nei cross e lucido negli stop; magari ti senti più sicuro di rischiare il dribbling (vedi Spinazzola e Chiesa a Euro 2020). Sei anche più portato ad accompagnare l'azione, a fare movimento senza palla, a smarcarti, a dettare il passaggio. Tutte cose che in Germania non si sono praticamente mai viste. Zero idee, condizione psicofisica inaccettabile, confusione tattica. Come fa a non essere primo responsabile il c.t.?
Anche perché poi, attenzione, altra cosa: Svizzera buona squadra, sì, in palla fisicamente e quadrata tatticamente. Ma non una corazzata imbattibile, eh. Non dico che l'Italia dovesse per forza vincere l'Europeo, ma nemmeno uscire in quel modo con la Svizzera che, ripeto, non è né il Brasile del 1982 né la Germania Ovest del 1990.

Sono curioso adesso di vedere quello che succede ai Giochi Olimpici di Parigi, se la delegazione azzurra ripete la pioggia di medaglie di Tokyo 2020. Perché se molte discipline che hanno vinto a Tokyo adesso a Parigi floppano come la Nazionale di calcio, vien da pensare che quello dell'estate 2021 sia stato davvero un miracoloso exploit che ha coinvolto tutto lo sport italiano. Se invece anche a Parigi l'Italia raccoglie più o meno gli stessi trionfi di Tokyo, allora vuol dire che il miracoloso exploit fu solo quello della Nazionale di calcio.
Voglio vedere se gli eventi Tokyo 2020/Euro 2020 siano stati collegati e se quelli di Germania 2024/Parigi 2024 siano anch'essi collegati.

Beh questo andrebbe chiesto in primis allo stesso spalla che però, come suo solito, ogni volta che floppa non si assume mai le proprie responsabilità ma puntualmente le scarica su qualcun'altro e anche stavolta infatti il copione è rimasto lo stesso...

In secundis a gravina che lo ha voluto a tutti i costi e che per ovvie ragioni egoistiche continua a difendere a prescindere il suo ct e le sue scelte, per non parlare poi di quei media di parte che tendono a scaricare le colpe di questo fallimento sui troppi stranieri presenti nei settori giovanili nostrani...peccato però che questo "problema" c'era gia 3 anni fa quando l'Italia vinse gli europei, in quel caso nessuno si sogno' di tirare in ballo la questione, chissà come mai...

La verità IMHO é che nonostante le dichiarazioni auto assolutorie di spalla questa nazionale, pur non essendo eccelsa, di sicuro non é affatto così scarsa come l'ha voluta dipingere; non sarebbe stata in grado di rivincere il trofeo però avrebbe potuto decisamente andare più avanti nella competizione e soprattutto l'avrebbe disputato in modo più dignitoso e consono alle nostre potenzialità se il ct non avesse dato di matto perché incapace di reggere la tensione...

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"Dopo aver stretto la mano a un milanista corro a lavarmela. Dopo averla stretta ad uno juventino, mi conto le dita". Avv. Prisco

Sul fatto che all'europeo l'Italia ci sia arrivata molti giustamente segnalano il clamoroso rigore non dato all'Ucraina nella gara di ritorno delle qualificazioni. I "se" e "ma" non fanno la storia per carità, ma senza quel favorino probabilmente non ti saresti nemmeno qualificato direttamente (accedendo agli spareggi).
Ma ecco diciamo che il girone di qualificazione (che pure era abbastanza agevole) non fu brillante.

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Di Lazio ci si ammala inguaribilmente.

Giorgio Chinaglia

Allez les Verts!