In ogni caso, benvenuti al nuovo attesissimo episodio della rubrica
Videogiochi con Socrate dove condividerò con voi alcune mie esperienze videoludiche degli ultimi 9 mesi circa (che cosa uno che gioca ai videogame che condivide le sue esperienze con un utenza online ma questa è l'idea del secolo chiamatemi hollywood
).
No niente le ho trovate tutte significative per vari motivi: cominciamo da
Risen 2, un gioco di cui avevo letto su Game Informer a tema piratesco, ma praticamente le mie uniche informazioni erano queste, non sapevo nemmeno il genere, lo trovo al GS a 7€ e quindi mi pare un buon affare, ma al momento di pagare il commesso dice che non ne ha rimanenze, in un altro GS non lo trovo, e lo trovo nuovo a 10 (9,98) €; in realtà ora non sarebbe più tutto sto gran affare per i miei criteri d'acquisto, dato che spesso giochi interessanti a 10€ non ne compro, ma vabbé, questo è nuovo, e poi ormai bon quel che era deciso è deciso, sborso 3€ in più e me lo compro nuovo di pacca.
Quando carico il gioco, dopo una decente cutscene d'introduzione, ORRORE
Il gioco è orrendo, il gameplay è anonimo, e soprattutto la grafica è orrenda, non sono troppo avvezzo al gergo informatico ma i vari framerate aliasing e chi più ne ha più ne metta, tutti li aveva i problemi grafici, vado su Wikipedia e vedo che il gioco ha avuto voti sul 6 scarso, la versione per PS3 addirittura sul 5 scarso, e lì capisco come al solito che lo schifo che sto vedendo è dovuto alla celebre intolleranza della PS3 ai GDR (oh sorpresa, è un GDR!) e quindi al PC vedrei qualcosa di meglio...ma chissà perché, questo non mi consola
Però...però...però giocando facendo pochi scazzi e mazzi, scopro un gioco affascinante, coinvolgente, e soprattutto divertente! Il gioco ce li ha i suoi difetti, la grafica è orrenda e gli scenari non caricano mai, il framerate non tiene e quando c'è traffico scatta, il sistema di combattimento è banale e macchinoso, però cavolo il mondo di gioco è affascinante, la narrazione è accattivante, il gioco ha carattere ed un senso dell'umorismo brillante abbastanza raro in un videogame, la crescita del personaggio è interessante e l'intreccio di vicende e personaggi nello svolgersi della trama è perfettamente orchestrato. Insomma com'è come non è (come sempre capita coi GDR) alla fine credo che alla cinquantina di ore ci sia arrivato con leggerezza ed il gioco l'ho naturalmente completato e m'è piaciuto parecchio.
La morale della favola è che se questo gioco l'avessi visto prima dell'acquisto, e se fossi stato a conoscenza delle recensioni a riguardo, io questo gioco non l'avrei mai comprato, e sarebbe stato davvero un peccato.
Sono tornato bambino per certi versi, davvero: non sono un tipo schizzinoso, ma sono informato, solitamente un gioco lo conosco prima di comprarlo e cerco sempre giochi di qualità certificata. Ma un tempo non ero così, qualunque gioco mi capitasse fra le mani era sempre una festa e non avevo la minima idea di cose come pregi, difetti e considerazione, e alcuni giochi che mi sono goduto da bambino quali The Simpson Wrestling, Dragon Ball Final Bout e The Lost World: Jurassic Park (caspita tre autentiche leggende devo dire) oggi so che erano considerati delle mezze ciofeche e come loro chissà quanti altri dei giochi che m'hanno divertito...ma #@*§ però!
Del resto anche il mondo videoludico ormai è molto più specialistico e specializzato non c'è niente da fare, nella produzione e nella fruizione, io vorrei come ai tempi del MSX e dei falsi Nintendo prendere un gioco di hockey, di golf o di baseball ed iniziare a giocare come capita capita, come un volta, quando ora invece non mi vien completamente di prendere un NHL, un MLB o un Tiger Woods, perché non conosco l'ambiente eccetera, ma chissené frega dell'ambiente gioca e basta, io so che sarebbe interessante e prima o poi lo farò, pur conscio che la stessa fruizione non è fatta per essere immediata e spensierata come un tempo, e non per niente ora come ora evito pure di comprare un NBA 2K12 che si trova a 5€ e so essere un capolavoro, anche se "datato" (giochi di Basket ne ho avuti pure in era moderna).
C'aveva ragione la Scuola di Francoforte: con la nozione di "genere" c'hanno inculati tutti, videogiocatori in primis
(non proprio nel mio caso ma in parecchi altri sì, la gente non sa che si perde pensando - spesso superficialmente - che una determinata opera non sia il suo "genere").
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Un'altra esperienza significativa è stata quella con "
Clive Barker's Jericho", gioco di cui non sapevo assolutamente niente tranne che costava 5€ al GS, ma quando lo acquistai m'era sembrato d'averlo visto a 10, a differenza di quanto mi ricordavo, quindi l'indecisione mi mangiava vivo perché c'erano tanti giochi competitivi, fortunatamente non mi decisi e quando quindi dopo un quarto d'ora ero ancora lì a scervellarmi visti che in effetti il gioco era a 5 e lo acquistai.
E praticamente dato che non avevo grandi progetti per questo gioco lo alternai immediatamente con un altro che stavo giocando, "
The Darkness", gioco più famoso ispirato ad un fumetto, gioco molto particolare con poteri fighi, un po' confuso ma non il solito sparatutto...anche questo non il solito sparatutto!
Perché a proposito di Jericho, iniziando a giocare pare proprio il solito classico sparatutto anonimo, con un doppiaggio degno del peggior Half Life 2 (ma come si fa #@*§ a doppiare così male? E dire che è impossibile non avere un metro di paragone nel mondo multimediale riguardo al doppiaggio...cioè lo sai com'è un doppiaggio fatto decentemente e forse lo sapresti pure se fossi il primo doppiatore della storia, dovresti non aver mai sentito parlare nessuno in vita tua per far uscire un doppiaggio così di #@*§
In ogni caso non c'era di ché essere ottimisti riguardo la qualità del titolo), dove tu sei il comandante di un battaglione ed hai un noiosissimo mitragliatore ed il solito caccoloso fucile a pompa, e la capacità di curare i tuoi compagni...figo
Però poi noto che a differenza di me che sono un palloso sfigato, i miei compagni fanno cose fighe e strane e quindi comincio ad essere ottimista riguardo al futuro...e succede quello che tutti a quel punto sperano: il protagonista muore e diviene un anima capace di impossessarsi dei suoi compagni con poteri strafighissimi
Ed è questa la particolarità del gioco, che c'ha un anima, in ogni senso, nel piattume di sparatutto degli ultimi 10 anni: il gioco ce li ha i suoi difetti e non è un capolavoro, il gameplay è abbastanza confusionario ed anche abbastanza inevitabilmente, dato che il fulcro del sistema di gioco è appunto l'alternarsi fra i sei personaggi del battaglione, ognuno con delle armi e dei poteri particolari, ognuno con un suo carattere ed un suo senso, ognuno con un suo perché, il gioco ha fantasia e personalità cosa che nella maggior parte degli sparatutto attuali non vedo.
Ma #@*§, era ora finalmente di un po' di varietà! Ma porca #@*§ negli anni '90 non c'era sparattuto che non avesse almeno dieci armi (1,2,3,4,5,6,7,8,9,0), ma dato che sono le piattaforme a determinare la produzione, il massificarsi della produzione di sparatutto per console ha portato alla fine tutti questi giochi a divenire funzionali alla nuova piattaforma, ed ora in tutti i giochi praticamente ti puoi portare appresso due armi, che quasi sempre sono lo sfigatissimo mitragliatore e lo schifosissimo fucile a pompa (e varianti), da selezionare coi soliti tristissimi tasti destro e sinistro, quando una volta c'avevi sempre a portata di mano di tutto, di tutto #@*§: dalla spranga al fucile, dal bazooka alla dinamite passando per la bambolina voodo alla sborra superesplosiva, ora invece no, l'ultimo FPS che ho visto così era Resistance 1, e già nel 2 hanno messo le solite sfigatissime due armi; ce ne saranno altri (penso ad un Duke Nukem Forever che se non fosse così sarebbe da spararsi), però la tendenza è chiara, e per carità ogni gioco è giusto che abbia il suo tenore e le sue esigenze stilistiche e narrative ed io non aborro nulla, ma mi pare evidente che essenzialmente esigenze di marketing (determinate da vari fattori certo ma alla fine si riduce a quello) abbiano fatto quasi sparire il vecchio sparatutto quello di una volta, parafrasando Homer Simpson: quando è che questo paese ha perso la strada e non tifa più per il tizio col lanciafiamme ed il fucile spara chissà quale acido? Ecco, il tizio non c'ha più né il lanciafiamme né il fucile spara chissà quale acido, e se ce l'ha al limite si può portare appresso soltanto uno dei due: la cosa triste poi è che solitamente c'è più varietà e fantasia negli sparatutto in terza persona e questo lo trovo inconcepibile.
Non so com'è in Far Cry amato da Maverick perché io non ne ho uno dal 2 che ho preferito cancellare dalla memoria, di certo Far Cry 1 non aveva perso la retta via ed era ed è un gioco strafighissimo (e totalmente diverso dal 2) che consiglio all'utente sopracitato se non l'ha avuto, perché pur essendo un capolavoro non ha mai goduto della considerazione incredibile degli ultimi Far Cry (e non per niente ora ne esce uno ogni due anni...), ma manco della fama del pessimo due (e vi spiego io perché: è uscito solo per PC).
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La terza esperienza videoludica che voglio condividere è relativa a due giochi celebri stavolta:
Max Payne 3 e
Darksiders.
Stavolta non c'è nulla di particolare su cui voglia soffermarmi, sono senza dubbio due giochi di qualità, che però non ho potuto apprezzare a pieno per una ragione: la difficoltà. La difficoltà è troppo bassa!
Relativamente a Max Payne, l'1 è difficile, il 2 è una #@*§; questo si vociferava fosse difficile (in giro lo troverete scritto ovunque) ed io come al solito mi fido e faccio male a fidarmi (quando si parla di difficoltà dei videogame e di paura dei film horror non bisogna mai fidarsi di internet quando dice "troppo difficile" e "troppo spaventoso", non per niente io già in passato mi rovinai Bayonetta perché avevo letto dappertutto che era difficile ed io sono arrivato alla fine del gioco aspettando che diventasse difficile e giocando alla #@*§...cioè in effetti non era sicuramente facile però io m'ero fatto dei viaggi strani a riguardo e m'aspettavo molto di peggio, invece era assolutamente fattibile, i Devil May Cry erano indubbiamente più difficile a difficoltà facile). Per carità, Max Payne 3 a difficoltà media l'illusione d'esser difficile te la dà, perché i proiettili nemici fanno male, ma appunto, è solamente un illusione perché a difficoltà media puoi abusare del "bullet time" e quindi in realtà gioco non è affatto difficile ma ti dà una sensazione di falso appagamento, soprattutto per me che gioco soltanto occasionalmente e non voglio troppi stress quando gioco, voglio qualcosa di fattibile ma non in discesa, questo gioco m'aveva illuso.
Ma un giorno invece di fare "riavvia dal checkpoint" faccio "riavvia capitolo"
(credo sia capitato per lo meno al 10% dei fruitori, del resto se li metti uno accanto all'altro) e coi #@*§ girati per tornare al punto in cui ero arrivato metto difficoltà facile. E cavolo, mi accorgo che difficoltà facile e davvero troppo facile, arrivo al punto senza manco usare le coperture! E non lo so, con uno strano ragionamento trasversale e laterale capisco di stare sbagliando qualcosa, ed a quel punto, ormai arrivato a 2/3 o 3/4 del gioco, metto difficoltà difficile...e cavolo lì sì che il gioco acquista nuovo spessore e vigore! Inizio ad usare tattiche e tecniche in precedenza MAI sperimentate e tutto diviene più profondo ed appagante ma sempre comunque assolutamente fattibile, poi non lo so una volta noi videogiocatori eravamo abituati a morire ripetutamente ora vogliamo invece la pappa bella e pronta (e ce la danno, perché se no videogiocatori ce ne sarebbero molti meno. Non per niente a Max Payne 3 appena muori due/tre volte piglia e ti regalano un antidolorifico
), io stesso mi sono impigrito, gioco conservativo a difficoltà media e mi sono abituato a non morire praticamente mai o quasi, ma non dovrebbe essere così, e mi chiedo ma quei #@*§ che dicono Max Payne è difficile, mah, per carità, però cavolo ci sta la difficoltà facile che NON PUOI assolutamente definire difficile a meno che tu non sia un impedito totale. Ma a quel punto il problema è tuo no del gioco.
Io semplicemente mi pendo di non aver modificato la difficoltà qualche capitolo prima, e vedete che Max Payne nel 2000 a difficoltà facile era difficile almeno quanto Max Payne 3 a difficoltà difficile, gioco considerato evidentemente difficile dai più, tanto per darvi un idea...(ed infatti una volta non pensavo minimamente di cominciare un gioco già a difficoltà difficile mentre ora capita abbastanza spesso ed a ragione...tranne Resident Evil 5, giocato dopo al 6 io e mio fratello credevamo di poter fare gli sboroni ed il gioco ci trattava alla Freezer contro Vegeta
).
Riguardo Darksiders: stesso discorso ma nessuna illusione e nessuna possibilità di tornare sui propri passi, la difficoltà non si può modificare nel corso dell'avventura ed io della facilità della difficoltà media mi sono accorto immediatamente sperando tutto il tempo la difficoltà si alzasse, inutilmente, ed è un peccato perché questo gioco è veramente troppo semplice (e non credevo fosse così lungo se no forse ricominciavo) a difficoltà media, ed io l'ho completato giocando alla #@*§ perché fin quando la sfida non ti motiva tu non senti di dover migliorare ed in maniera molto semplice non lavori sulla tua tecnica e la tua abilità, e quindi ho giocato discretamente scazzato dall'inizio alla fine.
E voi cari miei followers? Avete mai avuto esperienze videoludiche rovinate dall'eccessiva facilità del gioco? Se sì mettete un Like e lasciate un commento e non dimenticate di iscrivervi al mio canale