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Gabriele Gravina è il presidente della Lega Pro dallo scorso mese di dicembre quando è riuscito a spuntarle alle elezioni dopo 18 anni di dominio incontrastato di Mario Macalli. La terza divisione ha vissuto uno dei periodi più brutti della storia recente, condizionata da scandali e notizie di partite combinate che arrivavano quasi all’ordine del giorno. Gravina è riuscito a ridare un minimo di credibilità all’ambiente e sta ora cercando di innovare la struttura dei campionati.
Fra queste possibili novità, c’è l‘apertura esplicita alle squadre B, come nel modello già presente in Spagna. Le squadre B sono le squadre minori delle formazioni più importanti del campionato di serie A in cui giocheranno giovani al fine di farli per crescere e restare comunque all’interno del proprio club senza dover girare l’Italia in prestito e in lungo e in largo. Gravina spiega la sua proposta: “Le squadre B parteciperanno al campionato come le altre squadre, ma non potranno essere soggette a promozioni o a retrocessioni, esattamente come avviene in Spagna”. Inoltre devono seguire le regole previste per tutte le altre squadre della Lega Pro riguardo la composizione della rosa, quindi possono essere composte sia da giovani che non ma dovranno rispettare le regole”. A questo proposito, Gravina precisa che non sarà possibile inviare un giocatore reduce da un infortunio e in corso di recupero a disputare delle partite in Lega Pro come avviene ogni tanto con la primavera, altrimenti il rischio di falsare i campionati sarebbe altissimo. Ancora più nel dettaglio, il presidente della Lega Pro precisa: “Non so se le squadre primavera esisteranno ancora, sicuramente potrebbero farle con giocatori più giovani e mandare quelli più grandi nella squadra B a farsi le ossa confrontandosi con un campionato professionistico”. Sono tre o quattro le squadre di serie A che hanno manifestato interesse e hanno accolto con positività l’idea, ma Gravina precisa che dovranno rispettare alcuni paletti: le norme relative agli stadi per la Lega Pro, la rinuncia ai contributi e il mancato diritto di voto in assemblea. Il presidente elenca i vantaggi che riguardano la sua categoria: “Il prestigio al primo posto, per una squadre di Lega Pro sarà molto bello disputare una partita contro la Juventus B o il Milan B, inoltre porterà risorse al nostro ambiente e permetterà di far crescere giocatori giovani importanti e noi in Lega Pro puntiamo molto alla crescita dei giovani”. Altro punto importante è il divieto di schierare giocatori extracomunitari, già in vigore in Lega Pro che permetterà una maggiore crescita dei calciatori italiani.
Gravina precisa che la sua intenzione è quella di iniziare sin dalla prossima stagione, ma ammette anche che sarà molto difficile modificare l’articolo 50 in tempo e quindi è più realistico che questo importante cambiamento avvenga a partire dalla stagione 2017/18. Il presidente inoltre respinge le accuse di chi afferma che questo strumento è un credito verso la Lega di serie A e verso club prestigiosi come la Juventus che da anni chiede questa soluzione: “Non faccio favori a nessuno, è un passo importante sia per la Lega Pro che per il calcio italiano in quanto permettiamo la crescita di giovani di valori”. Non resta che aspettare per vedere se questa riforma del calcio italiano, di cui si parla da anni, diventerà realtà o resterà ancora una volta solo sulla carta.
(maidirecalcio.com)
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Juve, Napoli, Roma e le altre: ecco le Squadre B. Giocheranno in Lega Pro
Svolta storica per il calcio italiano che, quarant’anni dopo la chiusura del torneo Under 23, ripristina le formazioni delle riserve. Potranno iscriversi alla Lega Pro, no promozioni no retrocessioni, no stranieri extracomunitari. Se il Consiglio Federale dà il via il 26 aprile, la Lega Pro pronta a partire anche in settembre.
ROMA - Dai e dai, finalmente il Campionato Riserve può ritornare a essere una realtà. Ci voleva l’avvento alla presidenza della Lega Pro di Gabriele Gravina, 62 anni, l’uomo del miracolo Castel di Sangro, per imprimere l’accelerazione decisiva ad un progetto destinato a indicare profondamente sul nostro calcio, per combattere gli sprechi, le rose ipertrofiche e l’emarginazione dei giovani talenti, costretti a peregrinare in prestito ad altre squadre dove, spesso, non trovano l’occasione per mettersi in mostra.
Oggi Gravina presenta a Tavecchio il Progetto Squadre B che, a seconda dei tempi decisionali della Federcalcio (il consiglio federale esaminerà la questione martedì 26 aprile: la Juve guida il fronte del sì; Lotito quello del no) può scattare addirittura all’inizio della prossima stagione o fra un anno. Ecco di che cosa si tratta.
1) Partecipazione della Squadra B dei club professionisti di A al campionato di Lega Pro.
2) I punti conquistati dalla Squadra B valgono per la stessa e per l’avversaria, ma, al termine del campionato, la squadra B non viene né promossa né retrocessa.
3) L’organico di ogni squadra B deve essere comunicato alla Lega Pro al termine della sessione estiva e invernale del mercato.
4) Se l’organico riserve della prima squadra risulta insufficiente, via libera all’jntegrazione con i ragazzi del settore giovanile.
5) Addio al campionato Primavera.
6) Rispetto delle regole della Lega Pro: rinuncia ai contributi, esclusione dal voto in assemblea, indicazione del terreno di gioco.
7) Modalità d’iscrizione: le società che intendono partecipare al campionato di Lega Pro con la squadra B, pagano la quota alla stessa Lega.
8) Stranieri: sì ai giocatori comunitari, no ai giocatori extracomunitari che in Lega Pro non possono giocare.
Se il Consiglio Federale approvasse il progetto Gravina, non soltanto il calcio italiano si allineerebbe con le altre realtà europee che il campionato riserve da anni organizzano con successo, ma riporterebbe alla luce, sia pure in forme diverse, quello che una volta si chiamava Torneo De Martino. La manifestazione consentiva la valorizzazione dei giocatori scarsamente impiegati in prima squadra e dei giovani di talento giunti alle porte della prima squadra, ma da questa esclusi.
Inizialmente, il De Martino era riservato alle seconde squadre della serie A, poi venne aperto sia alla B sia alla C (per tre anni) e assegnava tre titoli distinti. Il torneo venne sopresso nel ’71, a causa degli eccessivi costi di gestione. Nella stagione ’72-’73, fu istituito il Campionato Riserve che, nel ’73-’74, divenne il Campionato Under 23. Durò sino al ’76, poi venne chiuso. Quarant’anni, dopo si riparte. Meglio tardi che mai.
(tuttosport.com)