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Nazionale, Pavoletti alla Schillaci: prova a convincere Conte, Insigne rischia
L'attaccante del Genoa è il miglior cannoniere italiano con 14 gol: potrebbe essere l'uomo dell'ultimo minuto, come Totà a Italia 90. Solamente in 16 sono sicuri del posto, mentre altre nazionali hanno già dato la lista definitiva
Negli occhi di tutti ancora le notti magiche di Schillaci o, viaggiando più indietro nel tempo, il Paolorossi "mundial" d’Argentina. Solo Conte sa quanto ci sarebbe bisogno di una rivelazione dell’ultimo minuto per questa Nazionale con problemi. Leonardo Pavoletti, 14 gol con il Genoa, miglior cannoniere italiano in A, è uno dei candidati: anche se dovrà «stravincere» i test atletici per superare concorrenti con più qualità tecniche (Insigne) o più varietà tattica (Immobile), oltre che esperienza naturalmente. "Il mio modello è Luca Toni e ce la sto mettendo tutta, dipenderà tanto da questi giorni a Coverciano". Dialettica livornese, sorriso in automatico, negli ultimi tempi un pallone un gol, alla Schillaci appunto. Test atletici, la finale di Coppa Italia, l’amichevole con la Scozia: tante variabili. Conte non ha le idee ancora chiarissime e non aspetta altro che essere convinto. Anche da Pavoletti.
QUELLI SICURI — Sembrano 16 quelli con il biglietto per la Francia in mano (il 69%). Se consideriamo che alcune Nazionali hanno già comunicato i 23 definitivi, si capisce come il c.t. stia valutando col bilancino tutti i parametri: condizione fisica, adattabilità in più ruoli, carattere, esperienza. In porta impossibile prescindere da Buffon e Sirigu. Difesa: blocco Juve, la cerniera Barzagli, Bonucci, Chiellini, più Darmian. A centrocampo non si prescinde da Candreva, Florenzi, Thiago Motta, Parolo, Giaccherini, El Shaarawy e, crediamo, anche Bernardeschi per freschezza e imprevedibilità. Infine, in attacco, Pellè, Eder e Zaza. Il resto è tutto in gioco. Ieri si sono svolti test fisici importanti, soprattutto lo "yo-yo", per misurare resistenza e reazioni alla velocità. Da De Rossi, uno dei grandi interrogativi, sono arrivate risposte interessanti. In ogni caso Conte selezionerà almeno 28 azzurri per il prossimo raduno e sceglierà i 23 soltanto all’ultimo. Sembrano i «trials» americani per l’Olimpiade.
PORTIERI — C’è l’ultima maglia da assegnare. Il campionato direbbe Sportiello, l’esperienza Marchetti, le ultime giornate hanno messo in evidenza Mirante che rispetto all’atalantino ha più esperienza. Non una decisione cruciale comunque.
DIFENSORI — Dovrebbero aggiungersi un centrale e un laterale arretrato. Per il primo ruolo la lotta è aperta. Rugani, soprattutto se giocherà la finale di Coppa Italia dimostrando intesa con i «big» bianconeri, avrebbe dalla sua gli automatismi tattici. Ogbonna è il più versatile, in emergenza può fare l’esterno. Acerbi e Astori sono stati convocati quasi sempre, ma potrebbero aver perso posizioni. Tra i laterali, sfida De Silvestri-De Sciglio: se il milanista risponderà bene domani, potrebbe effettuare il sorpasso. Ci sarebbe anche Antonelli, ma è reduce da un infortunio e non è detto che giochi la finale.
CENTROCAMPISTI — In teoria servono un play e due mezzali: perché il centrocampo a cinque richiede molti interpreti. Per il ruolo di regista, ballottaggio De Rossi-Jorginho-Montolivo. Se il romanista è in condizione «passa» perché ha esperienza unica e in caso di necessità può fare anche il centrale arretrato (e la mezzala, come mercoledì in allenamento). Jorginho però sarebbe il vero geometra di una squadra senza Marchisio, Verratti e Pirlo. Per il ruolo di mezzala sono in corsa Sturaro, Bonaventura (anche qui importante Juve-Milan), Soriano e gli stessi De Rossi e Montolivo. Abbiamo premesso «in teoria» perché, considerato che Candreva può giocare anche in mezzo, Conte potrebbe inserire soltanto due centrocampisti e allargare di un’unità il parco attaccanti.
ATTACCANTI — Qui lotta Insigne-Immobile e Pavoletti aspirante sorpresa. Carattere estroverso, il genoano, cresciuto nel mito Van Basten, senza l’infortunio avrebbe forse anticipato la chiamata azzurra: "Ma se Conte mi vuole mi convoca lo stesso", dice sincero. La situazione è fluida. Immobile è uno dei "contiani": bisogna capire quanto sta bene, ma "se" sta bene Conte lo vorrebbe. Solo che rinunciare a Insigne non è facile. Il fantasista del Napoli non è adatto al 3-5-2 e al 4-4-2, ma potrebbe essere utile con i suoi dribbling a partita in corso, magari da seconda punta: ecco la possibilità di rinunciare a un mediano per un attaccante in più. E intanto Pavoletti aspetta e prende la mira.
dal nostro inviato Fabio Licari
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