Tutto si potrebbe fare se ci fosse la volontà: sugli stadi, ad esempio, la FIGC potrebbe farsi promotrice di accordi con il governo, il CONI e tutte le amministrazioni locali interessate per introdurre facilitazioni per i club che vogliono costruire stadi propri; a livello giovanile, si potrebbero introdurre incentivi per i club che schierano giocatori provenienti dal vivaio.
Ovviamente queste sono proposte di uno che vede le cose dall'esterno, per cui non saprei dire se siano risolutive. Ma per lo meno sono proposte di chi vorrebbe che qualcosa si muovesse. Invece tutto tace.

Il discorso degli stadi mi sembra molto più complesso ed articolato. Nulla di impossibile eh, ma immagino che ci siano diversi scogli da superare e che i meandri della burocrazia siano nello specifico parecchio intricati.

Poi comunque (senza entrare nello specifico delle singole proposte) sono d'accordo con te sul fatto che (come concetto generale) è sempre meglio fare qualcosa con il rischio di sbagliare piuttosto che non fare niente (o ben che vada il minimo sindacale) con il chiaro intento di mantenere lo status quo.

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Di Lazio ci si ammala inguaribilmente.

Giorgio Chinaglia

Allez les Verts!

mica vero, basta essere amici di famiglia della christillin che riesci a farti lo stadio di proprieta in quattro e quattr'otto pure se ci sono di mezzo le olimpiadi invernali che col calcio non c'entrano proprio una mazza...

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"Dopo aver stretto la mano a un milanista corro a lavarmela. Dopo averla stretta ad uno juventino, mi conto le dita". Avv. Prisco

credo che l'aspetto degli stadi di proprietà per quanto cruciale sia comunque secondario rispetto al calo tecnico dei giocatori italiani....l'argentina è un paese che non è che abbia tutte queste capacità strutturali, eppure sforna puntualmente talenti dotati di estro e fantasia, come mai?
c'è una mentalità decennale nelle nostre scuole-calcio che fa rabbrividire, gli allenatori bloccano la crescita di chi non ha determinati requisiti fisici per puntare su gente col ferro da stiro al posto dei piedi ma che garantisce la vittoria di inutili tornei giovanili
se sei alto 1.65 e pesi 60 kg non giochi perché all'allenatore serve uno che è già un bestione a 14 anni anche se non sa stoppare un pallone
nelle giovanili italiane il palleggio è un insegnamento secondario, le mezzali e i trequartisti devono imparare a difendere e coprire già da bambini altrimenti non giocano, il risultato è che ci troviamo con un parco attaccanti buono solo per fare a sportellate
bisognerebbe ripulire il sistema del calcio giovanile da tutta questa gentaglia e fare delle accademy dove ai giovani si insegna prima di tutto il possesso palla, la tecnica e la creatività...basta con questa #@*§!

È quello che sostengo oramai da un po' di tempo, la differenza tra il calcio italiano degli anni 90 e quello attuale sta soprattutto nella incapacità di produrre talenti in casa. La questione economica è secondaria, anche perché i giocatori italiani bravi preferiscono comunque restare in Italia e molto spesso anche quelli stranieri cresciuti qua prediligono la serie A. Nei primi anni 90 c'erano massimo tre giocatori stranieri per squadra titolari, per cui la qualità media alta la fornivano i giocatori italiani che prima erano molto numerosi mentre ora sono molto più rari. Con una produzione simile al passato saremmo almeno ai livelli della premier, anche perché gli stranieri forti comunque ci sono: Lautaro Martinez, Skriniar, Brozovic, Leao, Theo Hernandez, Maignan, Osimehn, Koulibaly, Milinkovic Savic, Vlahovic, Morata, Molina, Koopmeiners, Zapata, Cuadrado, Danilo, Abraham, ora anche Pogba e Di Maria e chi più ne ha più ne metta.

concordo

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VINCITORE CAMPIONATO AGUZZATI 2020 - 2021 - 2023

VINCITORE CHAMPIONS AGUZZATI 2021