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termopiliano ha scritto:
Sinceramente il problema non mi sembra quello di non avere uno "Lamine Yamal" (ossia una eccezione) ma quello di non avere una buona base di under21 (toh, anche under 23) che gioca stabilmente in serie A.


E' vero che se prendiamo l'attuale under 21 l'unico che gioca con continuità in serie A è Fabbian, poi vengono Bonfanti che ha fatto qualche presenza con l'Atalanta e Ndour che ne ha fatta qualcuna nel Braga.

Però se andiamo a vedere la rosa degli scorsi europei (estate 2023) era questa:

1 Carnesecchi, 2 Scalvini, 3 Parisi, 4 Ricci, 5 Pirola, 6 Lovato, 7 Esposito, 8 Tonali, 9 Colombo, 10 Rovella, 11 Pellegri, 12 Bellanova, 13 Udogie, 14 Cittadini, 15 Okoli, 16 Bove, 17 Gnonto, 18 Cancellieri, 19 Caprile, 20 Cambiaso, 21 Miretti, 22 Turati, 23 Cambiaghi

Insomma tutta gente che già l'anno scorso aveva molta esperienza in serie A, inoltre a parte il caso di Parisi (terzino promettentissimo ma relegato al ruolo di riserva a Firenze) e Okoli (che è stato essenzialmente bocciato da Gasperini), sono tutta gente su cui i rispettivi club ha puntato abbastanza. Si può forse recriminare sul trattamento ricevuto in prestito da Colombo e Cambiaghi, a Monza e ad Empoli, partiti titolari ma poi centellinati nel proseguo della stagione, e viene da chiedersi se forse con le famose comproprietà di un tempo non avrebbero giocato di più.

Riguardo la classe del 2007 mi sembra anche normale che non giochino nella Roma, nella Juve o nel Milan, dal momento che faticano a trovare spazio anche giocatori di cinque o sei anni più anziani, a tal proposito sono molto contento che il Milan quest'anno abbia la squadra in C per farci giocare Liberati e Camarda, mandandoli giustamente a prendere i calci dai difensori ultratrentenni ergastolani della Lega Pro, in una squadra che abbia l'effettiva volontà di farli giocare a prescindere, anche se si perdessero tutte le partite.

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Poncio ha scritto:

Insomma tutta gente che già l'anno scorso aveva molta esperienza in serie A


Il che non è certo un punto a favore dato il livello mediocre della serie a attuale... Abbiamo visto quanti stranieri da noi sembrano dei top di alto livello ma quando poi vanno a giocare in campionati piu competitivi praticamente hanno floppato tutti o quasi...

L'esperienza i nostri giovani dovrebbero farla soprattutto giocando tanto, tantissimo in campo internazionale, in maniera così da iniziare presto ad imparare cosa significa affrontare avversari di alta caratura e non limitarsi a farsi le ossa facendo i "fenomeni" contro le salernitane di turno...questo tipo di esperienza serve a poco o a nulla per la crescita di una giovane promessa nostrana...

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MessaggioInviato: ven 12 lug 2024, 19:52 
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Reg. il: ven 7 set 2007,
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Che il campionato sia di scarso livello secondo me è un'affermazione semplicemente falsa: è uno dei maggiori campionati europei, puoi dirmi che magari in Inghilterra il livello sia più alto, che in Germania c'è il Bayern e in Spagna il Real ma è evidente che Francia, Olanda, Belgio, Austria, Turchia e via dicendo siano campionati di livello più basso del nostro. Ciò nonostante è da lì che attingiamo per pescare i giovani stranieri che soppiantano quelli italiani.

In generale io vedo un miglioramento della serie A dal punto di vista qualitativo nelle ultime stagioni, evidenziato dall'ottimo rendimento europeo delle ultime stagioni. Tralasciando l'exploit in Champions' League di due anni fa, portare diverse squadre in fondo a Europa League e Conference testimonia che il livello medio della serie A è abbastanza alto, poiché non avremo squadre in grado di competere con Real, Bayern e City ma le nostre quinte, seste, settime forze hanno dimostrato di non avere niente da invidiare alle formazioni corrispondenti delle altre nazioni, anzi.

Poi sono d'accordo con te che i giovani dovrebbero fare più esperienza internazionale, ma realisticamente come dovrebbe avvenire?

Senza considerare che poi siamo quelli che hanno a disposizione un giocatore di ventidue anni compiuti ieri, che ha vinto da titolare l'Europa League segnando un eurogol in semifinale, e non abbiamo neanche pensato di convocarlo: mi riferisco ovviamente a Matteo Ruggeri.

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MessaggioInviato: ven 12 lug 2024, 21:31 
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Reg. il: lun 4 giu 2012,
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Poncio ha scritto:
Che il campionato sia di scarso livello secondo me è un'affermazione semplicemente falsa: è uno dei maggiori campionati europei, puoi dirmi che magari in Inghilterra il livello sia più alto, che in Germania c'è il Bayern e in Spagna il Real ma è evidente che Francia, Olanda, Belgio, Austria, Turchia e via dicendo siano campionati di livello più basso del nostro. Ciò nonostante è da lì che attingiamo per pescare i giovani stranieri che soppiantano quelli italiani.


che francia, olanda e compagnia cantante siano di livello inferiore al nostro quello è cosi ormai da anni e quindi ha poco senso mettere i loro campionati a paragone con la serie a ma è indubbio che invece premier e liga abbiano una qualita media parecchio superiore al nostro ed è un gap che non si riesce a ridurre, in primis per questioni economiche e strutturali (tra stadi di proprieta, diritti tv e sponsor incassano ogni anno cifre astronomiche paragonati a noi...) e poi soprattutto tecniche dato che sanno sfruttare al massimo i loro settori giovanili e/o lo scouting in tutto il mondo mentre noi ci affidiamo all' "usato sicuro" non avendo denari sufficienti da investire su scommesse futuribili...

finche anche in italia non si prendera atto che si DEVE riformare tutto il movimento calcistico a partire dai vertici e poi a scalare via via fino ai settori giovanili, il nostro paese continuera a restare indietro rispetto a inghilterra e spagna, ed anzi faremo bene ad iniziare a tenere sott'occhio pure la bundes perche rischiamo di farci superare pure dai tedeschi visto che quest'anno sono stati capaci di portare ben due club nelle finali europee e senza che tra esse ci fosse il bayern...

Poncio ha scritto:
In generale io vedo un miglioramento della serie A dal punto di vista qualitativo nelle ultime stagioni, evidenziato dall'ottimo rendimento europeo delle ultime stagioni. Tralasciando l'exploit in Champions' League di due anni fa, portare diverse squadre in fondo a Europa League e Conference testimonia che il livello medio della serie A è abbastanza alto, poiché non avremo squadre in grado di competere con Real, Bayern e City ma le nostre quinte, seste, settime forze hanno dimostrato di non avere niente da invidiare alle formazioni corrispondenti delle altre nazioni, anzi.


le attuali europa league e la folkloristica conference comprendono un numero talmente elevato di squadre che per ovvie ragioni il livello di qualita sia inevitabilmente scarso, ed in questo quadro disarmante anche le nostre formazioni di meta classifica possono dire la loro ma soltanto perche ci vuol poco ad avere la meglio contro le 4° del campionato sloveno o le 3° di quello polacco, eh...

Poncio ha scritto:
Poi sono d'accordo con te che i giovani dovrebbero fare più esperienza internazionale, ma realisticamente come dovrebbe avvenire?


i club nostrani che riescono a disputare la champions ad esempio avrebbero dovuto avere il coraggio di schierare almeno 1-2 ragazzi di prospettiva quanto meno nei gironi di qualificazione (quando ancora c'erano) ma non lo hanno mai fatto perche a) non ci hanno mai creduto nel puntare su di loro e b) considerano i soldi del passaggio del turno troppo importanti per "rischiare" di non superarlo soltanto per mandare in campo il valentin carboni della situazione (giusto per citare un giovane che sta andando per la maggiore in questi ultimi mesi...).

adesso con la nuova formula dei gironi e col fatto che si giochera in pratica ogni 3 gg da settembre a gennaio diventera fisiologico fare ampio turnover della rosa onde evitare di arrivare in primavera con calciatori scoppiati o peggio infortunati e quindi sarebbe logico dare spazio ai ragazzi piu interessanti dei propri settori giovanili. ma lo faranno i nostri allenatori? ho parecchi dubbi in proposito...

Poncio ha scritto:
Senza considerare che poi siamo quelli che hanno a disposizione un giocatore di ventidue anni compiuti ieri, che ha vinto da titolare l'Europa League segnando un eurogol in semifinale, e non abbiamo neanche pensato di convocarlo: mi riferisco ovviamente a Matteo Ruggeri.


anche qui bisogna rivolgersi a chi siede sulla panchina della nazionale... spalla storicamente nei club i giovani di prospettiva non li ha nemmeno portati in panchina ma puntualmente fatti accomodare in tribuna perche non li ha mai voluti prendere in considerazione (all'inter teneva fuori lautaro perche non lo riteneva all'altezza, e questo dovrebbe dirla lunga di come lui se ne sia sempre sbattuto di fare crescere i ragazzi...).

l'unico ct che storicamente ha sempre provato a convocare qualche giovincello di belle speranze è stato il troppo bistrattato mancio: lui si, pure quando allenava i nerazzurri, ha spessissimo aggregato in prima squadra i ragazzi piu interessanti della primavera, poi magari non tutti alla lunga si dimostravano in grado di reggere il salto però quanto meno ci ha sempre provato.
e con lo stesso principio si è comportato quando ha guidato la nazionale, e ti ricordi come ando a finire? giu critiche a cascata sia sui media che perfino qua sul forum dove venne additato di inutile protagonismo perche convocava ragazzotti misconosciuti che magari non avevano ancora esordito nelle prime squadre dei rispettivi club eppure il mancio "osava" portarseli ai raduni della nazionale maggiore...

per la serie a parole sono tutti pronti e disponibilissimi a puntare sulle nuove leve ma poi quando si prova a farlo sul serio sono piu le critiche a farla da padrone che gli elogi per il coraggio di determinate scelte. intanto all'estero escono fuori gli yamal della situazione mentre noi siamo costretti a schierare titolare lo scamacca prima punta che fin qua ha segnato la bellezza d 1 gol in 20 partite...

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Reg. il: dom 28 lug 2013
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esser ha scritto:
Poncio ha scritto:

Insomma tutta gente che già l'anno scorso aveva molta esperienza in serie A


Il che non è certo un punto a favore dato il livello mediocre della serie a attuale... Abbiamo visto quanti stranieri da noi sembrano dei top di alto livello ma quando poi vanno a giocare in campionati piu competitivi praticamente hanno floppato tutti o quasi...

L'esperienza i nostri giovani dovrebbero farla soprattutto giocando tanto, tantissimo in campo internazionale, in maniera così da iniziare presto ad imparare cosa significa affrontare avversari di alta caratura e non limitarsi a farsi le ossa facendo i "fenomeni" contro le salernitane di turno...questo tipo di esperienza serve a poco o a nulla per la crescita di una giovane promessa nostrana...


Poncio ha scritto:
E' vero che se prendiamo l'attuale under 21 l'unico che gioca con continuità in serie A è Fabbian, poi vengono Bonfanti che ha fatto qualche presenza con l'Atalanta e Ndour che ne ha fatta qualcuna nel Braga.

Però se andiamo a vedere la rosa degli scorsi europei (estate 2023) era questa:

1 Carnesecchi, 2 Scalvini, 3 Parisi, 4 Ricci, 5 Pirola, 6 Lovato, 7 Esposito, 8 Tonali, 9 Colombo, 10 Rovella, 11 Pellegri, 12 Bellanova, 13 Udogie, 14 Cittadini, 15 Okoli, 16 Bove, 17 Gnonto, 18 Cancellieri, 19 Caprile, 20 Cambiaso, 21 Miretti, 22 Turati, 23 Cambiaghi

Insomma tutta gente che già l'anno scorso aveva molta esperienza in serie A, inoltre a parte il caso di Parisi (terzino promettentissimo ma relegato al ruolo di riserva a Firenze) e Okoli (che è stato essenzialmente bocciato da Gasperini), sono tutta gente su cui i rispettivi club ha puntato abbastanza. Si può forse recriminare sul trattamento ricevuto in prestito da Colombo e Cambiaghi, a Monza e ad Empoli, partiti titolari ma poi centellinati nel proseguo della stagione, e viene da chiedersi se forse con le famose comproprietà di un tempo non avrebbero giocato di più.


Unisco questi due messaggi perché la mia risposta nel complesso riguarda entrambi...

Il livello della Serie A non sarà elevatissimo ma non esagererei con i giudizi negativi. A parte la Premier League e la Liga (sarà un caso che sono i campionati delle due finaliste di Euro2024?) il livello degli altri campionato nazionali non è troppo dissimile. Poi magari ognuno ha i suoi pregi e difetti ma tra Ligue 1, Serie A e Bundesliga i valori sono tutto sommato simili e sovrapponibili.
Cioè sarebbe già un ottimo punto di partenza se gli under 21 iniziassero a giocare con continuità in serie A, fosse anche in squadre di medio o bassa classifica. Invece da noi è già tanto se riescono a farlo in B (anche se in tal senso qualche passo in avanti c'è stato). Questo sicuramente è un problema strutturale. Ma che di certo non si risolve mettendo tetti agli stranieri o obbligando i club a schierare giocatori italiani.

Poi concordo sul fatto che l'esperienza (almeno quella che definirei significativa e davvero performante) i giovani debbano farla in campo internazionale. Ma per fare questo tipo di esperienza a livello di club devono per forza di cose giocare nelle big del campionato (perché poi sono quelle che vanno a giocare le coppe europee) e purtroppo le big italiane sono molto restie a puntare su giovani (per vari motivi e andrebbe aperto un capitolo a parte in tal senso).
Infatti nell'elenco dei giocatori delle scorse under21 ne conto si e no 3 o al massimo 4 che hanno avuto fosse anche un minimo di spazio nelle suddette big.

esser ha scritto:
le attuali europa league e la folkloristica conference comprendono un numero talmente elevato di squadre che per ovvie ragioni il livello di qualita sia inevitabilmente scarso, ed in questo quadro disarmante anche le nostre formazioni di meta classifica possono dire la loro ma soltanto perche ci vuol poco ad avere la meglio contro le 4° del campionato sloveno o le 3° di quello polacco, eh...


Questo discorso però al massimo lo puoi fare per la Conference (il livello delle avversarie affrontate da Roma e Fiorentina in questi primi 3 anni di ECL non è stato certamente elevato e va bene).
Ma è diverso il discorso per l'Europa League (almeno per questa ultima edizione, per la prossima vedremo).
L'Atalanta è arrivata in fondo e ha vinto affrontando la squadra campione di Portogallo, quella di Germania, una big inglese e una più che onesta/degna squadra francese. Non mi sembra un cammino così agevole eh.

E comunque secondo me il rendimento delle squadre nazionali nelle coppe europee ti dice fino ad un certo punto sul reale livello del campionato, nel bene o nel male.

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Giorgio Chinaglia

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Reg. il: lun 4 giu 2012,
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termopiliano ha scritto:
Il livello della Serie A non sarà elevatissimo ma non esagererei con i giudizi negativi. A parte la Premier League e la Liga (sarà un caso che sono i campionati delle due finaliste di Euro2024?) il livello degli altri campionato nazionali non è troppo dissimile. Poi magari ognuno ha i suoi pregi e difetti ma tra Ligue 1, Serie A e Bundesliga i valori sono tutto sommato simili e sovrapponibili.


ed infatti, a parte appunto premier e liga che sono avanti alle altre con distacco, sia noi che francia e germania non abbiamo un livello qualitativo medio dissimile ma sempre abbastanza basso rispetto alle prime due...

gia solo ad esempio analizzando il mercato dei nostri club le differenze con inghilterra e spagna appaiono subito sostanziali: l'inter campione d'italia con ampio margine sulle altre per acquistare anche solo elementi di medio cabotaggio deve prima vendere per fare cassa col rischio concreto che poi gli obiettivi primari sfuggano perche nel frattempo arrivano club stranieri col cash che glieli sfilano di sotto al naso...
stesso discorso per la juve che se non cede chiesa per almeno 40 M non puo prendere koop dall'atalanta, o ancora il napoli di conte che pur avendo i conti ampiamente in positivo aspetta la vendita di osimehn e/o kvara per poi poter fare mercato. e non parliamo poi del milan la cui proprieta impone acquisti di valore minimo giusto per disputare la stagione in maniera accettabile...

se questo è l'approccio dei migliori club della serie a attuale per affrontare campionato e coppe europee, mi spieghi come poi si possa credere che il livello qualitativo medio sia elevato ed in prospettiva ancor piu in crescita, tenendo poi conto che quei pochi rari elementi che spuntano fuori puntualmente finiscono per essere preda delle squadre straniere (vedi l'ultimo esempio di zirkzee)??

da anni la nostra serie a è diventata un campionato di passaggio dove le nostre squadre per le solite questioni economiche devono puntare sugli scarti dei club esteri, sui prestiti dei loro esuberi, dei rincalzi altrui che arrivano per pochi spicci meglio ancora se a zero, o provare a scommettere su qualche misconosciuto ragazzotto straniero nella speranza che possa rivelarsi vincente. che poi, come gia detto, nel giro di 1 o 2 stagioni al massimo finisce per essere acquistato dai ricchi club d'oltreconfine... serie a campionato di passaggio e basta, appunto...

termopiliano ha scritto:
Questo discorso però al massimo lo puoi fare per la Conference (il livello delle avversarie affrontate da Roma e Fiorentina in questi primi 3 anni di ECL non è stato certamente elevato e va bene).
Ma è diverso il discorso per l'Europa League (almeno per questa ultima edizione, per la prossima vedremo).
L'Atalanta è arrivata in fondo e ha vinto affrontando la squadra campione di Portogallo, quella di Germania, una big inglese e una più che onesta/degna squadra francese. Non mi sembra un cammino così agevole eh.


certo ma un'annata dove becchi casualmente le squadre sulla carta piu competitive puo capitare ma non è che ogni volta ci si trova sulla strada sempre tutti gli ostacoli peggiori... ad esempio 3 anni fa l'inter perse la finale di EL contro un siviglia che in liga aveva terminato la stagione all'8° posto o giu di li, eh...
a dire che è vero che a 'sto giro all'atalanta sono toccate le peggiori del lotto ma solitamente fino alle semifinali pure in europa league il percorso è relativamente agevole. la conference invece nemmeno la considero una competizione credibile, per cui...

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Reg. il: dom 28 lug 2013
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esser ha scritto:
ed infatti, a parte appunto premier e liga che sono avanti alle altre con distacco, sia noi che francia e germania non abbiamo un livello qualitativo medio dissimile ma sempre abbastanza basso rispetto alle prime due...

gia solo ad esempio analizzando il mercato dei nostri club le differenze con inghilterra e spagna appaiono subito sostanziali: l'inter campione d'italia con ampio margine sulle altre per acquistare anche solo elementi di medio cabotaggio deve prima vendere per fare cassa col rischio concreto che poi gli obiettivi primari sfuggano perche nel frattempo arrivano club stranieri col cash che glieli sfilano di sotto al naso...
stesso discorso per la juve che se non cede chiesa per almeno 40 M non puo prendere koop dall'atalanta, o ancora il napoli di conte che pur avendo i conti ampiamente in positivo aspetta la vendita di osimehn e/o kvara per poi poter fare mercato. e non parliamo poi del milan la cui proprieta impone acquisti di valore minimo giusto per disputare la stagione in maniera accettabile...

se questo è l'approccio dei migliori club della serie a attuale per affrontare campionato e coppe europee, mi spieghi come poi si possa credere che il livello qualitativo medio sia elevato ed in prospettiva ancor piu in crescita, tenendo poi conto che quei pochi rari elementi che spuntano fuori puntualmente finiscono per essere preda delle squadre straniere (vedi l'ultimo esempio di zirkzee)??

da anni la nostra serie a è diventata un campionato di passaggio dove le nostre squadre per le solite questioni economiche devono puntare sugli scarti dei club esteri, sui prestiti dei loro esuberi, dei rincalzi altrui che arrivano per pochi spicci meglio ancora se a zero, o provare a scommettere su qualche misconosciuto ragazzotto straniero nella speranza che possa rivelarsi vincente. che poi, come gia detto, nel giro di 1 o 2 stagioni al massimo finisce per essere acquistato dai ricchi club d'oltreconfine... serie a campionato di passaggio e basta, appunto...
Cita:


Ma che la differenza con PL e Liga sia ampia è evidente ed innegabile. Poi numeri del ranking alla mano in questi ultimi anni ti sei difeso più che egregiamente (pur con tutte le fortune ed eventualità del caso, che comunque fanno sempre parte del gioco). Questo secondo me vuol dire che le potenzialità le hai ma evidentemente non sempre riesci ad indirizzarle nel verso giusto.

Però il discorso che facevo (per restare più o meno in topic) è che il livello del campionato non necessariamente impatta sul livello della nazionale. Che vi sia una correlazione si, ci sta. Ma non sempre le due cose vanno di pari passo. Anche perché il gap tecnico puoi provare a ridurlo in qualche modo, per quello economico anche riducendo al minimo gli errori c'è veramente poco da fare.

esser ha scritto:
certo ma un'annata dove becchi casualmente le squadre sulla carta piu competitive puo capitare ma non è che ogni volta ci si trova sulla strada sempre tutti gli ostacoli peggiori... ad esempio 3 anni fa l'inter perse la finale di EL contro un siviglia che in liga aveva terminato la stagione all'8° posto o giu di li, eh...
a dire che è vero che a 'sto giro all'atalanta sono toccate le peggiori del lotto ma solitamente fino alle semifinali pure in europa league il percorso è relativamente agevole. la conference invece nemmeno la considero una competizione credibile, per cui...


Partiamo dal presupposto che vincere non è mai facile né scontato. Anche perché se giochi in Conference vuol dire che anche il tuo livello è quello lì.
Poi diciamo che la ECL (soprattutto da qui ai prossimi anni) diventerà sempre di più la coppa delle federazioni minori e quindi ci sta di considerarla da parte.
L'Europa League invece anche se come valore non sarà di certo come la Coppa UEFA di un tempo è pur sempre la 2° competizione europea per importanza. Poi che il calcio del domani sarà sempre più polarizzato verso la CHL o verso una ipotetica Superlega è senz'altro vero, ma appunto è comunque un discorso più ampio.

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Concordo con Termopiliano, se il campionato fosse più ricco e competitivo questo non si tradurrebbe in un maggiore impiego dei giovani italiani in campo internazionale, anzi! Col cavolo che Miretti faceva tutte quelle presenze alla Juventus se non fossero stati con le pezze al #@*§.

Sebbene si possa e debba fare tanto per aumentare la portata economica del campionato italiano, aumento al quale comunque corrisponderebbero investimenti nelle giovanili, nelle cure mediche e prevenzione degli infortuni, nella ricerca di talenti in provincia e via discorrendo, a me sembra evidente che le maggiori falle vadano ricercate nelle serie minori, nelle scuole calcio, nel contesto sociale più in generale, dal momento che Olanda e Francia, con un campionato più povero del nostro, continuano comunque a sfornare nuovi giocatori con la pala.

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Allora... la questione del disastro dell'Europeo però va separata dalla questione giovani.

Secondo me (e ovviamente potete non essere d'accordo) non è detto che in nazionale la presenza dei giovani sia un bene.
Nel senso, è ovvio che Maldini a 20 anni titolare all'Europeo era un bene, ma stiamo parlando di Maldini.
Di base, se un 20enne (o anche meno) è titolare in una nazionale "big" (diciamo una nazionale che teoricamente può contare su un parco giocatori di un certo livello e di una certa numerosità), o è un fenomeno, o quella nazionale ha grossi problemi, perché vuol dire che non ha un giocatore nel pieno della carriera che sia più forte di un ragazzino.

Tanto per dire l'impiego dei giovani quanto può voler dire poco: nel 2006 l'Italia ha vinto il mondiale con il giocatore più giovane che credo fosse De Rossi... 23 anni. C'era Gilardino a 24, e gli altri erano tutti più adulti (posso sbagliarmi, non ho controllato ma non c'erano gli Yamal della situazione).
E bene o male è stato così per tutte le nazionali dal 1990 al 2006, cioè il periodo in cui la nazionale è stata sempre tra le più forti al mondo.
E non che non ci fossero giovani forti, è stato il periodo dei tre europei under21 vinti di fila... semplicemente i giovani forti giocavano nell'under 21 perché in nazionale c'era gente fortissima.
Tanto per non fare nomi: a 20 Totti giocava nell'Under 21, così come Cannavaro e Nesta... avessimo avuto titolari come quelli di adesso sarebbero tutti e tre titolari in nazionale già a vent'anni.

Ciò detto, il problema della nazionale nasce quando ti trovi ad avere gente che acquisisce esperienza internazionale non con i club, ma con la nazionale stessa.
Il problema quindi è:
1. I settori giovanili non funzionano, non producono (salvo eccezioni) giocatori che siano di livello adeguato per competere ai vertici del campionato italiano (che piaccia o meno, è uno dei campionati migliori del mondo, anche se di livello decisamente più basso rispetto a trent'anni fa).
2. I top club preferiscono puntare su giocatori "fatti e finiti" anziché sul crescere giovani. Secondo me questo è una conseguenza del non aver strutturato bene i vivai, della miopia dei dirigenti, della mentalità "vecchia", e del fatto che - da un puro di vista meramente numerico - ci sono molti più giocatori stranieri disponibili che giocatori italiani.

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Anche questa volta ci rialzeremo, non più a testa alta, ma con il cuore.
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mai non ne aveste un´oncia, e di lettere tante
quante occorrono a far la parola: cretino!


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Ma infatti la discussione sui giovani poco promettenti nasce proprio dalla disperazione per non avere giocatori affermati in prima squadra. :asd

Fa bene l'esimio Aresi a portare l'esempio del 2006, dove se andiamo a vedere la composizione della rosa avevano quasi tutti tra i 28 e i 33 anni: Cannavaro e Materazzi 33; Del Piero, Nesta 32; Totti, Camoranesi 30; Perrotta, Zambrotta, Grosso, Toni 29; Gattuso, Buffon 28.

Andiamo a vedere oggi chi appartiene a questa fascia di età tra i convocati di Spalletti?
Darmian classe '89, Di Lorenzo '93, Mancini '96, Jorginho '91, Pellegrini '96, Cristante '95, El Shaarawy '92, Zaccagni '95.

E' evidente che abbiamo sofferto un buco generazionale pazzesco a cavallo tra la seconda metà degli anni '80 e la prima dei '90; pochissimi giocatori degni di nota nati in quegli anni e a essere sinceri quei pochi che un attimo si sono sollevati dalla mediocrità ci hanno fatto vincere nel 2021 (Immobile, Insigne, Verratti, Jorginho, Berardi, Bonucci). Un po' meglio sembrerebbe esserci andata con la seconda metà degli anni '90, che ha prodotto Barella, Chiesa, Donnarumma, Bastoni, Scamacca, Dimarco, Buongiorno, Frattesi e altri giocatori che magari si affermeranno ulteriormente in futuro.

Possiamo notare come l'ultima vera infornata di talenti sia arrivata nei primi anni '80 con Cassano, l'ultimo vero fuoriclasse offensivo che abbiamo avuto, De Rossi, Gilardino, Barzagli, Chiellini, Marchisio al più tardi nell'86; dopodiché davvero il vuoto ben rappresentato dalla pochezza della Nazionale di Conte nel 2016, che avrebbe dovuto fare affidamento sui giocatori nati proprio nel periodo a cavallo tra il 1985 e il 1995 e infatti era una delle più mediocri che si ricordino a livello tecnico, figlia anche di un milione di promesse infrante che tutti ben ricordiamo (Balotelli, Giovinco, El Shaarawy, Peppe Rossi...).

Quindi mi chiedo, cosa è cambiato negli anni '90 per giustificare una simile inversione di tendenza, da nazione che sfornava il maggior numero di talenti a livello mondiale a nazione così carente priva di prospettive? Lì potrebbe esserci alla risposta alle nostre disperazioni.

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