L'arte di essere fragili di Alessandro D'Avenia.
Il pregio principale di questo libro è quello di presentare Leopardi in una veste completamente diversa ma alla fine tutto mi sa di stucchevole retorica, soprattutto nei confronti degli adolescenti, visti come degli automi appiccicati ogni giorno ai computer e salvati solo dal professore moderno che si atteggia a guru in grado di strapparli via dall’autodistruzione. Non lo so, io ci ho visto tanto autocompiacimento, un libro che trabocca si di cultura e di amore per la poesia e la letteratura ma anche parecchio pretenzioso. Lodo la grande passione di D’Avenia ma non mi ha convinta del tutto, mi dispiace. Bellissima la copertina realizzata dalla sorella.
La pazzia di re Giorgio di Alan Bennett.
Premetto che sono sempre dell’idea che le opere teatrali debbano essere viste e non lette(su carta perdono un buon novanta per cento) ma nonostante ciò ho trovato gradevole questa commedia/dramma di Bennett(che per me sa scrivere molto bene), un’accurata ricostruzione storica del periodo reso tutto molto frizzante e coinvolgente grazie ai suoi personaggi dotati di spirito puramente british(devo dire che alla fine è quasi impossibile non parteggiare per il re). Un testo simpatico, arguto e molto intelligente, una velata critica alla borghesia e al mondo della monarchia. Peccato solo che, come ripeto, andrebbe vista rappresentata e non letta.
Un altare per la madre di Ferdinando Camon.
Questo romanzo è una celebrazione per una donna, la mamma dell’autore, di una società e di un pensiero di vita che non esiste ormai più. La vita contadina raccontata a trecentosessanta gradi attraverso gli occhi di colui che all’epoca era solo un bambino, lo stile di vita semplice, fatto di quotidianità, di duro lavoro, di sacrifici e di sentimenti veri. Un libro pieno d’amore questo di Ferdinando non solo per la mamma ma anche per la sua terra, la sua gente, le sue tradizioni. Un romanzo profondo e commovente, peccato sia così poco conosciuto.
Claudine a scuola di Colette.
Non oso immaginare quanto scandalo abbia fatto questo romanzo al momento della sua uscita (i primi del 1900). È un diario autobiografico (Claudine non è altro che l'alter ego di Colette) pieno di ironia dove il tema dell'omosessualità viene raccontato con semplicità, senza quei falsi pudori e moralismi che ancora oggi lo circondano. Claudine è Colette, una ragazza giovane, brillante e un po' "pazzoide" curiosa del mondo che la circonda. Un romanzo intelligente e spiritoso con un pizzico di malizia. Lo stile è meraviglioso (reputo Colette una delle più grandi scrittrici del Novecento).
Il laureato di Charles Webb.
Romanzo che oltre a peccare di romanticismo (e per una storia d'amore e' una grave pecca...ecco una descrizione del piu' alto momento di romanticismo tra i due:"si lasciò sfilare la cintura e calare i pantaloni sulle ginocchia, poi le monto' addosso e si mise all'opera" pag. 78, che classe, che stile! La signora Robinson a mo' di vacca! Beh insomma, in effetti lo e') entra nel guinness dei primati per il piu' alto numero di personaggi odiosi presenti, Benjamin come ho scritto sopra #@*§ fino al midollo, incapace di intavolare una conversazione che non vada oltre dei monosillabi tipo "Eh?", "Come?", "Oh no", "Che?" "Si?" "No", "Dai?" No, non è un porno, si esprime proprio così ), la signora Robinson una zoccolona ninfomane da competizione interessata esclusivamente a una parte del corpo del giovane laureato (bellissima la scena della camera d'albergo dove lui tenta disperatamente di avere una conversazione con la donna mentre lei vuole solo #@*§ ed essere scopata a sangue), la figlia Elaine ancora piu' #@*§ di lui se e' possibile (dico io, ma come fai ad accettare di sposare uno che fino a ieri si faceva tua madre?). A tutto ciò si aggiunga uno stile terribile (dialoghi come ho scritto sopra inutili e monosillabici) e introspezione dei personaggi zero. In sostanza 'na schifezza. E mi è passata pure la voglia di vedere il film, I'm sorry.
P.s. per uomini come Benjamin vorrei che venisse ripristinata la leva obbligatoria, magari con un tenente Hartman come istruttore.
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