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MessaggioInviato: lun 12 feb 2018, 19:15 
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freebandiera ha scritto:
Davidone ha scritto:
Free, Baggio e' stato la bandiera della nazionale italiana.
Il suo nome per non avendo mai vinto nulla con la maglia azzura e' rimasto impresso nella storia piu' di molti altri campioni.



E' indubbiamente il calciatore Italiano più amato, però qui si parla di bandiere di club.
Il discorso bandiera della nazionale sarebbe da spiegare.

Semi ot: cos'è successo il 31 Ottobre 2013?

Sei curioso come me caro Free.
Sono andato a controllare ed e' la data con cui mi sono iscritto al forum la prima volta. ;)

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I'am back.... :smokin :help 31 Ottobre 2013.... :love :love


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MessaggioInviato: lun 12 feb 2018, 19:16 
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freebandiera ha scritto:
redguerrier ha scritto:
freebandiera ha scritto:
redguerrier ha scritto:
Sembrate degli invesitori che vedono il calcio come un business.
Siamo tifosi perdio, è normale che siamo emotivi quando seguiamo questo sport, ed è normale che ci incazziamo quando uno dice “io amo questa squadra, ho la maglia cucita sulla pelle, voglio essere una bandiera etc etc..” e poi fa tutto il contrario dimostrandosi per l’omuncolo che è.
Ripeto, se qualcuno dice “#@*§ mercenario” a Bernardeschi non mi rattristo per niente e non urlo nemmeno “allo scandalo, siete dei villici!!!” perchè, per me, è una reazione in linea con le azioni dell’ex fiore. Tanto sai che gli frega a lui, più lo insultano più ha la possibilità di piagnucolare/godere e più i suoi nuovi tifosi lo ameranno.
Gli insulti pesanti ai parenti invece sono sbagliatissimi, su questo non ci piove.

Peró capisco che magari sbaglio io che vivo il calcio come se esistessero ancora le bandiere.



Condivido in parte, ma non è che se uno dicesse di voler diventare una bandiera allora è automaticamente una bandiera, oltre al fatto che è un discorso che non ha delle linee fisse (per essere una bandiera). Una bandiera lo si diventa nel tempo, ma è così importante essere una bandiera e non essere semplicemente un giocatore simbolo del club.

Credo che gli ultimi trasferimenti avvenuti degli anni del calciomercato abbiano fatto cambiare la percezione delle cose cambiandola.


Se dici una cosa, o poi lo fai veramente o sei solo un ipocrita che semplicemente cavalca l’onda di entusiasmo del momento per aumentarsi l’autostima.

Gli ultimi tempi non hanno alterato la nostra percezione delle cose, l’hanno proprio mandata in vacca.
Le bandiere non esistono più per regolameto (economico), i forti possono calpestare i deboli senza che nessuno dica niente e i giocatori-simbolo sono dei sacchi di soldi ambulanti privi di sentimenti, emozioni, pensieri o riconoscenza.
Spero inventino il prima possibile il calcio robotico, almeno ci togliamo sto pensiero una volta per tutte e saremo consapevoli che quelli sono programmati per fare determinate cose e basta senza parlare a vanvera.



In realtà esistono ancora le bandiere, spesso figlie della potenza economica: Buffon o Sergio Ramos, ad esempio, potevano essere bandiere di Parma e Siviglia e invece lo sono state di Juventus e Real. Nesta ha giocato più anni nel Milan che nella Lazio ma sono i secondi a ritenerlo una bandiera.
Baggio poteva esserlo della Fiorentina ma fu ceduto, poteva esserlo della Juventus ma fu ceduto. Poco male, si è accontentato di essere il giocatore simbolo delle due squadre negli anni in cui ha giocato per la viola e la Juve.
Dinho è stato simbolo del Barcellona di Rikjard e della sua "rinascita", eppure ci ha giocato solo 4 anni.
Cantona fu il primo capitano non britannico del Manchester United, giocatore amatissimo e non vedo perché non considerarlo bandiera, pur avendo giocato 5 stagioni (nella pratica 4).

Forse Donnarumma verrà ceduto quest'estate a una squadra più forte (Psg o Real, per spararne una), potrà restarci 10 anni e poi essere considerato bandiera.
D'altro canto esistono esempi, come Hamsik ad esempio, che non hanno ceduto alle lusinghe di una squadra di caratura superiore, o Shearer, ad esempio.
Torres, ad esempio, fu il capitano più giovane della storia della Atletico, fu poi ceduto e andò in Inghilterra e infine tornò all'Atletico. Ma nessuno mette in dubbio il suo valore di bandiera.
Ma è così importante essere bandiere al giorno d'oggi?


Hai fatto tutti esempi del passato, e quasi tutti giocatori da considerare più "giocatori-simbolo di un momento calcistico" più che bandiere. Ma comunque erano ben altre persone, gente con due #@*§ grossi come una casa, che davano pure l'anima per la loro squadra e che quando se ne andarono dimostrarono tutta la loro sofferenza, come Nesta che diceva che ogni partita contro la Lazio era un'agonia per lui, o Batistuta che pianse come un bambino il giorno del suo gol contro la Fiorentina, gente che quando segnava alla sua "squadra amata" non esultava come un #@*§ mandando in vacca tutte le belle parole spese fino a quel momento.
Adesso si possono individuare giocatori del genere?

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MessaggioInviato: lun 12 feb 2018, 19:23 
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Davidone ha scritto:
redguerrier ha scritto:
Davidone ha scritto:
Il calcio certamente è cambiato negli ultimi anni, ma non è vero che le bandiere non esistono più. Secondo me Florenzi ed Insigne come dicevo prima tra 10 anni saranno ricordate come giocatori simbolo nei propri club.
Per fortuna il senso di appartenenza esiste ancora.


Florenzi non lo so, recentemente ha detto "Cosa penso della Roma? Sono romano e romanista, giocare qui è sempre stato il mio sogno. Non so se sarò mai una bandiera come Totti e De Rossi, il futuro non lo conosciamo e ci sono cose che purtroppo non dipendono esclusivamente da me".

In soldoni "Voglio rimanere qui a vita, ma se arriva l'offerta adeguata la società mi farà trovare le valigie fuori Trigoria senza nemmeno avermi consultato".
Questo perchè, appunto, i tempi sono terribilmente cambiati.

Red, gli stessi Totti e De Rossi sono diventate bandiere con degli stipendi molto alti che spesso per le casse della societa' erano spropositati (i 6.5 a DDR).
I Sensi pur di farli rimanere a Roma hanno dovuto sborsare una marea di soldi.
Lo stesso Batistuta che e' stato 9 anni a Firenze ogni estate andava da Cecchi Gori e si faceva dare il ritocchino allo stipendio.


Totti se andava al Real c'aveva soldi per fare una guerra, era un'ossessione di Florentino Perez che gli aveva addirittura fatto recapitare un contratto in bianco da far riempire a Totti stesso, nei limiti della decenza. De Rossi è stato criticato molto a Roma visto che si è fatto ridurre il contratto solo un paio di anni fa.
Batistuta poteva permettersi di fare quel che voleva, stiamo parlando di un giocatore colossale, uno dei più forti di tutti i tempi, ma il suo amore per Firenze non è mai venuto meno.

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MessaggioInviato: lun 12 feb 2018, 19:24 
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Tutti considerano Sergio Ramos e Buffon bandiere, ben oltre il "giocatori simbolo di un momento calcistico". E il primo è ben lungi dal ritirarsi. Potrei aggiungere alla lista Messi o Koke per dire. Certo, se dovessimo guardare il grado di "bandierosità" :asd Scirea e Raul potrebbero esserlo di più dei due citati inizialmente.
Bandiere lo si diventa nel tempo, Florenzi e Insigne potrebbero diventarlo, ma devono passare anni e c'è anche una sorta di concetto e "aura" che ti nomina bandiera. Come detto prima, solo il tempo stabilirà chi diventerà bandiera di quale squadra (se lo diventerà). Inoltre non esistono reali criteri per considerare un tizio bandiera oppure no.
Per assurdo (ma neanche tanto) nessuno mi toglie dalla testa che Bernapippa potrebbe essere una futura bandiera gobba.

Alcuni giocatori come Nesta o Batistuta hanno passato molto più tempo e sono stati molto più amati di un Pjanic o Bernardeschi, quindi è anche comprensibile che i legami siano inferiori.


Davidone, grazie della risposta.

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Ultima modifica di freebandiera il lun 12 feb 2018, 19:26, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: lun 12 feb 2018, 19:25 
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Forse prendere meno cose per oro colato migliorerebbe la situazione... no?

Florentino Perez che recapita a Totti l'assegno in bianco da firmare. C'eravate tutti quando Totti ha aperto la busta, eh?


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MessaggioInviato: lun 12 feb 2018, 19:31 
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il Mister ha scritto:
Forse prendere meno cose per oro colato migliorerebbe la situazione... no?

Florentino Perez che recapita a Totti l'assegno in bianco da firmare. C'eravate tutti quando Totti ha aperto la busta, eh?


Forse evitare uscire fuori luogo e da ipocriti sarebbe ancora meglio, no?
No ma basta vedere come ne ha parlato Perez negli anni per capire che poteva pure essere vero, o comunque una metafora di una cifra mostruosa.

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MessaggioInviato: lun 12 feb 2018, 19:37 
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Eh ho capito ma se mi parli di metafore non mi parli di realtà. Deciditi. Perché se me la racconti così, sembra che tu creda alla storia.
E se uno crede a queste fesserie, allora può anche credere al giocatore che dice di credere nel progetto, di voler finire la carriera in un posto, di voler diventare una bandiera, etc.

E dove starebbe l'ipocrisia?


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MessaggioInviato: lun 12 feb 2018, 19:44 
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il Mister ha scritto:
Eh ho capito ma se mi parli di metafore non mi parli di realtà. Deciditi. Perché se me la racconti così, sembra che tu creda alla storia.
E se uno crede a queste fesserie, allora può anche credere al giocatore che dice di credere nel progetto, di voler finire la carriera in un posto, di voler diventare una bandiera, etc.

E dove starebbe l'ipocrisia?


E allora come faccio ad avere certezze nel calcio se non sono in prima linea a fare domande a calciatori e dirigenti scusa? Semplicemente senti cosa dicono, ti fai un'idea generale e decidi qual'è la cosa più "reale" possibile. Florentino ha sempre detto di adorare Totti e di reputarlo un "sogno mancato", la differenza fra "contratto in bianco nei limiti della decenza" e "cifra mostruosa" è minima no?

Se il giocatore dice una cosa che poi si rivela falsa alla prima occasione è un ipocrita per definizione.

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MessaggioInviato: lun 12 feb 2018, 19:54 
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Beh, appunto, nel calcio non ci sono certezze, si dice tutto e il contrario di tutto, dunque non vedo perché credere a qualsiasi cosa.

E, sì, c'è una certa differenza tra un contratto in bianco e una cifra mostruosa. Ma soprattutto, se racconti un episodio per far capire quanto Totti sia bandiera e poi questo episodio non è mai successo, a che serve?

"Una montagna di soldi" è una metafora.


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MessaggioInviato: lun 12 feb 2018, 20:10 
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il Mister ha scritto:
Beh, appunto, nel calcio non ci sono certezze, si dice tutto e il contrario di tutto, dunque non vedo perché credere a qualsiasi cosa.

E, sì, c'è una certa differenza tra un contratto in bianco e una cifra mostruosa. Ma soprattutto, se racconti un episodio per far capire quanto Totti sia bandiera e poi questo episodio non è mai successo, a che serve?

"Una montagna di soldi" è una metafora.


Ti sei fissato sulle virgole senza calcolare per niente il senso del post.
Totti al Real avrebbe preso una sbracata di soldi in più, fine, poi se vogliamo iniziare una discussione sulle figure retoriche che la Treccani ci fa una pippa, va bene.
E un'intervista è un'intervista, la certezza la puoi avere se è il diretto interessato a dire quelle cose.

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