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Ricordiamoci comunque che lo schifo a 20 squadre lo dobbiamo a Gaucci...me nessuno all'epoca mosse un dito....


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MessaggioInviato: mer 11 gen 2017, 16:04 
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JC ha scritto:
e che cambia se si torna a 18 squadre ? ah scusate , c'è la solidissima argomentazione che in passato quello si che era un campionato ovviamente tralasciando tutti gli altri fattori molto più importanti :asd



C'e che si gioca troppo e 4 partite in meno ridurebbero il calendario , oltre alla questione secondaria che meno squadre significa piu' competitivita' , ad ogni modo si parla sempre che si gioca troppo ma a nessuno poi interessa alleggerire.

Ma a te ti pagano per scrivere scemenze ? dimmi che qualcuno ti paga per questa tua assurda politica di dare sempre contro a chi osa criticare il calcio odierno.


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MessaggioInviato: mer 11 gen 2017, 16:17 
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Ad ogni modo per me lo scopo primario di ridurre il numero di squadre sarebbe quello di alleggerire i calendari , ne gioverebbero le nazionali che avrebbero piu' spazio e i giocatori arriverebbero a Mondiali ed Europei meno spremuti .

Bisognerebbe pero' che in tutta Europa avvenga la riduzione affinche' tali benefici siano tangibili , bisognerebbe imporre un limite massimo di 16 squadre per campionato ( incominciare con 18 sarebbe gia' un inizio ) .

Ricordiamoci che presto entrera' in scena anche il nuovo formato del Mondiale per club a Giugno e Luglio a cadenza ancora da stabilire e che vedra' 32 squadre , insomma bisognerebbe assolutamente snellire i campionati nazionali , diventati tra l'altro non piu' competitivi e interessanti e andare verso nuove prospettive :

Campionati nazionali snelli e piu' calcio internazionale di qualita' , cosi come sono ora i campionati nazionali sono solo mastodontici dinosauri che non hanno piu' senso di esistere.


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MessaggioInviato: mer 11 gen 2017, 16:36 
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Ditelo dai, quando si leveranno dal catzo quelle fallite di Roma e Napoli e torneranno ad alti livelli Milan ed Inter la serie A tornerà ad essere interessante.

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Più le cose cambiano, più restano le stesse.

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La riforma dei campionati? Ecco perché non si farà

La frase. "Le riforme dei campionati le faremo da soli se entro agosto le Leghe non faranno pervenire delle proposte". Lo ha detto il n.1 del calcio italiano, Carlo Tavecchio, subito dopo la presentazione del Report che ha ribadito come il mondo del pallone rischi di scoppiare. "E' da un anno che aspetto che le Leghe si mettano d'accordo per presentarci una riforma sostanziale. Non è detto poi che si debba fare in un anno... Ma se dopo l'Europeo non avremo ricevuto ancora niente, la Figc stilerà un proprio progetto e lo presenterà, poi ognuno farà le proprie considerazioni. Siamo in una posizione di stallo. Sappiamo tutti che la Lega Serie A produce i ricavi del nostro mondo, ma deve capire che per mantenere la solidità del sistema il numero dei club professionisti va diminuito".
Tavecchio ha ragione, si è molto battuto ma si è dovuto scontrare contro i poteri forti (la Lega di A) e i veti incrociati. Già si erano dovuti arrendere i suoi predecessori, Carraro e Abete. La riforma non si farà: è stato perso un altro anno. Il presidente federale non può imporsi, sono le Leghe che poi devono votare, e quella di A non ne vuole sapere di scendere da 20 a 18 squadre. Per tanti motivi: ai club medio-piccoli fanno gola i soldi dei diritti tv (e dal 2018 sperano di prendere di più con la riforma della legge Melandri) e i soldi del paracadute (per chi retrocede). I club maggiori, o almeno alcuni di loro, guardano invece ai soldi della Champions League che cambierà dal 2018 o della Superlega europea, il cui progetto non è per nulla tramontato. Inoltre Maurizio Beretta, presidente della Lega A, è stato molto chiaro nei giorni scorsi: per lui si può parlare di una A a 18 ma solo a condizione che sia prevista una retrocessione diretta e un'altra, eventuale, ai playoff. In questo caso sarebbe una Serie A stile Nba, a numero (quasi) chiuso. E la B che farebbe? Scenderebbe da 22 club a 20, e avrebbe una sola promozione garantita in A: quali presidenti se la sentirebbero di investire? Il presidente della Lega B, Andrea Abodi, non ne vuole sapere: ha tentato invano di portare avanti il discorso sulla riforma dei campionati, ci era quasi riuscito, ma ora non ne parla più, si è arreso. Tra l'altro su un eventuale meccanismo di promozioni-retrocessioni con la Lega Pro pare ci sia diverse differenze di vedute. La ex serie C ora è governata da Gabriele Gravina, con il pieno appoggio del dg generale Francecso Ghirelli: la Lega sta per essere ristrutturata, dal 1 luglio marcerà a pieno regime. Gravina vuole tornare a 60 club ma è disposto a sedersi ad un tavolo delle trattative solo a queste condizioni: che si discuta sulla mission e sulla sostenibilità economica del sistema calcio nel suo complesso, che si parli delle regole e non tanto dei numeri. Per la Lega Pro infatti non è questione di quante squadre ci dovranno essere ma che il sistema sia strutturato in maniera diversa e abbia una sua forza. Che ora di sicuro non ha. Tocca a Tavecchio quindi mettere le Leghe (anche quella di D) e le componenti intorno ad un tavolo: ma lo farà? Ha la forza di farlo? Le parole le porta via il vento: ci vogliano i fatti. Inutili gli ultimatum. In realtà, anche se in molti lo negano e altri fanno finta di nulla, siamo già in campagna elettorale: a fine anno, o al massimo nel gennaio 2017, si rinnoveranno i vertici della Figc. Prima quelli delle Leghe e delle componenti (Damiano Tommasi è stato rieletto). Tavecchio ci tiene a restare in sella, ma rispetto a quando fu eletto adesso non ha più i voti: ha perso per strada Mario Macalli che gli garantiva il 17%. Ora la Lega di C, anzi Lega Pro, è nelle mani di Gravina che "tavecchiano" non è di sicuro. In più mettiamoci il sindacato calciatori, gli arbitri, l'assoallenatori e una parte di seria A (guidata da Roma e Juve) ed ecco che il quadro è fatto. La stessa Lega B non si sa che posizione terrà. Il governo poi spinge per un rinnovamento.Tavecchio dovrà faticare non poco per essere rieletto. La riforma dei campionati può aspettare.

http://www.repubblica.it/rubriche/spyca ... 140867261/


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La riforma dei campionati? Ecco perché non si farà

La frase. "Le riforme dei campionati le faremo da soli se entro agosto le Leghe non faranno pervenire delle proposte". Lo ha detto il n.1 del calcio italiano, Carlo Tavecchio, subito dopo la presentazione del Report che ha ribadito come il mondo del pallone rischi di scoppiare. "E' da un anno che aspetto che le Leghe si mettano d'accordo per presentarci una riforma sostanziale. Non è detto poi che si debba fare in un anno... Ma se dopo l'Europeo non avremo ricevuto ancora niente, la Figc stilerà un proprio progetto e lo presenterà, poi ognuno farà le proprie considerazioni. Siamo in una posizione di stallo. Sappiamo tutti che la Lega Serie A produce i ricavi del nostro mondo, ma deve capire che per mantenere la solidità del sistema il numero dei club professionisti va diminuito".
Tavecchio ha ragione, si è molto battuto ma si è dovuto scontrare contro i poteri forti (la Lega di A) e i veti incrociati. Già si erano dovuti arrendere i suoi predecessori, Carraro e Abete. La riforma non si farà: è stato perso un altro anno. Il presidente federale non può imporsi, sono le Leghe che poi devono votare, e quella di A non ne vuole sapere di scendere da 20 a 18 squadre. Per tanti motivi: ai club medio-piccoli fanno gola i soldi dei diritti tv (e dal 2018 sperano di prendere di più con la riforma della legge Melandri) e i soldi del paracadute (per chi retrocede). I club maggiori, o almeno alcuni di loro, guardano invece ai soldi della Champions League che cambierà dal 2018 o della Superlega europea, il cui progetto non è per nulla tramontato. Inoltre Maurizio Beretta, presidente della Lega A, è stato molto chiaro nei giorni scorsi: per lui si può parlare di una A a 18 ma solo a condizione che sia prevista una retrocessione diretta e un'altra, eventuale, ai playoff. In questo caso sarebbe una Serie A stile Nba, a numero (quasi) chiuso. E la B che farebbe? Scenderebbe da 22 club a 20, e avrebbe una sola promozione garantita in A: quali presidenti se la sentirebbero di investire? Il presidente della Lega B, Andrea Abodi, non ne vuole sapere: ha tentato invano di portare avanti il discorso sulla riforma dei campionati, ci era quasi riuscito, ma ora non ne parla più, si è arreso. Tra l'altro su un eventuale meccanismo di promozioni-retrocessioni con la Lega Pro pare ci sia diverse differenze di vedute. La ex serie C ora è governata da Gabriele Gravina, con il pieno appoggio del dg generale Francecso Ghirelli: la Lega sta per essere ristrutturata, dal 1 luglio marcerà a pieno regime. Gravina vuole tornare a 60 club ma è disposto a sedersi ad un tavolo delle trattative solo a queste condizioni: che si discuta sulla mission e sulla sostenibilità economica del sistema calcio nel suo complesso, che si parli delle regole e non tanto dei numeri. Per la Lega Pro infatti non è questione di quante squadre ci dovranno essere ma che il sistema sia strutturato in maniera diversa e abbia una sua forza. Che ora di sicuro non ha. Tocca a Tavecchio quindi mettere le Leghe (anche quella di D) e le componenti intorno ad un tavolo: ma lo farà? Ha la forza di farlo? Le parole le porta via il vento: ci vogliano i fatti. Inutili gli ultimatum. In realtà, anche se in molti lo negano e altri fanno finta di nulla, siamo già in campagna elettorale: a fine anno, o al massimo nel gennaio 2017, si rinnoveranno i vertici della Figc. Prima quelli delle Leghe e delle componenti (Damiano Tommasi è stato rieletto). Tavecchio ci tiene a restare in sella, ma rispetto a quando fu eletto adesso non ha più i voti: ha perso per strada Mario Macalli che gli garantiva il 17%. Ora la Lega di C, anzi Lega Pro, è nelle mani di Gravina che "tavecchiano" non è di sicuro. In più mettiamoci il sindacato calciatori, gli arbitri, l'assoallenatori e una parte di seria A (guidata da Roma e Juve) ed ecco che il quadro è fatto. La stessa Lega B non si sa che posizione terrà. Il governo poi spinge per un rinnovamento.Tavecchio dovrà faticare non poco per essere rieletto. La riforma dei campionati può aspettare.

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wonderwall ha scritto:
Ditelo dai, quando si leveranno dal catzo quelle fallite di Roma e Napoli e torneranno ad alti livelli Milan ed Inter la serie A tornerà ad essere interessante.

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@jc

infatti era per dire che tanto da noi quanto in premier le potenzialità per allestire corazzate, purtroppo, non dipendono in maniera preponderante dall'equilibrio e il livello medio più alto che deriva da una diversa ripartizione dei diritti tv. almeno non nel breve periodo se non altro. in inghilterra le squadre che verosimilmente hanno i mezzi per contrastare l'egemonia della bbr sono sempre le stesse al netto di altro. però c'è da dire una cosa importante (ed è per questo che sono d'accordo con te):

la juventus ha come unico modo di aumentare il fatturato (lasciamo stare quanto investe le proprietà) o i diritti tv (ma si è già al max possibile probabilmente) o il marketing a livello globale. quest'ultimo aspetto è migliorabile o coi risultati di squadra (gestione tecnica eccellente, che porta anche altri ricavi) o fondamentalmente rendendo la competizione più frequente per la juventus (la serie a) un prodotto più appetibile all'estero (mi pare di aver letto che la grossa differenza con barça e real, ripeto a quanto caccia la proprietà, sta nel seguito e dal marketing fuori dall'europa). ben venga, allora, se la ripartizione dei diritti tv significa una costante crescita e fruibilità del prodotto "campionato" all'estero. per forza di cose quella che ne aumenta di più in visibilità resterebbe la juve (se continua a essere la più forte). c'è da dire che è un processo che darebbe risultati sul lungo periodo soltanto, ammesso di farlo bene. più una politica stadi atta non a riportare il clima dei mitici '80 :asd però che ne garantisce la stessa affezione ed affluenza, più, perché no, anche la riduzione a 18 squadre (è vero che non tutte le partite vengono vendute alle tv - sperando con ciò di risparmiare contenuti noiosi -, ma ecco, ne restano comunque tantissime brutte :asd e le stesse partite di cartello, in un campionato già mediocre, scarsi come siamo, secondo me gioverebbero non poco in maggiore freschezza mentale/atletica).

in definitiva io sono del parere che la soluzione "svolta" non esiste, cioè non esiste un'iniziativa che cambi le cose da così a così, ma penso che fissati gli obbiettivi si debbano fare piccoli ritocchi, modifiche, in maniera continuativa, a ogni livello, tenendo sempre in mente il fine ultimo. certo, a parole e senza conoscere correttamente tutto è sempre molto facile

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VUOI PORTARLA A MANGIARLA? VA BENE FALLO.

LM10 Tu se' Lo mio Maestro 10 e 'l mio autore, tu se' solo colui da cu' io tolsi lo bello stile che m' ha fatto onore !. !. !.

Mi è capitato però di vedere gente pestare i fiori al monumento ai caduti a Bologna. Gli ho insultati e sono scappati.


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appunto per quello parlavo di una crescita collettiva che alla fine porta benefici a tutti
la juve in un primo momento rinuncerebbe a una bella fetta di diritti tv , ma se la serie A diventasse un prodotto più attraente col tempo anche i suoi ricavi crescerebbero , è esattamente ciò che è successo in premier , e a quel punto le possibilità di mettere su una corazzata crescono eccome , poi se i soldi li spendi a #@*§ è colpa tua , ma questo è anche il bello dello sport
sicuramente è un progetto a lungo termine , ma del resto soluzioni immediate non ce ne sono e anche se solo dopo un pò di tempo io credo che sarebbe sicuramente una svolta , sarebbe finalmente un vero ragionamento da lega unita che decide di promuovere il suo prodotto in toto


gli stadi ovviamente andrebbero migliorati pesantemente a prescindere dagli altri fattori, al passaggio a 18 squadre sono favorevole ( con 3 retrocessioni massimo però) il punto è che l'articolo lo presentava come la soluzione al problema della competitività quando non lo è se non marginalmente

aggiungo infine che per me anche la liga se non si sveglia è destinata a morire o quasi , real e barcellona stanno per vedere tramontare le loro stelle più importanti ed oggi come oggi non lo se avrebbero la forza di comprarne altre , le altre 18 poi tolto l'atletico (che comunque fa miracoli a ripetizione ) sono alla canna del gas


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