per il calcioto italiano medio il migliore opinionista è quello che ha due bei meloni e coscioni in bella vista...ma figurati acci.. basta guardare la fine della Morace...

Acci, guarda che sono d'accordo con te: Buffa di calcio ne sa a pacchi, pensa che quest'estate durante i mondiali è riuscito a collegare, con un triplo carpiato degno del miglior Klaus Dibiasi, Prandelli con Giorgio Sarosi, fuoriclasse del football magiaro degli anni '30 (che aveva allenato il maestro di Prandelli Titta Rota...). Dico solo che Buffa, se vuole davvero fare il salto di qualità, deve analizzare il calcio con un occhio più critico, come hanno fatto i più grandi giornalisti sportivi italiani.

P.S.: senza comprendere il calcio di ieri non puoi capire il calcio di oggi, questo mi sembra pacifico...

ma che c'è da comprendere nel calcio di 50 anni fa, spiegami perché io sono un ignorante in materia e voglio imparare..forse intendevi a livello internazionale e generale?

Che le tattiche di oggi derivano da quelle di ieri, degli esempi terra terra:

Esempio il tiki taka di Guardiola è una riedizione in chiave moderna del Metodo danubiano (due terzini centrali, due esterni alti, un centromediano, due mezzali, un centravanti finto e due ali larghe)

Le famose difese a tre che spopolano nella nostra Serie A sono una prosecuzione in termine moderno del vecchio Catenaccio con il libero staccato perchè nella difesa a tre due difensori marcano la zona di riferimento e il terzo copre lo spazio libero come il libero di un tempo...

Poi è chiaro che il Bergomi di turno non dica in telecronaca: "Ma guarda che bravo che è quel terzino metodista" oppure "tizio rende al meglio da mezzala sistemista", però senza comprendere il calcio di una volta (ti dico la verità, a me non me ne frega niente di come giocassero il Casale o la pro Vercelli) non puoi capire come si gioca oggi.

poca roba è...

Secondo me si fraintende le ambizioni di Buffa. Come descritto nel primo post Buffa si inventa un nuovo tipo di opinionista, cioè quello che funge come annello di coniugazione tra il commentatore/storico del calcio e lo storico inteso come raccontatore di miti. In questo senso lui sicuramente non vorrà vedersi posizionato o posizionarsi nel ruolo particolare del esperto di calcio. La sua prospettiva tende molto di più verso il "poetico" che non verso il giornalistico. Sicuramente non vorrà vedersi confinato nel piccolo mondo del expertise sportiva che è un po' il mondo degli "inculatori di mosche".

Essendo lui un pioniere non conosce metri di giudizio. Non esistono altri, oggi o in passato, che seguono questo modello - credo. Ed in questo senso le sue lacune si mostrano solo nel ottica del normale giornalista o storico (che non è la prospettiva che lo concerne) mentre le sue lacune in quello che effettivamente fa, non si vedono ancora; visto che è l'unico. Ma sono d'accordo con qualche utente le lacune ci sono: non sempre è molto coerente nella narrazione, non dispone sempre dei mezzi che utilizza (accenti, lingue, referenze culturali etc) ed a volte il carisma maschera molto kitsch, cose e atteggiamenti ridicoli o addirittura nonsense.

E aggiungo: Una condizione per aprire un nuovo genre è proprio quella di non averlo già esausto.

_________________

10dovicovonFicker: Primo e secondo posto del G P S 2012.
Tractatus germanico-italicus
P & C Edizione 2016/2017/2018

Più che poesia, romanzo...

Qual'è il suo racconto sui Mondiali che preferite?io forse Francia 1998

Quello sul Maracanazo batte tutti a mio avviso

Come avete trovato lo speciale su Don Alfredo?