arres82 ha scritto:
il Mister ha scritto:
Ma chi è che rende ufficiale di essere etero?
Ogni volta che si sa di una relazione tra un calciatore e una ragazza, viene reso ufficiale l'eterosessualità del calciatore.
Quando Totti si è fidanzato con Ilary Blasi, qualcuno ha detto che il suo orientamento sessuale doveva tenerselo per sé, anziché ostentare la sua eterosessualità?
La differenza è tutta qui. Nel fatto che a voi dia fastidio se un gay dice ad alta voce "sono gay", ma non dà fastidio se un etero sancisce ufficialmente davanti ai giornalisti prima e davanti allo Stato poi di essere etero e di amare una donna.
E se consideraste veramente normale l'essere gay, non accusereste di ostentare una cosa che ritenete normale, secondo il mio modesto parere.
Sul fatto che essere omosessuale è una cosa che non viene più discriminata, dico solo che mi piacerebbe vivere in una società del genere.
Quello che vedo è che ci sono politici e giornalisti che trattano gli omosessuali come persone deviate, o che farebbero meglio a non mostrarsi in giro, anzi, sarebbe meglio che non lo dicessero nemmeno di esserlo, vedo ragazzini che considerano "omosessuale" come un insulto, vedo persone che considerano i ragazzi attratti da ragazzi dello stesso sesso come persone confuse da aiutare.
Ribadisco: qual è il problema se una persona dice di essere omosessuale?
Penso che possa dare fastidio solo alle persone a cui dà fastidio che ci siano gli omosessuali, anche se magari alcuni sono loro amici.
Non c’è nessun problema se una persona ammette di essere omosessuale.
Ma io avrò il diritto di pensare “chi #@*§ se ne frega”? O no? O devo per forza applaudire sguaiatamente?
Il punto è proprio questo: non c’è nulla da ostentare nella normalità (o meglio, in quella che, per fortuna, è ritenuta oggi la “normalità sociale”).
E allora il discorso ritorna: perché dichiarare di essere gay?
E come se io andassi davanti alle telecamere e dicessi “a me piacciano solo le donne mature dai 50 in su” le altre non le guardo proprio. Bene, ma a me cosa me ne dovrebbe importare?
L’ammissione della omosessualità, piuttosto, mi fa pensare che lo stesso dichiarante la avverta come una sorta di “specialità” non solo statistica ma anche valoriale (ecco allora l’ostentazione).
Ormai l’andazzo sembra essere quello di ritenere che essere omosessuale sia meglio di essere eterosessuale. Il che è totalmente folle, perché l’orientamento sessuale non ti rende, di per sé, migliore o peggiore.