Milan, Dana: ''Cene, soldi e l'aiuto di Cannavaro. Così è nata l'intesa tra Silvio e Taechaubol"Parla il consulente della cordata orientale, ex Publitalia: ''Decisivo il contatto diretto tra i due, la super offerta da un miliardo è fatta sulle potenzialità del marchio. Quotazione a Hong Kong o Singapore nel 2016, prima però apriamo il capitale ai tifosi"di ENRICO CURRO'
MILANO - Il banchiere Pablo Dana, 48 anni, italiano di origini ferraresi trapiantato a Dubai, una lunga carriera nel mondo della finanza e un'esperienza in Fininvest nel ramo internazionale di Publitalia durante gli anni Novanta, è stato l'artefice dello storico passaggio del Milan di Berlusconi in mani orientali: ha avviato la trattativa che consegnerà metà del Milan alla cordata guidata dal broker thailandese Bee Taechaubol.
Dana, può raccontare com'è andata?"La scintilla è nata da Fabio Cannavaro, di cui sono diventato amico quando giocava a Dubai: non lo trattavo come un divo, ma come una persona normale e lui ha apprezzato".
Ok e poi?"Poi Fabio mi ha proposto di entrare in GLS, la Lega che organizza partite tra leggende del calcio in Asia, perché io ho gli ho spiegato la mia idea: GLS andava strutturata stile Formula Uno, con un imprenditore che si comprasse i diritti, alla Bernie Ecclestone. Il sottoscrittore l'ho trovato io grazie al mio lavoro: nella mia clientela ci sono alcune tra le più importanti famiglie asiatiche".
Bee Taechaubol?"Esatto. Bee, che è giovane, ricco e intraprendente, ha subito capito le potenzialità di GLS. Ha raddoppiato il budget, da 6 a 12 milioni di dollari, e ha voluto due squadre di Leggende che si sfidassero tra loro, invece di una sola itinerante. Il primo evento, a Bangkok, è stato un grande successo".
Non siamo ancora arrivati al punto."Un attimo. Di fronte all'entusiasmo di Bee, Cannavaro gli ha buttato lì: perché non compri il Napoli? E lui: ho saputo che in vendita c'è il Milan, la squadra italiana più famosa nel mondo. Così io, con i miei contatti, avendo lavorato in Publitalia, sono arrivato dritto a Berlusconi. E' stato il segreto della trattativa".
In che senso?"Nel senso che è stato decisivo il contatto diretto, favorito dalla politica di Forza Italia Licia Ronzulli che ci ha aiutato a creare un rapporto stretto e senza filtri e a rafforzarlo, anche per la fiducia di cui gode da parte di Marina e Barbara, le figlie di Silvio Berlusconi. Ma già a dicembre, quando lui e Bee si erano guardati negli occhi e si erano piaciuti, si era capito subito che avrebbero lavorato insieme. Non necessariamente nel calcio, visto che in quella prima cena, divertentissima, di pallone non si era parlato proprio. La verità è che uno accanto all'altro B. e B. sono davvero una potenza".
L'offerta indecente è arrivata a gennaio."Bee è stato molto deciso con Silvio. Se le offro 100-200 milioni di euro per il Milan, lei mi prenderà per uno sciocco. Se gliene offro 400, qualcun altro rilancerà. Allora io le dico che il Milan, valorizzato sul mercato asiatico, per me vale un miliardo".
Valutazione folle: la rivista Forbes lo quota al massimo 700.
"Perché i parametri sono quelli del bilancio 2014 del club. Invece contano la strategia futura e le potenzialità straordinarie del marchio. Faccio un esempio. A Pechino ho cercato per due ore una maglia originale da fare autografare a Nesta per mio figlio e non l'ho trovata, mentre c'erano quelle di tutte le principali squadre europee".
Qual è il vostro piano?"L'espansione su un mercato enorme e non sfruttato, a partire da Cina, Vietnam, Giappone, Thailandia, Cambogia. L'utilizzo del marchio per carte di credito, locali dove guardare le partite, bevande e profumi è solo un piccolo esempio dei tanti possibili canali di sviluppo. Berlusconi e Fininvest hanno capito subito quanto valga commercialmente l'Asia. Così i legali delle due parti hanno cominciato una lunga e complessa due diligence. Ci sono stati anche momenti di stallo e a un certo punto Berlusconi è stato tentato di rilanciare il Milan da solo. Ma non appena lui e Bee parlavano, si ricreava l'alchimia".
I cinesi accostati a più riprese alla trattativa sono stati concorrenti temibili?"Credo che si sia fatta un po' di confusione. Innanzitutto Bee è di origine cinese, anche se ha il passaporto thailandese e australiano. E poi GLS ha creato la più grande accademia del mondo proprio col governo cinese: insegnerà calcio per i prossimi 8 anni a 260 milioni di studenti all'anno di età dai 7 ai 17 anni, nelle ore di educazione fisica. Sa qual è la cosa che ha fatto strabuzzare gli occhi a Berlusconi?".
Dica."Appunto questa accademia, che il governo di Pechino ha deciso di appaltare a noi perché GLS, con i suoi grandi campioni di tutti i paesi, rappresenta un po' le Nazioni Unite del calcio, ha una dimensione sovranazionale. Berlusconi ci ha detto che abbiamo realizzato una sua vecchia idea: la Lega delle Leggende è sempre stata un suo pallino".
E la quotazione in Borsa?"E' prevista entro luglio-settembre 2016, a Hong Kong o a Singapore. Bee ha detto a Berlusconi che il futuro è nel merchandising, ma anche nella finanza. Prima della quotazione c'è il progetto di aprire all'azionariato dei tifosi: un azionariato pubblico, definirlo popolare è improprio e non rende bene l'idea".
Resta il dubbio di tutti: perché accontentarsi della minoranza?"L'interesse di Bee, con la sua cordata garantita da banche e investitori forti, è ottenere successi reali e concreti, non fare parole. Le decisioni verranno prese insieme a Fininvest. E se la nostra strategia di sviluppo si rivelerà corretta, la nostra posizione si rafforzerà nel tempo".
E perché mettere tanti soldi lasciando comandare ancora gli altri, cioè Berlusconi padre e figlia e Galliani?"L'ha già spiegato benissimo Bee. Lui è un investitore, non lo vedrete mai fare passerella in tribuna. Il Milan è italiano e lo deve restare. Ho passato questi mesi a consolidare questo concetto, alimentando la rete dei tifosi milanisti nel mondo. Io sono italiano e rappresento il ponte tra l'Asia e Milanello. Il Milan è un prodotto italiano doc, come la moda. Un prodotto da assaporare e posso ben dirlo io, che faccio parte della consulta nazionale dell'Accademia italiana della Cucina".
Avrà incarichi nel futuro Cda?"Questo non lo so, Di sicuro io rappresento Bee, conosco bene l'Italia e il mondo Fininvest. L'obiettivo non è cambiare o rivoluzionare, ma aggiungere competenze e internazionalizzare".
Il fondo Doyen di Nelio Lucas, criticato dal presidente dell'Uefa Platini, si occuperà della ricostruzione della squadra?"Lucas è una risorsa: mette a disposizione la sua capacità di consigliare e individuare grandi calciatori. Non è un caso che si stia incontrando a Berlino con Galliani, per definire lavoro e strategie di mercato".
L'investimento per la campagna acquisti è stato quantificato in almeno 120 milioni."La cifra non la so, ma Berlusconi non è fesso: non può continuare all'infinito a spendere soldi a fondo perduto. Se ha accettato di fare un passo così enorme per lui, come la cessione di una parte del Milan, è perché abbiamo contribuito a fargli tornare la fiducia e l'entusiasmo".
Non le sembra di avere descritto uno scenario un po' troppo idilliaco, per una squadra esiliata dalle coppe europee per il secondo anno consecutivo e per un club gravato da un deficit pesante e dai debiti con le banche?"Verremo giudicati dai fatti. E naturalmente dai tifosi. Perché il nostro slogan è chiarissimo: il Milan è dei suoi tifosi".
Mah.