United, quanto talento negli ultimi 20 metri. E quanti scontenti05.09.2014 07.15 di Andrea Losapio Twitter: @losapiotmw articolo letto 2567 volte
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
L'addio di Danny Welbeck ha lenito, almeno in parte, l'emergenza. Ma la realtà è che l'approdo di Radamel Falcao apre un'enorme ferita nel Manchester United. Si potrebbe obiettare che ogni allenatore voglia avere i problemi di abbondanza di Louis van Gaal in attacco, sebbene sia difficile pensare come far convivere così tanti campioni in così pochi metri di campo - forse nemmeno Zeman ce la farebbe - e non pensare a una difesa che è tutt'altro che inaffondabile. Certo, pure la cessione di Javier Hernandez ha dato qualcosa di più alle casse e meno alla formazione titolare, ma il Chicharito era un sicuro panchinaro. In più Nani, finito allo Sporting Lisbona all'ultimo soffio, ha evitato che la tensione potesse essere oltre i livelli di guardia.
Angel Di Maria, Juan Mata, Wayne Rooney, Radamel Falcao, Robin van Persie, Adnan Januzaj, Ashley Young. Uno dei tre tenori in avanti potrebbe presto essere scontento per l'utilizzo fatto, a meno che Rooney venga riutilizzato da trequartista. Ma poi sarebbe complicato giostrare con il solo Ander Herrera davanti alla difesa, perché è impossibile scegliere per un sacrificio di Angel Di Maria o Juan Mata. Young si accomoderà quasi certamente più in panchina che in campo, Januzaj verrà valorizzato quasi certamente a discapito di Valencia, pure lui destinato a giocare pochino. E poi Will Keane, dopo il capolavoro Thomas Muller, verrà quasi certamente utilizzato in più di una partita.
La mano di van Gaal incomincia già a vedersi, soprattutto con le cessioni. Però ora tocca pure vincere qualche partita, perché i bocciati da Moyes e dall'olandese erano gli stessi che portavano lo United ad alzare la Premier con Alex Ferguson.
ahia