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 Oggetto del messaggio: Seattle Sound
MessaggioInviato: ven 2 giu 2017, 13:39 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Non abbiamo dedicato neanche due righe al povero Cornell, maledetti che non siamo altro. La sua recente scomparsa mi dà l'occasione di provare a sollecitare un dibattito sulla scena grunge, l'ultimo grande movimento di massa della musica rock.
In questi giorni devo recensire un bel libro dedicato a Andy Wood, il primo martire di Seattle e dell'eroina (se n'è andato nel 1990), il cui "Apple" - con i Mother Love Bone - rimane secondo me un gran disco, conteso fra hard rock classico, venature glam (Wood adorava Queen e Kiss), il punk. Fra Seattle e Bainbridge Island si muovevano due mondi che si sono ignorati per qualche tempo (punk e figliocci, hard-rocker e metallari), prima di fondersi in una formula rock tutta americana, appunto il grunge.

Alla fine la dimensione post-hard rock e metal sarà dominante sul fronte musicale (con le dovute eccezioni: i Nirvana erano molto più affini al mondo hardcore e post-hardcore), mentre il greve esistenzialismo del punk e post-punk sarà prevalente sul fronte tematico e delle atmosfere.

Cornell in tal senso è un emblema. Nel 1994 il grandissimo critico Simon Reynolds scriveva che Cobain era una mezza persona - perché incompleta, incomprensibile e incapace di comprendere, immatura - mentre Vedder era un fratello maggiore capace di stringerti la mano prima della bufera. Entrambi trattavano temi pesanti, ma da un lato Vedder adottava un approccio classic rock più tradizionale, consolatorio e "di denuncia", mentre Cobain , con il suo taglia e cuci, formulava pensieri sconnessi, sputava veleno, assemblava immagini incoerenti e brandelli d'angoscia. Vedder era la persona più forte e affidabile, Cobain l'artista più grande.
Cornell era un po' una via di mezzo, mentre Wood era precipitato per primo nel baratro dove poi lo seguirà Staley, dannato dall'eroina e da una vita difficile.

L'ultimo vero movimento del rock, e con questo intendo un movimento che sposti le cose sul piano culturale, che catturi un momento storico e che colpisca le coscienze e i gusti dei giovani in mezzo mondo, che calzi lo zeitgeist di una ipotetica "generazione". Questi ragazzi sono stati sin troppo bravi nel calzarlo: negli anni '80, in "Schegge di follia", si immaginava un suicidio di massa dei giovani come la Woodstock del decennio.
Oggi siamo fuori da un pantano simile, forse, ma il Seattle Sound rimane secondo me il simbolo potente di un'epoca per me molto significativa, dato che ero un ragazzino e che proprio nel post-Cobain ho iniziato a scoprire un pochino quel mondo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Seattle Sound
MessaggioInviato: lun 5 giu 2017, 16:01 
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Reg. il: lun 18 mar 2013
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Non c'è nulla di più conformistico dell'eroe che si pone come "capo-popolo" nel denunciare magari il mondo dello show business musicale e che poi non fa nulla per sottrarsi concretamente alle lusinghe di quel mondo, finendo anzi per togliersi la vita o autodistruggersi con le droghe (come lo stesso Cornell aveva fatto in passato ho letto) Gli eroi del grunge hanno tutti incarnato questo ideale di stoltezza. Davvero sono arrivato a ritenere che gli eroi della musica "commerciale", sia pure "alternativa" come è stato quello del movimento grunge (ma prima di loro Morrison, Hendrix e tantissimi altri) non abbiano fatto nient'altro che riproporre uno stanco e trito stereotipo, quello della rock star dannata e depressa, dell'idolo delle folle che deve immolarsi fino alla morte per dimostrare fino in fondo quanto grande sia il loro struggimento esistenziale. Ma che invece alla fine finiscono per incarnare solo un esempio di conformismo, immaturità e totale incapacità di autodeterminarsi.
Poi verranno i concerti in ricordo, l'uscita delle antologie musicale con qualche inedito, magari qualche biografia. Tutto servirà alla fine solamente per rimpinguare l'economia e quindi alimentare ancora quel circuito dei quali loro stessi si sono sempre dichiarati "vittime" (vittime stra-ricche aggiungo io, del tutto immature ed incapaci di gestire un talento artistico)
Quando ho saputo della morte di Cornell mi era molto dispiaciuto ma poi, venendo a conoscenza delle cause della sua morte, mi è venuta più che altro indifferenza. Chi lo aveva costretto a riunire il suo gruppo dopo tanti anni? Penso nessuno. Quale sarebbe il significato del suo gesto estremo? La noia.

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 Oggetto del messaggio: Re: Seattle Sound
MessaggioInviato: lun 5 giu 2017, 17:08 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Beh oddio, non che siano persone da prendere a modello - anche perché non le invidio - ma la tua tesi mi pare un pochino tranchant, se non ai limiti del bacchettone.

C'è qualcosa che è decisamente più conformista: siamo invasi da musicisti che riducono le potenzialità del mezzo espressivo "musica", trasformandolo in una bibita gassata, in una gomma da masticare. Al di là del giudizio sulle persone (di sicuro non sono più ammirevoli questi figli della cultura più deteriore, incentrata su salute, successo sessuale esibito, conformismo culturale e politico quasi imbarazzante etc.. ), c'è un divario totale nell'uso del mezzo e nella capacità di dire qualcosa come musicisti e artisti.

Lo stereotipo del maledetto ha fatto il suo tempo, sono d'accordo. Purtroppo però non farà mai il suo tempo lo stereotipo - molto più diffuso, pericoloso, invasivo e biecamente conformista - del musicista pop di successo che tratta la musica come un articolo d'abbigliamento (la cosa che cercano la maggioranza delle persone). Perché è quello che cerchiamo, e anzi troviamo giusto tarpare le ali a ogni ambizione diversa: la musica è un passatempo che può permetterti di fare i soldi se azzecchi tempi e modi. Così se sei Fedez o Rovazzi nessuno ti additerà mai perché rispecchi le ambizioni dell'ascoltatore medio, anzi verrai applaudito perché guadagni. Se sei Cornell vieni additato come un maledettista stereotipato (?).

Comunque qui io parlerei del grunge dal punto di vista culturale e sonoro, poi è ovvio che molti fra i suoi protagonisti fossero persone disadattate, con problemi familiari e sociali di vario genere, che con i soldi hanno rimediato ai problemi nei modi peggiori.

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 Oggetto del messaggio: Re: Seattle Sound
MessaggioInviato: lun 5 giu 2017, 23:17 
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Reg. il: lun 18 mar 2013
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Non si tratta di mettere sullo stesso piano la musica consumistica, rappresentata in gran parte da gente che neppure sa strimpellare una chitarra, con Cornell o altri signor musicisti. Ci mancherebbe.
Però vedo in tutto il filone grunge una certa attitudine di irrecuperabile immaturità, una specie di sindrome tardo-adolescenziale che porta ad idolatrare, anche sul piano umano, delle persone che si sono dimostrate del tutto incapaci di gestire le loro carriere.
E' in questo che il grunge si fa moda nel senso del tutto deteriore del termine, consumismo. E quindi il Cobain che aveva la lucidità di capire che non sopportava di essere diventata un'icona pop, avrebbe fatto molto meglio ad abbandonare la musica. Invece ha partorito, oltre a tantissimi epigoni musicali, altrettanti esistenziali.

Ciò detto, ho tanti dischi di questi gruppi, li conosco molto bene anche se non li ascolto più da tanto tempo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Seattle Sound
MessaggioInviato: mar 6 giu 2017, 18:22 
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Reg. il: lun 20 feb 2012
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personalmente non ne so abbastanza dei personaggi in questione nello specifico , dico la mia senza pretese

sono d'accordo con l'immaturità e alla fine la semplice scorrettezza di scelte umane come quelle che ha fatto cobain ecc
ma la vedrei su un piano diverso

nessuno di questi credo si sia mai erto a capopopolo o si sia proposto di essere un rivoluzionario , e non credo nemmeno si ritenessero particolarmente maturi , credo ( ma non lo so ovviamente , non può saperlo nessuno tra noi) si ritenessero semplicemente delle persone tristi, scinderei tra le persone che erano realmente , con cui nessuno di noi si è relazionato davvero , e gli artisti con la loro produzione (fare della musica non ti rende nè l'oggetto di quella musica nè tanto meno un esempio per chi la ascolta) e a questo punto farei altre due riflessioni

la prima riguarda il fatto che il loro personaggio triste e la loro produzione musicale hanno un valore proprio , possono esistere anche senza tristezza reale perchè trattasi solamente di arte e non bisogna strumentalizzare o confondere la vita vissuta con la produzione artistica , questo valore credo possiamo riconoscerlo tutti
il fatto che divenisse oggetto di moda non lo sminuisce , per qualcuno sarà stato solo conformismo , per altri sarà stato di moda perchè aveva un valore artistico apprezzabile , tutta l'arte può diventare "di moda" e non c'è niente di male , anche l'anticonformismo è conformismo a un certo punto
lo stesso vale per il fatto che qualcuno ci abbia fatto i soldi , non capisco dove starebbe scritto che non potesse accadere e dove stesse un proposito simile
ovviamente questa proposta musicale la si può pure trovare stupida e immatura , ma non ci metterei in mezzo le scelte di vita per argomentare questa posizione

la seconda riguarda invece le loro scelte di vita , che come dette slegherei completamente , da una parte discuterei del personaggio , che poi è l'unica cosa che possiamo fare davvero e dall'altra della persona , riguardo a questo nonostante sia vicinissmo al pensarlo non dico proprio che dobbiamo per forza disapprovarle ( ma proprio solo per non essere del tutto assolutista ) e concordo completamente con le considerazioni di makanaky ,però non è in quello che sta il loro valore artistico , quella è solo la vita di persone ( che non conosciamo) come tutte le altre e probabilmente pure più sfortunate e/o immature

per chi non vuole leggere la sintesi: :asd
trovo corretto ritenere immature le scelte di vita di cobain ecc ( per quanto possiamo giudicarle , e senza però ritenere che fossero scelte fatte per creare proseliti) e ritenere immaturo chi seguendo la loro musica ( per conformismo o meno , che alcuni ci guadagnino o meno , questo è irrilevante) tende a seguire anche quelle ( solo nelle apparenze o anche peggio facendo sul serio) ma trovo che pur partendo da un giudizio corretto si commetta lo stesso errore se poi quelle scelte del cobain uomo si fanno pesare al cobain artista , che invece andrebbe giudicato solo in quanto tale


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 Oggetto del messaggio: Re: Seattle Sound
MessaggioInviato: mer 7 giu 2017, 0:13 
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Reg. il: lun 18 mar 2013
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Il problema nel fare tanti soldi sta nel fatto che questi artisti hanno dimostrato immaturità nel relazionarsi al grande successo, artistico
e poi economico che hanno conseguito. Se ne sono come dissociati e anzi hanno attribuito ad esso la causa della loro autodistruzione. O lo gestisci con distacco, o scendi dal carro. E' semplice.
Potevano continuare a fare musica non dico per volontariato ma magari tenendo per sé solo il compenso di un insegnante o di un impiegato. Oppure smettendo del tutto di fare musica, oppure dare tutto in aiuti alle associazioni di beneficenza e tenere per sé solo il necessario per vivere piuttosto che rovinarsi la vita insomma.
Queste parabole esistenziali mi trasmettono invece il senso di una totale sconfitta, perché proprio con l'autodistruzione la do definitivamente vinta a quelle multinazionali discografiche o quell'ingranaggio di interessi al quale ho addebitato il mio nichilismo, continuando poi ad alimentare, e questo è ancora più umiliante, un giro economico lucroso post-mortem fatto di commemorazioni varie.
E' per questo che alla fine delle loro parabole resta l'impressione di avere a che fare solo con delle pedine di un circuito economico votato al business che ha davvero approfittato di loro, molto più di quanto se ne ricaverebbe se avessero accumulato un grande conto in banca come hanno fatto gli U2 o i REM e lo avessero preso per quel che è. Cioè niente o quasi, visto che ci vorrebbero un centinaio di vite consecutive per spendere certi patrimoni e si vive da re già con 5000 euro al mese. E' nella sequenza di morti tutte uguali che sta la tragedia di questo conformismo.
Ma che gli importava a Cornell di riunire dopo tanti anni il suo grande gruppo per continuare a fare una vita che evidentemente lo aveva stufato? E fra l'altro il suicidio di Cornell lo ritengo ben meno atroce rispetto alla parabola del tutto nichilista dei cantanti degli Alice in Chains o degli Stone Temple Pilots

Il problema non sta neppure nel fare musica "triste". Io ascolto tanta musica oscura, dark, d'atmosfera, cupa, che si potrebbe anche definire triste ma che a me non mette alcuna tristezza. E' una forma di espressione, non una scelta di vita e siamo d'accordo.
Anche il genere dark è pieno di stereotipi, non ho mai creduto che per amare determinati generi musicali sia necessario vestirsi come quel genere musicale imporrebbe. E' anche per questo che non sopporto metallari vari o punkabbestia che ostentano la loro appartenenza musicale.

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MessaggioInviato: mer 7 giu 2017, 9:14 
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Sono completamente d'accordo con la parte finale , ed è tutto ciò che chiedere in un topic simile , parlare di musIca senza per forza legarla ad altro

Parlando della prima e quindi delle loro scelte di vita , sarei tranquillamente d'accordo con te se non fosse che c'e un passaggio che secondo me dai troppo per scontato
Cioè, questi hanno proprio detto che si ammazzavano per colpa dello show business e del successo?
In quel caso hai ragione , sbagliano due volte perché avrebbero potuto come dici tranquillamente farsi da parte e seguire una vita che li rendeva felici invece di essere tristi e contemporaneamente arricchire altri

Ma come detto non lo darei per scontato , sicuri che non fossero semplicemente così ( e i loro patemi , per quanto comunque da non condividere e affrontati con immaturità , legati a questioni più ampie) e il successo sia stato solo un accidente che magari qualcuno lo ha pure salvato?

Ripeto io non conosco le loro vite nemmeno per fonti indirette , quindi voi saprete sicuramente rispondere meglio di me


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MessaggioInviato: mer 7 giu 2017, 18:11 
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Si parla di persone problematiche che il successo non aiuta.

Poi conoscere i dettagli è difficile, ma Cobain si è messo a suonare certa musica perché aveva qualcosa di irrisolto e doveva affrontarlo. Il successo è un accidente, per questo parlerei della musica e basta, e non criminalizzerei né taccerei di conformismo via.

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MessaggioInviato: gio 8 giu 2017, 14:21 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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In generale per me la musica è una questione centrale dell'esistenza e non un passatempo né semplicemente qualcosa di "piacevole".

Ma proprio per questo - oggi che ho 34 anni, ma neanche a 18 - sposerei mai in toto una causa, anche perché spesso si tratta di matrimoni molto di forma e dettati da una moda - magari alternativa, ma che moda rimane.

Però ecco credo da sempre che se apprezzo certi generi musicali e non altri è perché una parte di me si rispecchia in determinati suoni, mood, atmosfere. Questo non toglie che per fortuna siamo esseri complessi, indi io venero e considero intoccabile molta eurodance anni '90 che trovo piacevolissima, cazzuta e fatta molto bene. Non passerei mai la vita ascoltando solo quel tipo di musica, ma quando ne ho voglia mi piace eccome, e non la reputo intrinsecamente inferiore.

Credo valga per tutti: è ovvio che le preferenze riflettono la nostra personalità, "dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei".

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 Oggetto del messaggio: Re: Seattle Sound
MessaggioInviato: ven 9 giu 2017, 23:00 
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Reg. il: dom 28 feb 2016
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Ecco,io del grunge possiedo tutto,ma proprio tutto dei 7 gruppi principali.La morte di Cornell per me è stato un forte turbamento emotivo.Ho dedicato a lui un tributo di 10 giorni ascoltando solo la sua musica e un po' quella degli Alice in Chains.Superunknown è il miglior album grunge in assoluto seguito da quell'altro capolavoro di Temple of the Dog


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