Casca ha scritto:
Francesco82 ha scritto:
Io credo che l'hip hop - infiltratosi veramente ovunque, anche in contesti "alti" - rappresenti la vera rivoluzione estetica dell'ultimo trentennio abbondante, accanto naturalmente a techno e house, che a loro volta si sono infiltrate ovunque.
Dici?
Io credo che nell'ambito della musica popolare le rivoluzioni vere siano sempre tecnologiche e mai di stile. La chitarra elettrica, il synth, il digitale ecc...hanno rivoluzionato la musica più di quanto abbiano fatto dei generi o degli artisti.
Sicuramente è un mix, ma l'hip hop ha cambiato la faccia della musica.
È nato a metà anni '70 nel Bronx e da lì ha raggiunto ogni angolo del globo, pur consacrandosi come linguaggio puramente americano.
Si è infiltrato ovunque nella cultura popolare, ha filtrato con il jazz (sin dagli anni '80, per poi diventare un fenomeno di massa ibrido nell'ultima decade), con il rock, con il pop da classifica e anche con la musica più colta. Persino in Italia da un decennio abbondante siamo sommersi da (quasi sempre pessime) forse di scimmiottamento, con tanto di estetica e pose da ghetto.
Ci sono varie fasi: il suo motore originario era la paura (della povertà, dell'anonimato), compensata dall'egomania dei rapper, talmente sfacciata da diventare grottesca. Ci sono le fasi gangsta, player-hater e poi una lunghissima scia underground che ha trasformato un linguaggio scarnificato fino all'idiozia (musicalmente parlando) in una forma di espressione musicalmente sempre più originale e anche creativa, ci sono musicisti veri che si dedicano a questa forma che è diventata ora astratta, ora quasi bandistica, ora vagamente sinfonica e solo strumentale.
Si tratta di una rivoluzione anche di costume e commerciale che ha avuto un impatto paragonabile solo a quello del punk a metà anni '70 e dello stesso rock'n'roll fra '50 e '60. Ovviamente ci sono dietro anche discorsi economici, di vendite etc.. ma l'influenza sulla cultura globale è immane e diffusa.
Poi abbiamo Fedez e Club Dogo, che riciclano gli stereotipi peggiori del vecchio rap senza un briciolo della sua euforia futurista, così come cLOUDDEAD (se vuoi qualche info, volentieri) e mille altri, che usano in termini creativi e musicalmente complessi le novità del linguaggio.