Articolo di qualche giorno fa, cmq interessante
Cagliari, attenzione: ci sono sceicchi e sceicchiA quanto pare gli sceicchi non sono tutti uguali. E ci mancherebbe altro. Cagliari si prepara ad accogliere ciò che si prospetta, a suo modo, come un cambiamento epocale. E non solo per la Sardegna.
Dopo 22 anni di carriera sulla poltrona più importante del Cagliari Calcio, Massimo Cellino ha deciso di dire basta. Stanco di questo sistema e delle vicende Sant’Elia e IS Arenas, ha affermato qualcuno; attratto da altri lidi – Leeds ad esempio – hanno aggiunto altri; un mix di entrambe le cose e di valutazioni evidentemente legate (com’è giusto che sia) a business personali la probabile verità nel mezzo.
Cellino però, personaggio controverso del nostro calcio ma presidente che in 22 anni ha sicuramente lasciato un segno a Cagliari – in A per 17 campionati su 22, semifinalista di Coppa Uefa nel 1993-94 – se ne va dall’isola lasciando in eredità l’ultimo grande “colpo”: Tamim bin Hamad al-Thani.
Dopo James Pallotta a Roma, dopo Erik Thohir a Milano, lo sceicco al-Thani dovrebbe diventare – l’ufficialità sarà data da Cellino stesso il prossimo 14 febbraio – il terzo proprietario straniero di un club di Serie A. E non ce ne vogliano Pallotta o Thohir, ma è proprio il qatariota quello potenzialmente più interessante.
Quando si parla di sceicchi infatti, inutile prenderci in giro, il primo pensiero va diretto al portafogli. Per i tifosi è normale, così come per chi nell’ambiente ci lavora. Beh, giusto dire allora che quello di Tamim bin Hamad al-Thani pare avere dimensioni sterminate. Lo sceicco al-Thani, come tutti i membri delle famiglie reali arabe di questa nuova generazione – è un classe 1980 – viene da una formazione scolastica assolutamente europea. Al-Thani è cresciuto e ha studiato nei migliori college d’Inghilterra e, una volta completata la sua formazione scolastica, sullo sport ha fondato la sua carriera da businessman.
Tutto nasce nel 2005, quando solo venticinquenne fonda l’ormai rinomata Qatar Sport Investments. La società parte col botto organizzando a Doha i XV Giochi Asiatici e sotto la sua guida, per la prima volta nella storia, tutti i Paesi membri del comitato prendono parte alla manifestazione. Ma è solo l’inizio. Il Qatar inizia a partecipare e vincere i bandi per ospitare i più importanti eventi sportivi internazionali: dagli imminenti Mondiali di Nuoto del 2014 ai tanto discussi Mondiali di calcio del 2022. Ed è proprio dal mondo del pallone che arrivano le cose più interessanti (o più chiacchierate se preferite). La Qatar Sport Investments è infatti la società che prima entra con il logo “benefico” Qatar Fundation sulle magliette del club più vincente dell’ultimo periodo – il Barcellona – e che poi, un club vincente, decide di costruirselo da solo: il Paris Saint-Germain.
Insomma, in Sardegna non è (quasi) arrivato uno “sceicco” qualsiasi, bensì la società di colui che nell’ultimo decennio ha investito il maggior numero di denari in eventi sportivi o comunque legati al mondo dello sport. Certo, le perplessità restano comunque tante, anche a fronte di una posizione dominante all’interno del portafogli della Qatar Sport Investments inevitabilmente occupata proprio dal PSG; il Cagliari sarà una sorta di “satellite” del PSG? Di che tipo di investimento si sta parlando? Qual è l’obiettivo nel lungo periodo? Ce n’è uno? In molti hanno già ipotizzato, saltando a conclusioni affrettate, un interessamento nella ristrutturazione del Sant’Elia ad esempio. Ma dalla Sardegna, da questo punto di vista, arrivano le uniche notizie ufficiali… e sono secche smentite.
L’ultimo grande interrogativo, a Cagliari, se lo sono posti spostando lo sguardo verso occidente. Poco più in là nel Mediterraneo, a Malaga per la precisione, Abdullah bin Nasser bin Abdullah Al Ahmed al-Thani – un signore con evidente gradi di parentela con Tamim bin Hamad - ha dimostrato quanto un investimento “poco convinto” possa creare più danni che benefici. Il luccicante scintillio degli investimenti iniziali – Manuel Pellegrini in panca, Júlio Baptista, Ruud van Nistelrooy, Isco, Santi Cazorla tanto per citarne alcuni – ha presto lasciato spazio a un disinteresse che ha messo il Malaga fortemente nei guai. Certo, Abdullah bin Nasser bin Abdullah Al Ahmed al-Thani, a differenza di Tamim bin Hamad, preferisce occuparsi di equitazione e del consiglio di amministrazione della Doha Bank. Il brivido, comunque, resta. Il futuro del Cagliari sarà più vicino a quello di ‘nuovo PSG’ o quello di ‘nuovo Malaga’? Tamim bin Hamad al-Thani sarà il primo grande magnate a investire pesantemente nel calcio italiano o si rivelerà poco più di un gestore? Al tempo il compito di rispondere all’ultimo colpo di Cellino. Lui, a Leeds, ha già testato sulla propria pelle un vecchio proverbio: “Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova”.
http://it.eurosport.yahoo.com/blog/eurolandia/cagliari-attenzione-ci-sceicchi-sceicchi-124503300--sow.html