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MessaggioInviato: gio 6 feb 2014, 15:38 
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ESCLUSIVA TMW - Cagliari, da Cellino a Al-Thani il 98%: la firma tra 7 giorni
06.02.2014 14.15 di Marco Conterio

Arriva un'ultima ora a proposito del passaggio del Cagliari ai qatarioti. Poco fa vi abbiamo raccontato di una trattativa in stato ben più che avanzato, adesso vi possiamo spiegare che c'è stata un'ulteriore accelerata. Massimo Cellino, come raccolto in anteprima da Tuttomercatoweb.com, ha ceduto il Cagliari. Venerdì 14, 'anniversario' dell'arresto di Cellino, sarà con tutta probabilità ufficializzata la cessione del Cagliari alla famiglia Al-Thani. Che è proprietaria, peraltro, del Manchester City.
Le percentuali Il 98% passerà ai qatarioti, mentre il 2% resterà alla famiglia Cellino. Massimo Cellino uscirà però dal club, la percentuale resterà al figlio e sarà identificata con il Centro Sportivo di Assemini.
La firma a Ginevra Due settimane fa, a Ginevra, Cellino ha sottoscritto un accordo di sponsorizzazione con la MSC. La grande azienda di crociere sarebbe pronta ad investire anche sul porto di Cagliari, dove la famiglia Al-Thani, l'acquirente del club sardo, vuole altresì puntare per il futuro oltre che su strutture e terreni in Costa Smeralda, su aeroporti e strutture ospedaliere. La prossima settimana sarà quella dell'annuncio, venerdì 14 è il giorno giusto. Il Cagliari passa di mano. Ci siamo quasi.

http://www.tuttomercatoweb.com/cagliari/?action=read&idtmw=526990


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MessaggioInviato: gio 6 feb 2014, 18:25 
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Reg. il: lun 25 giu 2012
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Cazzarolissima, attendo che siano confermate queste notizie.
Opinioni?

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MessaggioInviato: gio 6 feb 2014, 21:01 
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Non è una notizia che lascia indifferenti
Boh fa un po' sognare, meglio stare con i piedi per terra e vedere come prosegue


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MessaggioInviato: mar 11 feb 2014, 15:28 
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Reg. il: dom 26 ago 2012
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Una conferma dal Qatar: "Presupposti per un investimento"
11.02.2014 14.07 di Redazione TuttoCagliari.net

La World Sports Company Qatar non si sbilancia ma conferma quanto vi abbiamo raccontato negli scorsi giorni. "Il Cagliari è un grande club e i presupposti per un investimento nel calcio italiano ci sono. Ma la firma però non c'è ancora stata", dice da Doha il gm della compagnia, Abdulrhman Al-Abduljabbar, nelle parole riportate da Calcio e Finanza e da Isola Sport.


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MessaggioInviato: mar 11 feb 2014, 23:22 
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Reg. il: dom 26 ago 2012
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Articolo di qualche giorno fa, cmq interessante

Cagliari, attenzione: ci sono sceicchi e sceicchi

A quanto pare gli sceicchi non sono tutti uguali. E ci mancherebbe altro. Cagliari si prepara ad accogliere ciò che si prospetta, a suo modo, come un cambiamento epocale. E non solo per la Sardegna.
Dopo 22 anni di carriera sulla poltrona più importante del Cagliari Calcio, Massimo Cellino ha deciso di dire basta. Stanco di questo sistema e delle vicende Sant’Elia e IS Arenas, ha affermato qualcuno; attratto da altri lidi – Leeds ad esempio – hanno aggiunto altri; un mix di entrambe le cose e di valutazioni evidentemente legate (com’è giusto che sia) a business personali la probabile verità nel mezzo.
Cellino però, personaggio controverso del nostro calcio ma presidente che in 22 anni ha sicuramente lasciato un segno a Cagliari – in A per 17 campionati su 22, semifinalista di Coppa Uefa nel 1993-94 – se ne va dall’isola lasciando in eredità l’ultimo grande “colpo”: Tamim bin Hamad al-Thani.
Dopo James Pallotta a Roma, dopo Erik Thohir a Milano, lo sceicco al-Thani dovrebbe diventare – l’ufficialità sarà data da Cellino stesso il prossimo 14 febbraio – il terzo proprietario straniero di un club di Serie A. E non ce ne vogliano Pallotta o Thohir, ma è proprio il qatariota quello potenzialmente più interessante.
Quando si parla di sceicchi infatti, inutile prenderci in giro, il primo pensiero va diretto al portafogli. Per i tifosi è normale, così come per chi nell’ambiente ci lavora. Beh, giusto dire allora che quello di Tamim bin Hamad al-Thani pare avere dimensioni sterminate. Lo sceicco al-Thani, come tutti i membri delle famiglie reali arabe di questa nuova generazione – è un classe 1980 – viene da una formazione scolastica assolutamente europea. Al-Thani è cresciuto e ha studiato nei migliori college d’Inghilterra e, una volta completata la sua formazione scolastica, sullo sport ha fondato la sua carriera da businessman.

Tutto nasce nel 2005, quando solo venticinquenne fonda l’ormai rinomata Qatar Sport Investments. La società parte col botto organizzando a Doha i XV Giochi Asiatici e sotto la sua guida, per la prima volta nella storia, tutti i Paesi membri del comitato prendono parte alla manifestazione. Ma è solo l’inizio. Il Qatar inizia a partecipare e vincere i bandi per ospitare i più importanti eventi sportivi internazionali: dagli imminenti Mondiali di Nuoto del 2014 ai tanto discussi Mondiali di calcio del 2022. Ed è proprio dal mondo del pallone che arrivano le cose più interessanti (o più chiacchierate se preferite). La Qatar Sport Investments è infatti la società che prima entra con il logo “benefico” Qatar Fundation sulle magliette del club più vincente dell’ultimo periodo – il Barcellona – e che poi, un club vincente, decide di costruirselo da solo: il Paris Saint-Germain.
Insomma, in Sardegna non è (quasi) arrivato uno “sceicco” qualsiasi, bensì la società di colui che nell’ultimo decennio ha investito il maggior numero di denari in eventi sportivi o comunque legati al mondo dello sport. Certo, le perplessità restano comunque tante, anche a fronte di una posizione dominante all’interno del portafogli della Qatar Sport Investments inevitabilmente occupata proprio dal PSG; il Cagliari sarà una sorta di “satellite” del PSG? Di che tipo di investimento si sta parlando? Qual è l’obiettivo nel lungo periodo? Ce n’è uno? In molti hanno già ipotizzato, saltando a conclusioni affrettate, un interessamento nella ristrutturazione del Sant’Elia ad esempio. Ma dalla Sardegna, da questo punto di vista, arrivano le uniche notizie ufficiali… e sono secche smentite.
L’ultimo grande interrogativo, a Cagliari, se lo sono posti spostando lo sguardo verso occidente. Poco più in là nel Mediterraneo, a Malaga per la precisione, Abdullah bin Nasser bin Abdullah Al Ahmed al-Thani – un signore con evidente gradi di parentela con Tamim bin Hamad - ha dimostrato quanto un investimento “poco convinto” possa creare più danni che benefici. Il luccicante scintillio degli investimenti iniziali – Manuel Pellegrini in panca, Júlio Baptista, Ruud van Nistelrooy, Isco, Santi Cazorla tanto per citarne alcuni – ha presto lasciato spazio a un disinteresse che ha messo il Malaga fortemente nei guai. Certo, Abdullah bin Nasser bin Abdullah Al Ahmed al-Thani, a differenza di Tamim bin Hamad, preferisce occuparsi di equitazione e del consiglio di amministrazione della Doha Bank. Il brivido, comunque, resta. Il futuro del Cagliari sarà più vicino a quello di ‘nuovo PSG’ o quello di ‘nuovo Malaga’? Tamim bin Hamad al-Thani sarà il primo grande magnate a investire pesantemente nel calcio italiano o si rivelerà poco più di un gestore? Al tempo il compito di rispondere all’ultimo colpo di Cellino. Lui, a Leeds, ha già testato sulla propria pelle un vecchio proverbio: “Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova”.

http://it.eurosport.yahoo.com/blog/eurolandia/cagliari-attenzione-ci-sceicchi-sceicchi-124503300--sow.html


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MessaggioInviato: mer 12 feb 2014, 11:53 
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Un miliardo per la Costa Smeralda ma il piano del Qatar fa discutere

PORTO CERVO. C'è un intero stato, il piccolo emirato del Qatar, che vuole scommettere un miliardo di euro sulla depressa Gallura, sulla Costa Smeralda dal fascino sbiadito, sulla Sardegna che perde...

di Serena Lullia

PORTO CERVO. C'è un intero stato, il piccolo emirato del Qatar, che vuole scommettere un miliardo di euro sulla depressa Gallura, sulla Costa Smeralda dal fascino sbiadito, sulla Sardegna che perde fabbriche, turisti, opportunità. Un investimento non virtuale. I soldi insieme col petrolio sono il nutrimento dell’emirato. Il miliardo di euro è già stato deliberato dal consiglio dei ministri qatarini. Ora la Qatar Holding chiede tempi certi, risposte entro il 2013. La classe politica dovrà considerare non solo il valore economico del progetto. Ma quanto la seconda età dell'oro dell'industria delle vacanze in Gallura prospettata dai qatarini costerà in termini ambientali. Quanta natura, macchia mediterranea, paesaggi di granito si dovranno consumare per consentire alla fabbrica del sole di lusso di non finire come le sorelle della chimica e dell'alluminio. Perché i due temi, turismo e ambiente, sono facce della stessa medaglia. La classe politica è chiamata a dare una lettura intelligente del progetto strategico della Costa Smeralda, con l'atteggiamento di chi è pronto al dialogo ma non può cedere su alcuni limiti assoluti, rispetto della cultura e del paesaggio. Un tema regionale ma anche nazionale. È stato il primo ministro Mario Monti a tessere rapporti diplomatici e a gettare le basi per una partnership economica Italia-Qatar. Solo qualche giorno fa la Qatar Holding, braccio operativo del fondo sovrano ha presentato ai comuni di Arzachena e Olbia la prima bozza del piano di investimento da un miliardo di euro. Un pacchetto fra 450 e 550 mila metri cubi da trasformare in 4 nuovi hotel. Nell’elenco degli interventi anche un centinaio di ville per nababbi. C'è poi un parco acquatico alle spalle della spiaggia di Liscia Ruja, già bocciato dagli amministratori locali. Un circuito di go-kart su una vecchia discarica. Proposte al momento irrealizzabili. Le norme del Ppr non consentono interventi in molte delle aree indicate dai qatarini. Alcune in zona H, di estrema tutela. Vincoli che secondo alcuni candidati vanno assolutamente conservati per evitare che il cemento invada l’eden. Secondo altri vanno modificate per impedire l’addio del Qatar alla Sardegna. «Serve estrema prudenza – dice Gian Piero Scanu, candidato alla Camera per il Pd –. Sul piano degli stazzi non si possono gabellare per ristrutturazioni progetti che hanno altre caratteristiche rispetto alle antiche case galluresi. Solo se si difende l'identità e la si valorizza si ottiene un turismo di livello superiore. Non si deve essere attratti solo dal miraggio del lavoro. Ho piena fiducia nell'amministrazione di Arzachena e nei sindacati. Sapranno trovare il giusto atteggiamento. Il nostro obiettivo deve essere difendere la bellezza della Sardegna, il suo vero valore economico. Non la si può rendere dozzinale, con un parco acquatico. Ma non c’è nessuna demonizzazione del piano del Qatar». Invita al dialogo con l'investitore arabo Settimo Nizzi, candidato alla Camera per il Pdl. «Non si può pensare di fare turismo senza dare servizi, in particolare se parliamo di extra lusso – commenta –. Servono strutture e luoghi per il tempo libero. Ma è soprattutto indispensabile creare le infrastrutture. Solo così parliamo di offerta turistica e non di speculazione edilizia. Certo si devono dare risposte in tempi certi. In caso contrario accadrà ciò che è già successo: piccoli investimenti con il solo scopo di rivendere il bene». Invoca una modifica del Ppr per consentire di sbloccare il piano del Qatar, ma in generale tutti gli investimenti turistici Gigi Astore, candidato alla Camera per l'Mpa. «Porto Cervo ha bisogno di una riqualificazione generale e non parlo solo degli hotel. Ovviamente bisogna fare attenzione all'ambiente, continuando a tutelare aree vergini come Monti Zoppu. Ma così come è il modello turistico gallurese e della Costa Smeralda è fuori mercato. Basta parlare solo di metri cubi. I nuovi hotel o le ville devono essere collegati alle infrastrutture. Serve una modifica al Ppr, non solo per il piano per la Costa ma per tutta la Sardegna, mantenendo però il vincolo dei 300 metri. Ciò non significa allargare le maglie della legge in modo che si possa fare tutto. Bisogna evitare che la Sardegna resti ingessata». Punta a una modifica del Ppr, colpevole di aver bloccato l'economia sarda Luca Montella, nella lista Monti per la Camera. «Porto Cervo andava bene 50 anni fa – dice –. Non si può pensare di rilanciare un modello turistico di eccellenza in questo modo. Il borgo va integrato, ma lo si deve fare evitando sconsiderate colate di cemento. Non sono un talebano dell'ambiente ma nemmeno un cementificatore. Noi crediamo in una idea di sviluppo rispettosa della natura».

http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/02/10/news/un-miliardo-per-la-costa-smeralda-ma-il-piano-del-qatar-fa-discutere-1.6511329

Il miliardo del Qatar sulla Costa Smeralda e la cessione del Cagliari

La vicenda di questi giorni del possibile cambio di proprietà del Cagliari Calcio mi ricorda film mitici degli anni 70 e 80 : come il Presidente del Borgorosso Football Club con Alberto Sordi, Paulo Roberto Cotechino con Alvaro Vitali oppure il famoso Oronzo Cana' di Lino Banfi. Voi direte? Che c'entra questa filmografia un po' grossolana con una vicenda "seria" come il passaggio di proprietà del Cagliari di Massimo Cellino all'emiro del Qatar Al Thani, già proprietario del Paris Saint Germain? Be' questa vicenda sta facendo ridere parecchi banker del mondo finanziario e in un certo modo e' un po' paradossale. "Ma l'emiro del Qatar - mi diceva l'altro giorno un banchiere di una nota merchant milanese - per te perche' dovrebbe investire sul Cagliari?". Ultimamente in Italia si è presa l'abitudine di coinvolgere il Qatar per ogni operazione dove è' necessario un intervento dal cielo. Tanto chi può smentire da Doha? L'emiro del Qatar, che non mi risulta abbia un ufficio stampa, non si prende certo la briga di telefonare in Italia. Cosi Qia, la Qatar Investment Authority, viene tirata in ballo per qualsiasi cosa. Bisogna comprare il bar sotto casa? C'è il Qatar che lo vuole comprare. La verità, e lo ripeto da mesi, in questo blog, e' che i manager dei gruppi finanziari del Qatar sono tra i piu' rigorosi nella scelta dei loro investimenti sulla faccia della terra. Non fanno nulla a caso, insomma non hanno certo l'anello al naso. Per tornare dunque alla vicenda del Cagliari di Cellino e all'interesse del Qatar. Detto fuori dai denti: e' una bufala o è cosa seria? Mi diceva lo stesso banker. "Possibilità che il Qatar compri il Cagliari a se stante? Meno di zero. Possibilità che sia costretto a comprare il Cagliari perché c'è dietro un'altra partita più importante? Be' diciamo 5 possibilità su dieci". È qui veniamo al nodo da sciogliere. Il fondo sovrano del Qatar ha comprato una estesa area della Costa Smeralda dal finanziere americano Tom Barrack : comprensiva di 4 alberghi e campi da golf. Secondo indiscrezioni il gruppo finanziario di Doha avrebbe un piano di investimenti per un miliardo di euro nella Costa Smeralda. Punta insomma a costruire altri alberghi e resort. Ma non è' affatto facile costruire in Costa Smeralda. Bisogna avere i permessi, bisogna dialogare con le amministrazioni comunali e regionali. Spesso i permessi non vengono dati in quanto c'è una legge che protegge le coste. Quindi? "Perciò - mi dice il banker - non vedo altra ragione per cui il Qatar vuole comprare il Cagliari se non questa. Riuscire ad avere un canale di discussione con le amministrazioni. Si sa quanto conta il calcio in Italia e quante porte può aprire". Insomma il futuro ci dirà se il binomio Qatar-Cagliari, mentre Cellino parte per la nuova avventura al Leeds, e' verità o fantasia. Nel frattempo, in attesa di news, non ci resta che consolarci con Oronzo Cana' (alias Lino Banfi). Per lui si' che l'emiro del Qatar avrebbe fatto follie....


http://carlofesta.blog.ilsole24ore.com/2014/02/il-miliardo-del-qatar-sulla-costa-smeralda-e-la-cessione-del-cagliari-stile-borgorosso-football-club.html


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MessaggioInviato: mer 12 feb 2014, 14:37 
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Principe, in sintesi: quello del Cagliari è uno sceicco buono come quello del PSG o uno cattivo come quello del Malaga?

_________________
Anche questa volta ci rialzeremo, non più a testa alta, ma con il cuore.
Ma di spirito, voi, miserrimo furfante,
mai non ne aveste un´oncia, e di lettere tante
quante occorrono a far la parola: cretino!


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Reg. il: dom 26 ago 2012
Alle ore: 12:33
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arres82 ha scritto:
Principe, in sintesi: quello del Cagliari è uno sceicco buono come quello del PSG o uno cattivo come quello del Malaga?



Io ho capito che si tratta dello stesso che ha il psg.


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MessaggioInviato: gio 13 feb 2014, 13:22 
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Reg. il: dom 26 ago 2012
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E se il Cagliari diventa la nuova Juve?

C’è un mistero che aleggia sul calcio di questi giorni, la vendita del Cagliari ad Al Thani, lo sceicco vero del Qatar, quello del Paris Saint Germain. Ho letto corrispondenze da Parigi, articoli del Sole, ho cercato di tenermi informato. In attesa di saperne di più, cosa possibile di ora in ora, è legittimo chiedersi cosa potrebbe significare il realizzarsi di questa notizia. Dunque, gli Al Thani sono i signori più ricchi del mondo e già proprietari di alcune fra le più imnportanti multinazionali. Non credo siano interessati al Cagliari in quanto tale, ma questo ha poca importanza. Qualunque investimento vogliano fare in Sardegna, il Cagliari sarebbe il veicolo, quindi si arricchirebbe enormemente.
Proviano a immaginare un Cagliari alla Paris Saint Germain, cioè improvvisamente una grande squadra stabile, tra le più importanti al mondo. Capisco l’eccitazione dei sardi. Cosa porterebbe nel nostro calcio? L’esperienza recente dimostra che in un paio di stagioni di grossi acquisti si diventa competitivi, se non i più forti. Cosa succederebbe se avessimo un Cagliari ad altezza Juventus (o Inter, o Milan, o Roma)? I giornali, i media in genere, come reagirebbero a dover parlare di una realtà inconsueta invece che di squadre con milioni e milioni di lettori-spettatori al seguito? Come reagirebbero le altre società? Cercherebbero di vendere giocatori al Cagliari per fare soldi, ma dovrebbero anche affrontare un tavolo con una nuova posta. O spendi quello che spendo io, o io vinco il tavolo. Non sono fughe dalla realtà, sono cose già successe. Il Chelsea prima di Abramovich aveva vinto un solo campionato nella sua storia. Il Paris Saint Germain anche. Il Manchester City più o meno la stessa cosa. E’ esistito anche il Malaga, è vero, acquistato e imbottito di super ingaggi proprio dagli Al Thani, poi abbandonato, perché la città non consentì affari ulteriori agli sceicchi. Ma se Cagliari e la Sardegna li concedono, nel porto, con lo stadio, con la Costa Smeralda? Noi avremmo un calcio completamente diverso a cui non siamo mai stati preparati. Se ha vinto il Chelsea, se ha vinto il Paris Saint Germain, vincerà anche il Cagliari, diventerebbe per ricchezza il primo riferimento. Con buona pace della storia e dei numeri delle tifoserie. Provate a immaginare. E fatemi sapere.

Mario Sconcerti

http://losconcertoquotidiano.corriere.it/


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MessaggioInviato: gio 13 feb 2014, 13:30 
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Reg. il: lun 2 gen 2012,
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Scetticismo a manetta, figuriamoci in Italia. Però è salutare soprattutto per vedere le reazioni delle altre "superpotenze"


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