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Cantiere Cagliari, uno sceicco e un sogno: essere l'isola del tesoro
I padroni qatarioti del Psg interessati a comprare la società di Cellino. Per trasformarla in un grande club. E fare affari in Costa Smeralda


Tony Damascelli - Mer, 12/02/2014 - 09:01

L'emiro ha capito che la Sardegna è l'isola del tesoro. Lo aveva intuito quando aveva rilevato dall'americano Tom Barrack cinque alberghi, alcuni terreni per campi da golf, un'area vasta delle Costa Smeralda.


Ma il signore del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani, ha capito anche che il nostro Paese, così bello e attraente, ha mille trappole burocratiche, leggi, norme, regolamenti, carte bollate, richieste, autorizzazioni e per sbrigare le pratiche non basta arrivare da Doha su una delle due groppe di un cammello o a bordo di un jet supersonico. Ci vuole altro. Che cosa muove davvero i burocrati d'Italia? Il football, il pallone, il calcio e allora ecco il Cagliari di Massimo Cellino, un'idea di quelle fascinose, un club antico e glorioso finito in cantina, inguaiato per la miserabile storia dello stadio e da altre vicende societarie.
Il Cagliari è la Sardegna, è un'icona, è la bandiera della sarditudine come disse Pietro Paolo Virdis che tentò in tutte le maniere di non abbandonare l'isola come seppe fare e ancora fa Luigi Riva da Leggiuno. Un'isola di incantesimi e di serpenti, capace di far fuggire Flavio Briatore e di attirare l'emiro qatariota, secondo contraddizioni tipiche di questo nostro Paese. L'isola già scoperta da un altro arabo, sua altezza il Principe Shah Karim al Husayni Aga Khan IV, il quale, a metà degli anni Sessanta, trasformò terre incolte e di proprietà di donne (astuzia fiscale dei mariti) in una Costa dai colori preziosi, dunque Smeralda.
Quelli del Qatar stanno mettendo le mani sul pallone europeo, nel duemila e cinque Al Thani ha fondato la Qatar Investments, ha organizzato i XV Giochi Asiatici e si appresta a ricevere quest'anno i Mondiali di nuoto e quelli dei calcio nel 2022, con una strategia non del tutto chiara che potrebbe anche implodere e portare a conseguenze clamorose per il fair play finanziario voluto dall'Uefa.
Il Qatar è diventato sponsor "benefico" del Barcellona, quindi ha comprato il Paris Saint Germain, mettendo assieme, come nell'album delle figurine, i migliori calciatori del continente e del sudamerica. Parigi val bene una messa in banca, la capitale di Francia è un veicolo ottimo per portare il nome della famiglia dello sceicco in giro per il mondo.
Il Cagliari e la Sardegna sono un altro affare, Cellino è un astuto imprenditore, ha valutato il club cinquanta milioni di euro, per qualche euro in più Al Thani ha preso il Paris, direi che il porceddu vale come il foie gras. Non è singolare affatto che la Sardegna si apra agli investitori stranieri, semmai è mortificante che dall'isola siano fuggiti molti italiani, turisti e non, grazie al terrorismo fiscale che ha fatto esibizione lungo le spiagge e gli alberghi della costa, quella del Nord ovviamente, il resto non contava per le fotografie e la pubblicità.
Lentamente anche l'Italia del pallone diventa terra di conquista, prima i bostoniani a Roma, poi l'indonesiano a Milano e adesso l'emiro di Doha a Cagliari, perché il football è una buona carta di credito in un Paese dove banche e affini chiudono i rubinetti al credito ma li riaprono quando si presenta un presidente di serie A o B, magari carico di debiti, esposto con l'Erario ma affidabile per grazia e grazie ricevute.
Dicono che al-Thani sia pronto a trasformare il Cagliari in un nuovo grande club, qualcuno lo informi che questo seppe fare Andrea Arrica, l'uomo che di tasca propria tirò fuori, senza informare il consiglio direttivo della società, 32 milioni di lire nel 1963, per portare sull'isola Luigi Riva dal Legnano.
Dovrei aggiungere, per suggerire la prudenza, che un parente dell'emiro, Abdullah bin Nasser bin Abdullah al Ahmed al-Thani, si era comprato il Malaga, spendendo quaranta milioni di euro in due anni di mercato calcistico prima di togliere le tende, in senso buono, e smantellare la squadra.
Attenti dunque ai miraggi, non quelli del deserto dovuti alla canicola e all'arsura. Qui ballano gli euro, veri, qui si specula sulla passione dei tifosi che quando sentono parlare di sceicchi credono ancora nelle favole. La Sardegna non è un'isola di naufraghi. Cagliari non è Parigi, non è Malaga. Al-Thani sappia che se la Costa è Smeralda il calcio è di Piombo.

http://www.ilgiornale.it/news/sport/cantiere-cagliari-991385.html


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MessaggioInviato: ven 14 feb 2014, 21:34 
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Pare che sia atteso il comunicato del Cagliari entro le 24.


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MessaggioInviato: sab 15 feb 2014, 11:45 
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Alla fine il tg3 ha creato un'attesa febbrile per questo comunicato e invece niente :stord

Altro articolo interessante:

Cagliari calcio, chi vuole comprarlo? La World Sport Company oppure la Qatar sports investments?
Ho ricevuto decine di mail in risposta al mio articolo sulle mire del Qatar per la Costa Smeralda e il Cagliari Calcio. Nell'articolo, devo dire giustamente, alcuni lettori hanno evidenziato la storia del Cagliari Calcio: una storia che resta grandissima e sulla quale non ho voluto fare alcun commento. Il mio dubbio, e un po' il dubbio di molti addetti ai lavori del mondo finanziario, e' sulla reale consistenza dell'offerta del Qatar per il club.

Non perche' la storia del club non sia di rilievo e importante, ma per le motivazioni della stessa proposta. Le ragioni di un'iniziativa del genere da Doha non possono che essere legate a una strategia di sviluppo della Costa Smeralda. E, se davvero l'emiro Al Thani si e' mosso, lo ha fatto per investire sul turismo in Sardegna. Ho visto anche io le dichiarazioni di oggi del general manager della World Sports Company Qatar, in cui conferma le trattative sul Cagliari. Tuttavia ho notato che l'operazione del Paris Saint Germain e' stata effettuata dalla Qatar sports investments che e' veicolo societario diverso dalla World Sport Company, che invece risulta societa' organizzatrice di eventi sportivi. Inoltre le due societa' hanno indirizzi diversi oltre che numeri telefonici diversi e anche siti diversi. Per finire la World Sport Company in Qatar ha un numero di telefono e una casella postale ma ha un indirizzo e un numero telefonico pure in Olanda. La Qatar sports investments, cioe' la societa' che ha comprato il Psg e che ha i veri soldi, ha invece sede e indirizzo in Qatar totalmente diversi dalla World Sport Company. Inoltre il general manager di quest'ultima che avrebbe rilasciato oggi la dichiarazione sull'interesse per il Cagliari, non risulta tra i manager della Qatar sports investments. Quindi mi chiedo? E' davvero l'emiro Al Thani ad avere manifestato interesse per il Cagliari? O un'altra societa' del Qatar? Se si, quale e con quali capitali? E' forse una societa' in qualche modo collegata all'emiro in modo indiretto? La mia speranza e' che in effetti dietro la proposta ci sia proprio il fondo dell'emiro (con i suoi capitali) per dare al club quanto e' giusto che riceva una squadra con questa grande storia. Ma nella mia carriera, soprattutto negli ultimi anni, ho visto troppe volte abusare del nome altisonante dei fondi sovrani del Golfo Persico (Qatar e anche altri).

Carlo Festa

http://carlofesta.blog.ilsole24ore.com/2014/02/cagliari-calcio-chi-vuole-comprarlo-la-world-sport-company-oppure-la-qatar-sports-investments.html


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MessaggioInviato: mer 19 feb 2014, 10:23 
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Cagliari Calcio, il mistero dell'offerta (fantasma) del Qatar

Qatar-Cagliari. La scadenza per formalizzare un'offerta da parte del fondo sovrano arabo per il club di Massimo Cellino era fissata nello scorso 14 febbraio. Tuttavia, a 4 giorni di distanza, nulla si sa dei misteriosi compratori del Qatar. Come è noto nei giornali sportivi era uscito, il mese scorso, che il fondo finanziario interessato al Cagliari era niente di meno che la Qatar Sport Investments, cioè il gruppo che possiede anche il Paris Saint Germain e che fa capo all'emiro Al Thani.

Una settimana fa a tenere viva la speranza di acquisto da parte del gruppo finanziario dell'emiro è stata la dichiarazione di un non meglio precisato manager della World Sports Company Qatar: Abdulrahman Al-AbdulJabbar, che ha spiegato che "la famiglia Al Thani sarebbe interessata al Cagliari". Ho fatto qualche indagine su questa World Sports Company: ha sede in Qatar (ma qui c'è solo una casella postale) e soprattutto in Olanda dove (si evince dal sito) organizzerebbe eventi sportivi. Dall'indirizzo twitter di World Sports Company, si vede qualche foto di Abdulrahman Al-AbdulJabbar che si fa fotografare con qualche personaggio dello sport. Ma desta una cerca sorpresa vedere che un simile gruppo finanziario, che fa capo all'emiro Al-Thani, ha solamente 2 follower. Insomma, questa World Sports Company Qatar sembra che non abbia proprio nulla a che fare con il fondo sovrano del Qatar. E allora chi è questo Abdulrahman Al-AbdulJabbar che qualche giorno fa si è preso la briga di sostenere che l'emiro Al Thani è interessato al Cagliari? Insomma il mistero sui fantomatici qatarini, che vorrebbero comprare il Cagliari, continua. Per ora Cellino, da quanto risulta dai giornali sportivi, avrebbe fatto un leggero dietro-front sulla cessione confidando che la trattativa sarebbe difficoltosa. Quel che resta sono i numeri. Il bilancio del Cagliari, al 30 giugno 2013, si è chiuso con una perdita al netto delle imposte di 985.459 euro, mentre al 30 giugno 2012 il bilancio mostrava un utile netto di 2.508.267 euro: perdita determinata principalmente dalla vicenda stadio, in termini di minori ricavi e di maggiori costi.

http://carlofesta.blog.ilsole24ore.com/2014/02/cagliari-calcio-il-mistero-dellofferta-fantasma-del-qatar-.html


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Il Cagliari sarà presto qatariota o statunitense

Pubblicato da Redazione Isola24Sport il 28.02.2014
CAGLIARI - Ci si avvicina al momento della svolta in casa Cagliari: quello della cessione. Ormai è una corsa a due. Da una parte la Qatar Foundation, che il 6 febbraio scorso aveva messo a punto un accordo preliminare che scade il 5 marzo prossimo, dall'altra le garanzie date da un gruppo statunitense, che fa capo alla General Eletrics che, oltre ad aver intenzione di rilevare il club, ha pronto un progetto sullo stadio. Che lunedì prossimo verrà presentato in tutti i suoi aspetti al sindaco di Cagliari Massimo Zedda.

Nelle ultime ore, l'aver messo sul banco come carta vincente il progetto stadio, potrebbe portare il gruppo statunitense a scavalcare la Qatar Foundation che invece, per i propri nuovi investimenti nel sud Sardegna vorrebbe ancora il Cagliari come fiore all'occhiello. Entrambi i gruppi possono mettere a disposizione un capitale economico non certo di poco conto. Il prossimo 6 marzo, oltre al 3 (giorno in cui ci sarà l'incontro con Massimo Zedda, potrebbero essere scoperte le carte. E quel pre-contratto depositato in uno studio di un notaio, unito ad un acconto giacente in una banca cagliaritana, potrebbero fare percorso inverso. E per una volta i dollari (tanti americani) potrebbero aver battuto quelli a color di petrolio del Qatar. In definitiva in un modo nell'altro, si cadrà in ottime mani ed il salto di qualità sarà notevole. Nel secondo caso poi anche in un morbido cuscino chiamato stadio all'avanguardia. Sarà segno che l'incontro odierno sarà stato quello della svolta. E tutti le indiscrezioni e le supposizioni avranno lasciato il campo alla realtà dei fatti.

IGNAZIO CADDEO


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Esonerato Lopez. Torna Pulga

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Reg. il: lun 25 giu 2012
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Cagliari, Conti: "Cellino dice che siamo una 500? Ci offende: fiero di essere qui"
Il capitano contro il presidente: "Le sue frasi hanno dato fastidio"
Il Cagliari se la passa male: la sconfitta con la Roma acuisce la crisi di una squadra che ha vinto una sola volta nelle ultime 6 giornate, con Lopez sempre più a rischio e un nervosismo crescente nello spogliatoio. Per colpa dei risultati e anche del caso Cellino. Contro il presidente si è scagliato il capitano Daniele Conti: "Non mi piace che si dica che in alcune squadre è come stare a bordo di una Ferrari e qui invece è come guidare una 500. Io sono fiero di essere in questa 500 da tanti anni: questa piccola auto è da undici stagioni che si salva e che permane in serie A. Alcune frasi, ripeto, hanno dato fastidio: ci vuole più rispetto per i giocatori". Conti, insomma, non risparmia una frecciata velenosa al patron, che ha paragonato il calcio inglese, parlando della sua nuova avventura al Leeds, a una Ferrari e il Cagliari alla piccola utilitaria Fiat. "Sono frasi - ha detto il capitano rossoblù a Sky - che fanno male al calcio. Ci siamo sentiti offesi". Parlando poi del suo futuro ha concluso: "È ancora presto, ne parleremo più in là. Io al Leeds? Credo proprio di no".
Gazzetta.it

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Torniamo a parlare di società e stadio con ambizioni ben più contenute:

Stadio, Silvestrone presenta il progetto a Zedda
"Impianto ecosostenibile da oltre 30mila posti"


Ore cruciali per il passaggio della società rossoblù nelle mani della cordata di imprenditori americani. Ecco cosa hanno proposto a Zedda i rappresentanti del gruppo americano interessato.

Stadio nuovo a Cagliari entro il 2017: capienza da 30-35mila spettatori e progetto all'avanguardia sul risparmio energetico, ispirato allo stadio del Bayern, l'Allianz Arena di Monaco di Baviera e ad alcuni impianti americani. Sono le linee guida dello studio di fattibilità presentato questa mattina da Luca Silvestrone, manager che rappresenta un gruppo americano interessato alla realizzazione della struttura e al club rossoblù, in un incontro con il sindaco Massimo Zedda e gran parte della giunta.

LA MISSIONE - I rappresentanti del Fondo d'Investimento Americano sono stati appunto ricevuti dal sindaco Massimo Zedda e dai tecnici dell'amministrazione comunale per presentare il progetto definitivo del nuovo stadio. E' previsto a breve anche un incontro tra Luca Silvestrone e il presidente Cellino per discutere la cessione della società. Come è stato più volte ribadito le due cose sono strettamente correlate: senza lo stadio gli americani non si prenderebbero nemmeno in considerazione l'acquisto del Cagliari. Per questo motivo l'incontro di oggi con l'amministrazione rappresenta il punto cardine di tutta la trattativa.
****

Americani pronti a investire 85 milioni
"Il loro nome? Tra qualche giorno"


Per il nuovo Sant'Elia un fondo americano di investimento è pronto a sborsare circa 85 milioni.

Il manager Luca Silvestrone, il rappresentante del gruppo Usa interessato allo stadio di Cagliari, non ha ancora rivelato l'identità. "Soltanto una questione di giorni - ha spiegato al termine dell'incontro di questa mattina con il Comune - poi tutto sarà chiaro". Il secondo incontro per il Sant'Elia tra Silvestrone, accompagnato dal progettista Davide D'Arace, si è concluso dopo circa due ore. Alla fine volti distesi e facce sorridenti. A cominciare dal sindaco Massimo Zedda. "Il Comune - ha spiegato - ora analizzerà nel dettaglio il piano con l'esame da parte dei diversi assessorati. Ad esempio dovranno essere valutare le altezze, i parcheggi e tante altre questioni tecniche. Ci siamo dati appuntamento a giugno per iniziare un iter che possa portare entro il 2015 all'avvio dei lavori e entro il 2017 alla conclusione delle opere". Ma con il cantiere aperto dove giocherà il Cagliari? "Stiamo valutando diverse soluzioni - ha spiegato Silvestrone -, dalla ricerca di un'altra sede provvisoria alla possibilità di continuare a disputare le partite con i lavori in corso". Per il Comune se un'unica società dovesse essere proprietaria del club e realizzatrice dello stadio il percorso sarebbe più breve: "Si potrebbe dare corso - ha detto Zedda - a un affidamento diretto. Abbiamo ricevuto altre proposte, ma questa sembra la più avanzata e la più innovativa". Per Silvestrone sarà anche un'ottima opportunità per creare occupazione nel territorio: "Stiamo parlando di 400-500 posti di lavoro - ha concluso - più l'indotto. Il management per la realizzazione dello stadio e la gestione del club sarà italiano".

*****

Ora si tratta anche per acquisto club
"Presto un incontro con Cellino"


Ora che è partito il percorso per il nuovo stadio di Cagliari, il gruppo americano è pronto anche all'acquisizione del club rossoblù.

"Presto incontreremo il presidente Massimo Cellino - ha spiegato il manager Luca Silvestrone, rappresentante del gruppo americano -. Il mandato riguarda parallelamente società e struttura. D'altra parte, senza la risposta del Comune, non potevamo muoverci ulteriormente: dovevamo essere sicuri. Sulle cifre bisogna ancora accordarsi e fare ulteriori valutazioni. Il gruppo è interessato anche al centro sportivo di Assemini". "Abbiamo studiato da tempo la situazione - conclude Silvestrone -. E uno degli elementi che ha convinto gli investitori è legato al fatto che il bilancio del Cagliari calcio è sanissimo".

unionesarda.it


Certamente mi stupisce che si parli di uno stadio con una capienza di 30/35.000 posti.


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Uno stadio da 20-25 mila è più che sufficiente (potrebbe pure essere troppo :asd ).

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MessaggioInviato: mer 9 apr 2014, 17:49 
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skawise ha scritto:
Uno stadio da 20-25 mila è più che sufficiente (potrebbe pure essere troppo :asd ).

20-25.000 posti e devono pure fare una bella squadra. Altrimenti allo stato attuale non fanno più di 10.000.


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