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Crimson Peak di Guillermo del Toro (2015)

Del Toro è un regista per me molto bravo, un creatore di mondi e di storie fascinose e sinceramente mi dispiace quando vedo che molte persone non riescono a cogliere tutta la passione e la dedizione che mette nei suoi film (come accaduto per "la forma dell'acqua, per molti scandalosa la sua vittoria agli Oscar).
Questo film strizza l'occhio ai grandi romanzi gotici del 1800, visivamente bellissimo(scenografie spettacolari, costumi sontuosi, atmosfere cupe e suggestive).
Interpretazioni attoriali anche perfetti (spiccano l'affascinante Thomas Sharpe e l'inquietante Jessica Chastain).
Per me un gioiello, un film simbolo di un cinema d'altri tempi.

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Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

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MessaggioInviato: ven 16 mar 2018, 1:57 
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Reg. il: dom 5 ott 2014,
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Ho visto Mullholand Drive per la prima volta e non c’ho capito na sega.
Se qualcuno puó spiegarmelo velocemente gliene sarei grato, sul web trovo solo robe allucinanti di pagine e pagine sui sogni che Freud spostati.
Vorrei tanto capirlo perchè tecnicamente è un film superbo.

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MessaggioInviato: ven 16 mar 2018, 8:37 
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Reg. il: ven 17 gen 2014
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Il film è costituito da 3 parti: il sogno di Diane (prima che venga aperto il cubo blu), la realtà presente di Diane (quando si trova in casa, restituisce il posacenere alla vicina ecc.), la realtà passata di Diane (si tratta di flashback – realtà passata intesa come avvenuta prima del sogno; parte dall’amplesso tra le due ragazze sul divano: viene individuata dalla presenza dello stesso posacenere sul tavolino).
Il film inizia con il sogno di Diane. Sogna di un ballo: si tratta della gara di Jitterbug (una danza jazz) che Diane ha vinto nella realtà prima di recarsi ad Hollywood per diventare attrice; parlerà di questo con Coco alla festa di fidanzamento di Camilla;

- si torna alla realtà presente, viene inquadrato un letto (con relativi cuscini) in cui si sente il respiro di qualcuno: è Diane che sogna;

- nella realtà passata Diane ha commissionato l’omicidio di Camilla, nella realtà presente Camilla è morta: denota la presenza della chiave blu sul tavolino quando la vicina di Diane si riprende il suo posacenere; Lynch ha voluto assicurarci della morte di Camilla, introducendo nel sogno di Diane anche sua zia, che risulta viva, mentre nella realtà passata ci viene detto che è morta (ne parla Diane alla festa di fidanzamento sopracitata); inoltre la vicina di casa dice a Diane che 2 detective la stanno cercando: è facile immaginare che stiano indagando sulla morte di Camilla e vogliano interrogare Diane sull’accaduto;

- Diane non sa però come è morta Camilla: immagina che stesse viaggiando su una limousine e che ad un certo punto i suoi accompagnatori avrebbero fermato la macchina e l’avrebbero uccisa. Nella realtà passata quel viaggio in limousine è stato invece fatto da Diane mentre era diretta al party;

- Diane sogna di avere tutto quello che nella vita reale non ha avuto: Camilla si salva dall’omicidio e non si ricorda niente (dei presupposti perfetti perché Diane possa di nuovo conquistarla) da scarsa attrice quale è nella realtà, si trasforma nel sogno in attrice talentuosa;

- la successiva scena del bar è il primo presagio di morte per Diane: quello che sente l’uomo che ha l’infarto (il cui volto è quello di un uomo visto per caso nello stesso bar nella realtà passata, quando Diane ha commissionato l’omicidio) è quello che nel suo inconscio sente Diane per se stessa; l’uomo nero dietro il muro rappresenta la morte: Diane infatti impazzirà per il rimorso e si suiciderà;

- avviene un giro di telefonate in cui si dice che Camilla è sparita: fa parte del sogno di Diane in cui immagina che Camilla sia sopravissuta all’omicidio grazie all’incidente stradale e l’omicidio sia stato commissionato da uomini senza volto che sono subordinati al disabile nella stanza con i tendoni; un fantomatico uomo che ha le mani in pasta anche sul mondo del cinema (come si vede dalla scena in cui viene interpellato sull’imposizione di Camilla Rodhes (che nel sogno è un attrice bionda il cui volto appartiene, nella realtà, ad un’amica lesbica della vera Camilla che appare al party); notare che l’ultimo telefono che suona a cui nessuno risponde è quello di Diane (la scena è avvenuta nella realtà quando Camilla chiama Diane per invitarla al party. Diane mescola in sogno realtà e fantasia).

- Diane (che nel sogno si è rinominata in Betty - da dove arrivi questo nome, lo spiego dopo) arriva a Los Angeles. Nel viaggio è stata accompagnata da due simpatici vecchietti. Essi rappresentano la mente di Diane, il suo cervello. Loro la 'acccompagnano' nel sogno e, sempre loro, liberati dal sogno (il cubo) in cui ancora dimoravano dalla morte (l’uomo nero), la conducono alla pazzia spingendola al suicidio. I due vecchietti sono un uomo ed una donna perchè nell'antichità si pensava che i due emisferi del nostro cervello fossero uno di natura maschile ed uno di nature femminile;

- nel sogno di Diane appare Adam: quest’uomo è fortemente odiato da Diane in quanto, nella realtà, è la causa di rottura tra lei e Camilla (quest’ultima si è innamorata infatti del regista, scaricando Diane); per questo motivo ad Adam, in sogno, capitano tutte le sfighe possibili, alla riunione gli viene imposto di scegliere la “nuova” Camilla Rodhes controvoglia, arriva a casa e trova la moglie a letto con un altro, 2 uomini con apparenti cattive intenzioni lo stanno cercando (nella realtà due detective, stanno cercando Diane), rimane in bolletta e alla fine deve accettare, convinto dal cowboy (il cui volto appartiene ad un uomo visto per caso da Diane al party), di piegarsi ai voleri altrui, scegliendo un’attrice raccomandata;

- Diane nella realtà ha assoldato un killer per uccidere Camilla, nel suo inconscio però ha sperato che il ragazzo fallisse e che Camilla si fosse salvata: quindi sogna una scena in cui il killer biondo, per ottenere quello che vuole, ammazza un cappellone, coinvolgendo anche una signora grassa e un addetto alle pulizie e creando pure un cortocircuito: un perfetto #@*§, maldestro e incapace come killer, un incompetente che lascia indizi dappertutto;

- durante il sogno, nel cercare di scoprire chi è Rita, vengono rinvenuti molti soldi dentro la borsetta di quest’ultima: sono i soldi che nella realtà Diane ha usato per commissionare l’omicidio di Camilla; la chiave blu è tridimensionale perché rappresenta la realtà (le tre dimensioni); il cubo, che Diane troverà nella borsetta al teatrino, rappresenta il sogno. La chiave a sezione tridimensionale servirà per aprire la scatola dei sogni e tornare alla dura realtà.

- nel bar in cui Rita inizia a ricordare, si apprende (considerando anche le scene successive dei flashback nella seconda parte del film) che in sogno Diane ha attribuito il proprio nome ad una cameriera ed ha sostituito il suo con quello della stessa (Betty);

- in sogno, a casa di Betty arriva una specie di chiromante: è il secondo presagio di morte per Diane (notare che la chiromante assomiglia moltissimo all’uomo nero dietro il muro). Diane dice: “sono Betty”, la chiromante risponde “no, non è vero…qualcuno è nei guai, sta per succedere qualcosa di terribile”. Lo spettatore sul momento immagina che si riferisca a Rita/Camilla ma in realtà la chiromante si riferiva a Betty/Diane e al suo imminente suicidio al risveglio, dopo i flashback sulla sua realtà passata;

- le scene successive in cui Betty prova la parte con Rita e si reca agli studios per effettuare il provino costituiscono la parte più rosea del sogno di Diane che si vede come un’attrice in gamba capace di stupire tutti con la sua bravura; quando Diane vede in sogno Adam sul set, gli lancia delle occhiate molto particolari: Diane lo odia perché nella realtà Adam le ha soffiato la ragazza;

- Betty e Rita, si recano alla casa di Diane: terza premonizione di morte, Betty vede una ragazza morta su un letto in una certa posizione, in una stanza che è identica alla sua stanza reale; quella sarà la posizione che Diane assumerà al momento del suicidio;

- dopo la scena lesbo, le ragazze si recano a un teatro. Questo costituisce il momento di svolta nel film: i sogni di Diane crollano inesorabilmente. Si tratta del teatro del disinganno: il presentatore dice “no hay banda, tutto è registrato” e subito dopo dimostra come la realtà apparente possa rivelarsi falsa; è tutto finto. Il musicista e la cantante erano in playback! Betty intuisce che il messaggio è rivolto a lei e infatti trema come una foglia (perché sta venendo a galla la verità, gelida e terrificante) e trova la scatola blu, che tramite la chiave tridimensionale la farà svegliare; la conferma che la prima parte del film è stata un sogno è data dal cowboy che entra nella stanza di Diane è dice: “ragazza è ora di svegliarsi!”

- realtà presente: Diane restituisce le cose alla sua vicina e pensa al suo passato: dalla scena sul divano di cui ho già parlato sappiamo che le due ragazze erano insieme e Camilla vuole rompere la storia perché ama Adam: mentre pensa al suo passato Diane si masturba disperata. Notare che Lynch ci fa capire anche in questa scena la visione distorta che Diane ha della realtà: mentre ella si masturba visualizza l’ambiente circostante (i sassi nel muro) alternativamente nitidi e sfuocati;

- realtà passata (flashback): Diane viaggia nella limousine per andare al party (la stessa che aveva sognato per Camilla). Al party oltre alle cose che già ho citato (Diane attricetta, Camilla famosa e innamorata di Adam, zia morta, altra amica lesbica di Camilla, cowboy, ecc.) scopriamo anche il vero ruolo di Coco (che in realtà è la madre del regista);

- al solito bar, Diane commissiona l’omicidio e come ho già citato si apprende chi è in realtà Betty (la cameriera) e cosa significhi la chiave blu che già si era intravista nel tavolino di fianco al posacenere a casa di Diane nella realtà presente (l’avvenuto omicidio di Camilla);

- scena drammatica finale della realtà presente: Diane precipita nella follia, vede i vecchietti che l’avevano condotta nel sogno roseo che ora la spingono al suicidio; quest’ultimo, inevitabilmente, avviene e si ha ancora una volta la visione dell’uomo nero (la morte)

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MessaggioInviato: ven 16 mar 2018, 11:23 
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Grazie mille, appena posso me lo leggo

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MessaggioInviato: lun 19 mar 2018, 15:06 
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Figurati. :)

Interstellar di Christopher Nolan (2014)

Difficile recensire questo film, davvero difficile.
Una pellicola bellissima, intensa, profonda e molto suggestiva.
Il cast è superlativo (Matthew McCounaghey è straordinario e lo dice una che non lo ha mai sopportato), una buona trama dove, nonostante la sua estenuante lunghezza (e qui devo fare un appunto: basta con queste pellicole infinite! Ormai è quasi diventata una moda quella di fare film che superino le due ore), i passaggi in cui c'e' il rischio di addormentarsi sono davvero rari.
La regia di Nolan è ancora una volta magistrale, con effetti speciali (giustamente premiati dall'Academy) eccellenti e una fotografia curatissima sia nel grigiore dei campi che nel blu dell'immensità del cosmo.
C'e' poi una malinconia di fondo in questo film che ho apprezzato molto e una visione del futuro pessimista ma allo stesso tempo piena di speranza, con un finale poi bellissimo e commovente.
Detto tutto ciò non lo reputo un capolavoro come molti lo hanno definito ma un gran bel film questo si e uno tra i migliori di questo regista (per me solo "The Prestige" gli è superiore tra quelli che ho visto).

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MessaggioInviato: gio 22 mar 2018, 16:51 
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Veronica di Paco Plaza (2017)
Un film ad alti e bassi questo horror spagnolo di Paco Plaza.
Da un lato c’è una buona cura e sensibilità nel descrivere la vita di una ragazza di quindici anni che si ritrova a dover fare da mamma alle sue sorelline e al suo fratellino rinunciando così alla vita spensierata tipica della sua età(uscite con le amiche, feste, primi amori), dall'altra c’è, oltre una presenza demoniaca dalle fattezze ridicole, una storia che non ha nulla di originale.
Alla fine un film che ricalca i grandi classici del genere senza apportare nulla di nuovo e originale.

Il nome della rosa di Jean-Jacques Annaud (1987)
È sempre difficile trasportare un romanzo sul grande schermo, soprattutto quando si tratta di un capolavoro come “Il Nome della Rosa” di Umberto Eco.
Questo film di Annaud non supera assolutamente in bellezza il magistrale libro di Eco(la raffinata struttura narrativa e le eccelse descrizioni filosofiche/culturali sono impossibili da trasporre su uno schermo) ma devo dargli merito di avvicinarglisi parecchio.
Un film misterioso come i volti che si nascondono sotto i cappucci delle tuniche dei frati, agghiacciante come il sangue sparso dalle vittime del misterioso assassino del monastero, ameno come lo sono gli ambienti ricreati dal bravissimo scenografo Dante Ferretti, inquietante come la splendida fotografia di Tonino Delli Colli che con maestria rende l’ambiente in cui si muovono i personaggi un vero teatro medioevale in cui la fede rappresenta il movente che spinge a uccidere e la ragione è la virtù dei forti che hanno la facoltà di sconfiggere il male.
Ovviamente il romanzo è tutt’altra cosa, impossibile negarlo ma il film rimane comunque un ottimo prodotto, elegante, raffinato e ben diretto.

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The bye bye man di Stacy Title (2016)

Film che non è altro che un mal riuscito tentativo di ricreare una nuova icona dell'horror moderno come lo furono a suo tempo Michael Myers e Freddy Kruger.
Quello che manca è proprio la portata principale, il cattivo in questione non ha un briciolo di carisma e inoltre non viene praticamente spiegato nulla della sua origine.
Alla fine un film che, escluso il prologo, non ha nulla da offrire, poco originale e tanto confusionario, personaggi stereotipati e prevedibili, tensione molto tiepida.
L'unico aspetto positivo è il breve rimando a Kubrick (la bambina che percorre il corridoio).

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I racconti di Terramare di Goro Miyazaki (2010)

Film d'animazione diretto dal figlio di Hayao Miyazaki, Goro.
Se paragonato alle opere del padre questo film si discosta parecchio come tematiche, molto piu' adulte come la paura della morte, il tormentato rapporto tra padre e figlio e la ricerca della vita eterna.
Quello che ne viene fuori e' un film dove la narrazione e' un po' lenta e poco scorrevole, con tanti punti oscuri che non vengono spiegati e solo chi ha letto il libro da cui è stato tratto può comprendere.
Inoltre l'ho trovato un po' troppo lungo(troppe scene presenti) e ho provato una poca empatia con i personaggi ma nonostante questo mi è piaciuto, non siamo ovviamente ai livelli del grandissimo maestro Hayao (anche perché il figlio all'epoca non aveva grande esperienza sul campo e la cosa si nota) ma è lo stesso un buon film per tutti gli appassionati di fantasy.
E poi trovo che questo film sia un bellissimo inno alla vita: per quanto dura sia, la vita va vissuta, sempre, perché soltanto questa abbiamo, non un'altra. E la paura che abbiamo della morte in realtà rappresenta la paura che abbiamo di vivere.



The lodgers - non infrangere le regole di Brian O'Malley (2017)

Film dall’atmosfera gotica molto ricercata che ho apprezzato parecchio, girato con buona maestria e recitato abbastanza bene, ciò che mi ha poco convinta è la sceneggiatura, troppe lacune presenti nella storia, troppe ingenuità e poco coinvolgimento.
Un film che si cataloga come horror ma che stento a ritenerlo tale per mancanza di tensione, anzi, l’ho trovato alla fine anche un po’ ripetitivo e noioso. Il finale poi è talmente banale che davvero si poteva fare di meglio.
Nel complesso un film tutto sommato guardabile ma nulla di che.



La forma della voce di Naoko Yamada (2016)

Un film che tocca le corde dell’anima, che racconta delle tematiche molto complesse come la disabilità, il bullismo, l’emarginazione sociale e il senso d’inadeguatezza e soprattutto gli effetti devastanti del bullismo sia su chi ne abusa e soprattutto su chi lo subisce(conseguenze che purtroppo vengono spesso sottovalutate) con una sensibilità che per me solo un orientale riesce ad avere.
Shoko e Shoya, vittima da una parte e carnefice dall’altra, due vite distrutte dal dolore per non essere stati capiti e accettati dagli altri e per il rimorso e la sofferenza causati.
I disegni sono di una bellezza unica, le animazioni e le ambientazioni sono dettagliate e perfette, la colonna sonora dolce e toccante.
Un capolavoro dell’animazione giapponese, il ritratto della vita di ogni essere umano tra male, bene, odio, amore, rancore, rimpianto e soprattutto rinascita.
Meraviglioso.

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Reg. il: ven 17 gen 2014
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Inside Out di Peter Docter (2015)

Bellissimo film che tratta in modo piacevole, divertente e commovente la complessa tematica relativa alla mente umana e alla sua capacità di provare e saper controllare le proprie emozioni.
Non ci si annoia mai, il film scorre via veloce e riesce nell'intento di appassionare e allo stesso tempo far riflettere i propri spettatori.
Dal punto di vista tecnico è perfetto.

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MessaggioInviato: mar 10 apr 2018, 14:42 
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Reg. il: sab 21 gen 2017
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Annihilation Alex Garland

Film sci-fi drammatico "sensoriale" con protagonista la cara Natalie Portman, narrante una spedizione di 4 donne all'interno di un'area soggetta a cambiamenti.
Buona sceneggiatura, ottima colonna sonora e fotografia in crescendo, approvato anche il messaggio che vorrebbe narrare il film.


Ready Player One Steven Spielberg

Film action/fantastico diretto dal guru di Hollywood. Intrattenimento che fa anche leva sulla nostalgia (specialmente anni '80) e i videogame. Alcuni aspetti ampiamente stereotipati, ma nel complesso ottimo intrattenimento.

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Nous sommes Paris


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