Reg. il: dom 28 lug 2013 Alle ore: 9:23 Messaggi: 42813
Ovviamente da laziale sono molto legato alla storia di Chinaglia e della banda del 1974. Ma anche per un appassionato di calcio tifoso di altre squadre ci possono essere spunti interessanti. Poi vabbè, la figura di Tommaso Maestrelli è paradisiaca (tutt'ora allo stadio quando tutti i tifosi laziali cantano "So già du ore" di Aldo Donati al "Su c'e' er maestro che ce sta' a guarda' " sono brividi fortissimi). Diciamo che la storia del Maestro meriterebbe uno spazio a parte.
Che poi, giustamente (ci mancherebbe altro) si ricorda l'anno 1973/1974 perché si vinse lo scudetto. Ma anche la stagione 1972/1973 fu strepitosa, con la Lazio neo-promossa che rimase in corsa per il titolo fino ai (quasi) minuti finali dell'ultima giornata (con i cugini in versione "Oh nooo!"). Il rammarico più grande per quella squadra resta invece quello di non aver giocato la Coppa Campioni 1974/1975, per via della squalifica ottenuta in seguito ai fatti di Lazio-Ipswich Town (gara di ritorno da ufficio inchieste per gli errori arbitrali, ma vabbè).
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Reg. il: mar 20 set 2016 Alle ore: 3:10 Messaggi: 3580
Bellissima puntata: anche se non sono laziale, l'ho vista più volte. Davvero commovente la figura di Maestrelli e l'attaccamento che ancora oggi i suoi ragazzi esprimono nei suoi confronti. Il Maestro non era solo un uomo di grande bontà, per cui si faceva naturalmente voler bene da tutti, ma anche un grande psicologo.
Reg. il: dom 28 lug 2013 Alle ore: 9:23 Messaggi: 42813
Sandro ha scritto:
Il Maestro non era solo un uomo di grande bontà, per cui si faceva naturalmente voler bene da tutti, ma anche un grande psicologo.
Asssolutamente si. Dal punto di vista psicologico e più in generale nella gestione del gruppo è riconosciuto da tutti come un grandissimo. Alcune mosse psicologiche raccontate nel video (tipo quella di Lazio-Hellas Verona) restano anch'esse nella storia.
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Forum Supporter Fino al : 31/12/2020
Reg. il: mar 28 ott 2008 Alle ore: 17:52 Messaggi: 8313 Località: MI
Sandro ha scritto:
Davvero commovente la figura di Maestrelli e l'attaccamento che ancora oggi i suoi ragazzi esprimono nei suoi confronti.
E' vero. Qualche tempo fa ho visto su RaiSport una puntata di Memory (un ottimo programma, lo consiglio) in cui era ospite Pino Wilson. Mi ha impressionato come, a distanza di 40 anni, l'ex capitano ancora si commuoveva e faceva fatica a parlare ricordando la figura del suo ex allenatore. Quella della Lazio del primo scudetto è una storia dai contorni cinematografici. Le gesta sportive si fondevano con il contesto storico di quegli anni, una vicenda di grandi successi, tuttavia tragica per i lutti che l'hanno seguita.
Reg. il: sab 9 feb 2019, Alle ore: 12:28 Messaggi: 5891 Località: Milano Centro Storico
È stato però saltato un passaggio importante all'inizio. Nel giugno del 1971 Giorgio Chinaglia trascinò la Lazio alla vittoria della Coppa delle Alpi a Basilea. Ho sempre pensato che questa Coppa delle Alpi fosse una manifestazione un po' di secondo piano, e in effetti forse la era, però mi è recentemente capitato per caso di leggere alcuni quotidiani di quei giorni e posso garantire che fu un successo molto significativo per tutto l'ambiente-Lazio. Addirittura si parlava di giocatori e dirigenti commossi fino alle lacrime durante la cerimonia di premiazione e di “unica squadra italiana ad aver vinto un torneo internazionale” in quel 1971. Peccato che non esistano filmati di quei momenti. Si può dire che il grande ciclo che portò allo Scudetto nacque proprio quei giorni in Svizzera.
Reg. il: dom 28 lug 2013 Alle ore: 9:23 Messaggi: 42813
In realtà il titolo "Chinaglia: Calcio e pistole" è limitativo. Infatti si parla anche della Lazio post-Chinaglia (arrivando fino a quella dello scandalo sul "Toto nero"). Molto interessante il passaggio in cui Maestrelli per sostituire Chinaglia ("fuggito" negli U.S.A.) lanciò da titolare il giovanissimo ed esordiente Bruno Giordano (spettacolare quella sua doppietta alla Juventus nella stagione 1977/1978).
Sempre su Youtube si trova anche un'altra puntata di Sfide dedicata alla Lazio di quegli anni, qui il titolo è più esplicito: "La Lazio di Maestrelli". Peccato che vi sia solo la parte 1 di 4 (almeno io solo quella sono riuscito a trovare).
masferr ha scritto:
tuttavia tragica per i lutti che l'hanno seguita.
A proposito di quei lutti (e di video sul tema) segnalo questo sulla morte di Re Cecconi (a distanza di anni, a quanto pare, la verità non è mai venuta a galla).
Questo un servizio mandato in onda su "La Tribù del Calcio" sulle reti mediaset.
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Reg. il: dom 28 lug 2013 Alle ore: 9:23 Messaggi: 42813
O Futeboleiro ha scritto:
È stato però saltato un passaggio importante all'inizio. Nel giugno del 1971 Giorgio Chinaglia trascinò la Lazio alla vittoria della Coppa delle Alpi a Basilea. Ho sempre pensato che questa Coppa delle Alpi fosse una manifestazione un po' di secondo piano, e in effetti forse la era, però mi è recentemente capitato per caso di leggere alcuni quotidiani di quei giorni e posso garantire che fu un successo molto significativo per tutto l'ambiente-Lazio. Addirittura si parlava di giocatori e dirigenti commossi fino alle lacrime durante la cerimonia di premiazione e di “unica squadra italiana ad aver vinto un torneo internazionale” in quel 1971. Peccato che non esistano filmati di quei momenti. Si può dire che il grande ciclo che portò allo Scudetto nacque proprio quei giorni in Svizzera.
Si diciamo che si sono concentrati sulla Lazio di Maestrelli tralasciando gli anni immediatamente antecedenti. Sarebbe stato interessante anche un passaggio su quel successo. Purtroppo neanche io sono riuscito a trovare contributi video di quella competizione, almeno su youtube nulla di nulla. Vedrò di spulciare un pò il web ma difficilmente ci sarà qualcosa. Di quella Lazio (1970/1971) i giocatori che poi fecero parte di quella scudettata del 1974 sono, se non erro, 6 (Facco, Wilson, Nanni, Manservisi, Ferruccio Mazzola, Chinaglia).
(Volendo trovare una connessione storica/aneddotica) In quella stagione l'allenatore era Juan Carlos Lorenzo, sostituito poi a fine Maggio da "Bob" Lovati (nella finale contro il Basilea, giocata a fine giugno, in panchina c'era lui). Lorenzo nella sua lunga carriera di allenatore vanta anche successi importanti con il Boca Juniors (2 Campionati argentini, 2 Coppa Libertadores e 1 Coppa Intercontinentale nel 1977). L'allenatore argentino ha avuto ben 3 diversi cicli sulla panchina laziale (1962-1964, 1968-1971 e 1984/1985) ma ha anche allenato la Roma (con cui ha vinto 1 Coppa Italia).
A proposito della suggestiva figura dell'allenatore argentino qualche tempo fa mi imbattei in questo video dove Vincenzo D'Amico (che lo ha avuto come allenatore nella stagione 1984/1985) racconta diversi aneddoti. Tra l'altro, come D'Amico spiega nel video, l'allenatore argentino nel 1984 fu fortemente voluto dall'allora presidente Giorgio Chinaglia (giusto per intrecciare un pò le storie di quegli anni).
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Comunque voglio dirlo: Giuseppe "Pino" Wilson è uno dei liberi più sottovalutati degli anni Settanta.
Mio padre l'ha visto giocare in quegli anni e mi ha detto che era tra i migliori registi difensivi d'Europa.
Di Chinaglia invece mi ricordo che anni fa mi disse (parlando in piemontese): "Col-lì a l'era nen bon a gieughe al balon, a smijava 'n patelavache ( ). Però, bòja fauss, a la campava sempre drinta, i savìa propi nen 'me ch'a fasìa".
Reg. il: dom 28 lug 2013 Alle ore: 9:23 Messaggi: 42813
Leviathan ha scritto:
Comunque voglio dirlo: Giuseppe "Pino" Wilson è uno dei liberi più sottovalutati degli anni Settanta.
Mio padre l'ha visto giocare in quegli anni e mi ha detto che era tra i migliori registi difensivi d'Europa.
Non sono espertissimo della storia del calcio di quegli anni (anche se mi piace approfondire e consultare) e quindi mi rimetto al giudizio di chi ne sa più di me. Consultando la sua carriera ho visto che a livello di nazionale ha giocato 2 gare nel mondiale del 1974 e niente più. A livello di club alla fine è bene o male sempre stato alla Lazio (salvo la parentesi ai Cosmos) e quindi non si è messo in discussione altrove.
Leviathan ha scritto:
Di Chinaglia invece mi ricordo che anni fa mi disse (parlando in piemontese): "Col-lì a l'era nen bon a gieughe al balon, a smijava 'n patelavache ( ). Però, bòja fauss, a la campava sempre drinta, i savìa propi nen 'me ch'a fasìa".
Da umbro-abruzzese e quindi quasi dal nulla azzardo (senza supporti informatici) una traduzione...
"Quello lì non era buono a giocare a pallone. Sembrava che pascolava/portava le vacche. Però, (Boja fauss non so bene cosa significhi ma dovrebbe essere una imprecazione) la buttava sempre dentro. Lui non sapeva proprio nemmeno come faceva".
Come sono andato?
Comunque il "gobbo" era sicuramente sgraziato e poco tecnico ma in effetti, di riffa o di raffa, la buttava dentro spesso e volentieri. Fisicamente ma anche come giocatore Chinaglia sembra il padre calcistico di Vieri Da notare il bruttissimo rigore (pur segnato) che Chinaglia calciò in Lazio-Foggia e lo sfottò di Oddi e Wilson ad anni di distanza.
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"Quello lì non era buono a giocare a pallone. Sembrava che pascolava/portava le vacche. Però, (Boja fauss non so bene cosa significhi ma dovrebbe essere una imprecazione) la buttava sempre dentro. Lui non sapeva proprio nemmeno come faceva".
Quasi tutto giusto, il patelavache (letteralmente uno che picchia le mucche) è una persona dai modi molto grezzi, un contadino bifolco o qualcosa del genere.
Bòja fauss significa "accidenti, cavolo", forse l'imprecazione piemontese più nota, mentre in realtà l'ultima parte è "non sapevo proprio come facesse" (savìa si usa sia alla prima sia alla terza persona e lo stesso fasìa).
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