Calcio, Lega Pro: fallisce l’Ascoli, dopo 115 anni di storia

Il giudice Raffaele Agostini ha decretato il fallimento della società accogliendo le istanze dei creditori

Fonte: Gazzetta.it

L’Ascoli Calcio 1898 è fallito: il giudice delegato del Tribunale di Ascoli, Raffaele Agostini, ha decretato il fallimento della società accogliendo le istanze dei creditori. Poche ore prima dell’arrivo della sentenza, il giudice Carlo Calvaresi aveva disposto il sequestro conservativo del 35% del capitale sociale della Sopren srl, società amministrata dal patron dell’Ascoli Calcio Roberto Benigni. Il sequestro è stato disposto su istanza della Banca dell’Adriatico, creditrice dell’Ascoli calcio. L’istituto di credito temeva la sottrazione di garanzie per circa 3 milioni di euro prestate da Benigni in favore dell’Ascoli fra il 2009 e il 2010. L’Ascoli Calcio ha disputato 16 stagioni in Serie A (miglior piazzamento il 4° posto nel 1979-1980) e 18 in Serie B, ottenendo 5 promozioni dalla serie cadetta.

DUE BANDIERE PER RIPARTIRE — La gestione della squadra bianconera è stata affidata a tre curatori: Franco Zazzetta, Walter Gibellieri ed Emidio Verdecchia, questi ultimi due ex giocatori bianconeri.

LA PRIMA PROMOZIONE IN B — Il club ha vissuto la sua epoca d'oro sotto la presidenza di di Costantino Rozzi (dal 1968 al 1994). Dopo aver trascorso diversi anni in Serie C, nella stagione 1971-72 la squadra viene affidata all’emergente Carlo Mazzone e, trascinata dal bomber Renato Campanini, vince il campionato approdando per la prima volta nella serie cadetta. L’anno successivo la matricola bianconera si classifica al 4º posto, mancando la promozione per un solo punto. L’anno dopo l’Ascoli totalizza 51 punti e si piazza al 1º posto insieme al Varese. È stata la prima squadra marchigiana a conquistare massima serie, perciò i tifosi rivendicano all’Ascoli il titolo di “Regina delle Marche”. Nel campionato del debutto in serie A (stagione 1974-75) i bianconeri di Mazzone conquistano la salvezza. La stagione successiva però ecco la prima retrocessione, arrivata solo all’ultima giornata a causa della peggior differenza reti rispetto alla Lazio.

GLI ANNI D’ORO CON RENNA E AMBU — La società bianconera si riscatta ampiamente due anni dopo, nella stagione 1977-78, celebre come il Campionato dei record. Benché partisse senza i favori del pronostico, la squadra distanzia di 17 lunghezze la seconda in classifica e abbatte tutti i record (di punteggio, vittorie conquistate e reti segnate) della serie cadetta a 20 squadre. Ottiene 61 punti (2 a vittoria), con 26 vittorie, 9 pareggi e 3 sconfitte. La formazione era guidata in panchina da Mimmo Renna. Capocannoniere Claudio Ambu (17 reti). La stagione è ricordata anche per i famosi cross alla Roccotelli (rabona).

COPPA UEFA SFIORATA — Nel 1979-80 i bianconeri guidati da Giovan Battista Fabbri raggiungono il miglior risultato di sempre piazzandosi al 4º posto e sfiorando la qualificazione in Coppa UEFA. Quell’anno il Milan, che si era classificato terzo, fu retrocesso per illecito sportivo, ma la classifica finale restò invariata.


IL DECIMO POSTO IN A NEL 2005-2006 — L’ultima promozione in Serie A risale al campionato 2004-2005, quando i marchigiani salgono di categoria nonostante il sesto posto dopo la retrocessione all’ultimo posto del Genoa (primo in classifica) e i fallimenti di Perugia e Torino. Condannata a una sicura retrocessione dagli addetti ai lavori, la squadra allenata dalla coppia Silva-Giampaolo (poi squalificato perché non in possesso del tesserino) stupisce tutti raccogliendo 43 punti frutto di 9 vittorie, 16 pareggi e 13 sconfitte. Quella stagione mise in luce giocatori come Fabio Quagliarella e Pasquale Foggia. Dopo 6 annate in B, la scorsa stagione i bianconeri sono retrocessi in Lega Pro, nonostante i 18 gol in 35 presenze di Simone Zaza. Decisiva la sconfitta per 1-0 contro il Cittadella nell’ultima giornata con gol dell’under 21 Davide Baselli.

Dispiace per il fallimento di una società gloriosa come quella marchigiana, gli ultimi anni sono stati tristi per i tifosi bianconeri.
Nonostante che, con l'Ascoli c'è da sempre una forte rivalità, auguro ai marchigiani di rinascere, come abbiamo fatto noi nel 2009 e tornare nel grande calcio.

A me dispiace, forse era una delle più simpatiche compagini della serie cadetta.

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l'ascoli una storica provinciale del nostro calcio,mi dispiace!

Dispiace molto anche a me ,una grande avversaria ,sempre sfide belle a guerriere con loro.in serie a del duca e partenio facevano paura a tutti.
Abbiamo vissuto anche noi questo dramma noi addirittura in d.
Spento che riescano ad evitare la d come avvenuto al Pescara .

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La D sarebbe un brutto vortice da cui è difficile uscirne fuori.. alcune squadre come la Salernitana ci sono riuscite, ma altre che hanno calcato i campi della A e sono piombate improvvisamente tra i Dilettanti faticano a venirne fuori, tipo Ancona, Piacenza e Messina.

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Più le cose cambiano, più restano le stesse.

LIBERA LA ROMA!

Il Messina è in C2