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Chicos ha scritto:
Prossimo turno emozionantissimo con tutto ancora in ballo.


Si tifa tutti Milan e contro Parma e Torino per motivi di ranking uefa :asd


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MessaggioInviato: lun 12 mag 2014, 11:19 
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Reg. il: lun 27 ago 2007
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Si tifa tutti contro il Milan come fanno le persone per bene, altroché.
Anche perchè che il Milan faccia una campagna europea migliore di quella di Parma e Torino è un'ipotesi tutta da dimostrare :sisi

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Anche questa volta ci rialzeremo, non più a testa alta, ma con il cuore.
Ma di spirito, voi, miserrimo furfante,
mai non ne aveste un´oncia, e di lettere tante
quante occorrono a far la parola: cretino!


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Su che basi si afferma che il Milan in Europa farebbe meglio di Torino o Parma? :asd

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Antonio Conte è il nostro capitano

2fisso vive, chi dimentica è complice.


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arres82 ha scritto:
Si tifa tutti contro il Milan come fanno le persone per bene, altroché.
Anche perchè che il Milan faccia una campagna europea migliore di quella di Parma e Torino è un'ipotesi tutta da dimostrare :sisi


Per una volta sono d'accordo con lo scansista atalantino...

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"Dopo aver stretto la mano a un milanista corro a lavarmela. Dopo averla stretta ad uno juventino, mi conto le dita". Avv. Prisco


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Reg. il: dom 26 ago 2012
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Nuove abitudini nel calcio
orfano delle milanesi

di Mario Sconcerti

Non credo che Conte lascerà la Juve, però è vero che ci sta pensando seriamente. D’altra parte un anno o l’altro dovrà accadere, perché non nel momento migliore? Credo anzi che il dubbio profondo di Conte faccia parte di una fase di crescita. Si allenta il fanatismo, diventa ragione. Riflettere su quanto si è già dato e su quanto questo possa condizionare il futuro è un buon segno. È sintomatico del brutto momento comune che tutte le più grandi squadre abbiano problemi con i loro tecnici. Mazzarri è molto contestato, Seedorf è preso a spinte a prescindere, lo stesso Montella non sembra più molto capito.

Pesa su tutto la crisi di Milano. Non si è abituati a una modestia insistita. Si pensa che sia cancellabile cambiando la guida, non avendo più la possibilità di tornare ai grandi giocatori. La crisi di Milano apre un abisso nell’attenzione al calcio italiano. Con la Juventus, Inter e Milan sono le squadre che hanno costruito l’intero movimento. La loro mancanza confonde, fa sembrare tutto inverosimile. Si fanno i conti sui punti di Allegri e di Seedorf, di Mazzarri e Stramaccioni, dimenticando che i giocatori sono rimasti quelli per limiti ormai esatti delle società. Si confronta cioè una disgrazia con un’altra mentre è scomparso l’odore del trionfo. È questo che rimpicciolisce tutto il nostro calcio, i duecento milioni a estate che Milano metteva a disposizione di tutti. Per il famoso effetto dei vasi comunicanti oggi per la prima volta nella storia ci si salva con una trentina di punti.

In compenso squadre nuove conoscono momenti importanti, il Torino, il Parma, a tratti perfino Atalanta e Samp. Ma questa improvvisa democrazia della povertà coglie impreparato un calcio abituato alle grandi monarchie. C’è bisogno di nuove abitudini, di una redistribuzione d’interesse, di attenzioni, perfino di amori. Altrimenti tutto questo significherà ancora povertà. Nel grande calcio italiano la provincia ha sempre voluto dire sorpresa. Adesso che l’effetto si prolunga, la sorpresa resta bellissima, ma produce una routine nuova che crea un vuoto. Inter, Milan, Juventus sono sempre state le banche del calcio italiano. Non avere più banche o scoprirle avare, è il primo segnale di una crisi epocale che riguarda tutti. E che già conosciamo nel Paese. In sostanza i tecnici sono un falso problema, ma il problema vero costa.

La Juve intanto si prende una grossa soddisfazione battendo il suo unico avversario per la seconda volta in due partite. La Roma nell’anno a tratti ha giocato meglio, è stata più spettacolare, ma la Juve ha confermato di essere più pronta, più insistente, più continua. In una parola, migliore. Ora vediamo cosa porterà il rimescolamento delle carte. Si salva il Sassuolo, la più ricca delle piccole, dodici acquisti a gennaio aggiunti alle qualità di un tecnico, Di Francesco, che è la vera sorpresa della stagione.

corsera


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MessaggioInviato: lun 12 mag 2014, 12:34 
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Marcus ha scritto:
Su che basi si afferma che il Milan in Europa farebbe meglio di Torino o Parma? :asd


I sorteggi, specialmente in caso di accesso ai gironi, dovrebbero vedere il Milan in prima fascia, mentre le altre pretendenti, Hellas incluso, partirebbero tutte dalla quarta fascia.
In teoria quindi il Milan avrebbe, almeno inizialmente, un percorso sulla carta più agevole e con la possibilità di fare più punti ai fini del ranking Uefa.
In pratica potrebbe succedere che venga eliminato ai preliminari come è accaduto alla Roma con lo Slovan Bratislava.
In ogni caso per me vale sempre il criterio della meritocrazia sportiva, non il blasone, la storia o altro.


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Vero che teoricamente potrebbe avere un percorso più agevole ma la qualità della rosa più o meno è quella, non credo assolutamente che il Milan possa fare molto di più rispetto al Parma o al Torino.

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Marcus ha scritto:
Vero che teoricamente potrebbe avere un percorso più agevole ma la qualità della rosa più o meno è quella, non credo assolutamente che il Milan possa fare molto di più rispetto al Parma o al Torino.


Non è tanto una questione di qualità complessiva della rosa, anche se quella del Milan è sulla carta palesemente migliore rispetto alle altre nell'ottica del doppio impegno settimanale, bensì di tutti gli altri elementi complementari e contestuali (società, guida tecnica, ambiente, obiettivi, motivazioni, ecc.) che vanno ad influenzare il rendimento sul campo.


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wop82 ha scritto:
Non è tanto una questione di qualità complessiva della rosa, anche se quella del Milan è sulla carta palesemente migliore rispetto alle altre nell'ottica del doppio impegno settimanale, bensì di tutti gli altri elementi complementari e contestuali (società, guida tecnica, ambiente, obiettivi, motivazioni, ecc.) che vanno ad influenzare il rendimento sul campo.

Anche questi elementi però non depongono assolutamente a favore del Milan :asd

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Principe ha scritto:
Nuove abitudini nel calcio
orfano delle milanesi

di Mario Sconcerti

Non credo che Conte lascerà la Juve, però è vero che ci sta pensando seriamente. D’altra parte un anno o l’altro dovrà accadere, perché non nel momento migliore? Credo anzi che il dubbio profondo di Conte faccia parte di una fase di crescita. Si allenta il fanatismo, diventa ragione. Riflettere su quanto si è già dato e su quanto questo possa condizionare il futuro è un buon segno. È sintomatico del brutto momento comune che tutte le più grandi squadre abbiano problemi con i loro tecnici. Mazzarri è molto contestato, Seedorf è preso a spinte a prescindere, lo stesso Montella non sembra più molto capito.

Pesa su tutto la crisi di Milano. Non si è abituati a una modestia insistita. Si pensa che sia cancellabile cambiando la guida, non avendo più la possibilità di tornare ai grandi giocatori. La crisi di Milano apre un abisso nell’attenzione al calcio italiano. Con la Juventus, Inter e Milan sono le squadre che hanno costruito l’intero movimento. La loro mancanza confonde, fa sembrare tutto inverosimile. Si fanno i conti sui punti di Allegri e di Seedorf, di Mazzarri e Stramaccioni, dimenticando che i giocatori sono rimasti quelli per limiti ormai esatti delle società. Si confronta cioè una disgrazia con un’altra mentre è scomparso l’odore del trionfo. È questo che rimpicciolisce tutto il nostro calcio, i duecento milioni a estate che Milano metteva a disposizione di tutti. Per il famoso effetto dei vasi comunicanti oggi per la prima volta nella storia ci si salva con una trentina di punti.

In compenso squadre nuove conoscono momenti importanti, il Torino, il Parma, a tratti perfino Atalanta e Samp. Ma questa improvvisa democrazia della povertà coglie impreparato un calcio abituato alle grandi monarchie. C’è bisogno di nuove abitudini, di una redistribuzione d’interesse, di attenzioni, perfino di amori. Altrimenti tutto questo significherà ancora povertà. Nel grande calcio italiano la provincia ha sempre voluto dire sorpresa. Adesso che l’effetto si prolunga, la sorpresa resta bellissima, ma produce una routine nuova che crea un vuoto. Inter, Milan, Juventus sono sempre state le banche del calcio italiano. Non avere più banche o scoprirle avare, è il primo segnale di una crisi epocale che riguarda tutti. E che già conosciamo nel Paese. In sostanza i tecnici sono un falso problema, ma il problema vero costa.

La Juve intanto si prende una grossa soddisfazione battendo il suo unico avversario per la seconda volta in due partite. La Roma nell’anno a tratti ha giocato meglio, è stata più spettacolare, ma la Juve ha confermato di essere più pronta, più insistente, più continua. In una parola, migliore. Ora vediamo cosa porterà il rimescolamento delle carte. Si salva il Sassuolo, la più ricca delle piccole, dodici acquisti a gennaio aggiunti alle qualità di un tecnico, Di Francesco, che è la vera sorpresa della stagione.

corsera

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Praticamente le stesse cose che ha detto ieri sera a Terzo Tempo. Concordo in pieno: la crisi del calcio italiano potrà iniziare a risolversi solo quando inter e Milan risorgeranno dalle proprie ceneri.


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