L'autocommiserazione, benché stemperata da un sottile filo di ironia, è l'ultimo step prima dell'abisso.
Occorre fare dietrofront ed invertire il senso di marcia, non facendo più quello che è stato (non) fatto fino ad ora.
Reverse engineering della propria esistenza e della propria (non) vita sociale, comprendere meglio se stessi ed il mondo che ci circonda, capire ed analizzare le dinamiche psicologiche e il funzionamento delle relazioni interpersonali, riconoscere quindi se, come, quando e perché si sono commessi degli errori ed imparare a non ripeterli in situazioni analoghe, non accettarsi più per come si è, ma provare ad automigliorarsi in continuazione poiché la prima fonte di insoddisfazione siamo noi stessi e non gli altri.

Tutto in funzione dell'obiettivo che uno si pone, esimio Woppe.
Se a loro gli piace stare così e in realtà non gliene frega niente delle donne e della vita sociale, AMEN!
Quindi, Primo passo:

capire cosa si vuole (se ci riuscite, io in quanto a risposte in merito sono piuttosto ondivago)

E' ontologicamente improbabile che possa piacere, a chiunque in generale, stare in quel modo e fregarsene delle donne e/o della vita sociale.
Caso mai uno accetta con il passare del tempo tale situazione, come se fosse un qualcosa di ineluttabile, e ci convive rassegnato, ma la piacevolezza la si prova per ben altro.

é probabile che ci sia gente a cui piace piangersi addosso e dovresti saperlo anche tu, altrimenti non saresti costretto a scrivere le stesse cose da anni.
Scusa Deus, non voglio offenderti, ma davvero in questi casi volere è potere. Quindi segui l'insegnamento dell'Alfieri

Ma guarda che lo so, sono 30 anni che me lo ripeto, e mi sarei un po' stufato se permetti