Già, dai pochi video che girano su Mazzola si nota comunque che era capace di usare alla perfezione sia il destro che il sinistro

Mazzola più muscolare e giocatore a tutto campo; Meazza più talento e genialità. Confronto difficilissimo per la penuria di cose visionabili... però dai resoconti della sua epoca Meazza pareva essere una specie di fenomeno inarrivabile, in termini di classe pura. Mazzola più trascinatore. Come tipologia paragonerei Mazzola a Charlton e a Di Stefano.

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"Alcuni pensano che il calcio sia una questione di vita o di morte. Non sono d'accordo. Posso assicurarvi che è molto, molto di più." (Bill Shankly)

Annibale Frossi riteneva Mazzola superiore addirittura a Charlton

Cmq, se come ho letto anche a Gianni Brera Baggio aveva ricordato un pò Meazza, immagino nonostante la pochezza di filmati a disposizione che Meazza fosse davvero forte...sappiamo se anche lui come Baggio calciava rigori e punizioni?

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samumonta

rigori sicuramente sì. Era un mago del dribbling (leggendari i gol "a invito" sul portiere, anche in tal senso c'era qualcosa di Baggio) e tecnicamente - secondo Brera - sembrava un giocatore inavvicinabile, per quanto meno prestante o continuo di altri.

Comunque se si riguarda ancora oggi la sua carriera si rimane sbalorditi, per dire a 20 anni scarsi ha portato l'Ambrosiana a un titolo ritenuto ai tempi impossibile o quasi, viste le corazzate Juventus e Genoa. Non dimentichiamo poi quello che fece anche in azzurro, già da ragazzino.

Come osserva Ciccio, rispetto a Baggio, Meazza era più mezzala aggiunta.

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

https://www.youtube.com/watch?v=2CV8pyAIu0E

A 0:57 il famoso rigore segnato da Meazza con i calzoncini rotti, l'esecuzione assomiglia molto al famoso cucchiaio di Totti

Da quello che ne so Meazza calciava anche le punizioni a foglia morta prima di Corso

Giusto! Non mi ricordavo..

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

Il mondiale del 1938 di Meazza comunque è stato poco sotto i livelli di quello di Maradona del 1986 o di Pelé del 1970, praticamente in ogni azione vincente dell'Italia c'era il suo zampino, segnò poco è vero ma da rifinitore regalò almeno tre/quattro assist vincenti ai compagni

Era nel momento migliore della carriera forse, reduce da 2-3 stagioni strepitose in nerazzurro, per acclamazione il numero uno della Serie A.

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

Il canto del cigno del grande campione.

La stagione seguente gli venne il "piede gelato" che mise fine alla sua carriera ad alti livelli.