Centrocampista difensivo e di regia ( nel WM ) nordirlandese che ebbe il suo apice tra la fine dei 50' e i primissimi anni 60'. Giocava e capitanava il tottenham del famoso double ( campionato+coppa nazionale del 1961 ), che, se non erro, resta l'ultimo alloro patrio degli spurs.
Bel giocatore, per gli standard dell'epoca. Non una cima himalayana nel ruolo, a mio avviso.

Reputato dagli appassionati del suo paese il migliore di sempre dopo Best.

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Il buon gusto è la morte dell'arte.

Nel '61 direi fosse giusto premiare Coluna. La sua miglior stagione in carriera.

Sulla rivista "Il Campione" n° 16 del 22 aprile 1957 c'è un'interessante descrizione di Danny Blanchflower.

Riassumendo: è un giocatore dalla non robusta costituzione fisica, ma che riesce a sopperire a ciò con un'elevata intelligenza. Riesce ad essere infatti sempre nel vivo dell'azione, sia come sostegno per la difesa che come supporto ai compagni nelle transizioni offensive. Non è un solista, ma anzi appena può preferisce servire il compagno con accurati passaggi. Blanchflower è anche bravo a farsi trovare smarcato in modo che il compagno possa avere sempre un uomo libero su cui appoggiarsi. Riesce altresì a essere attento nel controllo della mezzala avversaria, grazie a uno spiccato senso dell'anticipo. All'epoca era mediano destro, ma si dice che aveva un tocco di palla degno della migliore mezzala. Viene definito giocatore di classe mondiale e vero punto di forza della Nazionale nordirlandese che di lì a poco avrebbe eliminato l'Italia dal Mondiale di Svezia 1958. Quando nel 1954 il Tottenham lo acquistò dall'Aston Villa, sborsò 30 mila Sterline (l'equivalente di 52 milioni di Lire), una delle cifre più alte pagate in Inghilterra fino a quel momento. Infine si dice che era smilzo ed elegante nei movimenti.