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 Oggetto del messaggio: Re: Italia 1982 vs. Olanda 1974
MessaggioInviato: dom 28 giu 2015, 13:57 
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Oldboy ha scritto:
Un altro aspetto interessante - forse unico nella storia - di Spagna '82 riguarda la lettura che la critica diede di quel trionfo.

Ci furono due spiegazioni opposte della vittoria italiana. (Con diverse sfumature intermedie.)
Gianni Brera e la scuola italianista scrissero che era stato il trionfo del contropiede, insomma del calcio all'italiana.

La corrente offensivista e zonista della critica disse il contrario: finalmente la nostra nazionale aveva conseguito consapevolezza della propria forza, aveva assunto l'iniziativa e senza più timori ingiustificati aveva dimostrato che anche noi potevamo giocare alla pari con chiunque!


Semplicemente sono vere entrambe le affermazioni!

A mio avviso però si sottovaluta troppo quanto successo da noi a partire dalla metà degli anni Settanta, quando le nostre squadre hanno imbastardito il tradizionale modulo all'italiana con alcune novità del gioco olandese come la zona (anche se a centrocampo), il pressing, la fisicità e la ricerca di giocatori eclettici. Paradossalmente in campo italiano queste novità portarono ad un gioco ancora più tattico, difensivo e fisico (che forse ci penalizzò in campo europeo), mentre in campo Nazionale, potendo assemblare quanto di meglio prodotto dal nostro vivaio, abbiamo fatto un mondiale da favola nel 1978 e quattro anni più tardi siamo passati giustamente all'incasso.

Paradossalmente la Zona Mista dei vari Trapattoni, Radice, Bearzot, pur ispirandosi al gioco olandese, in realtà rovesciò quasi completamente il Gioco Totale olandese. Crujiff e soci giocavano rigorosamente a zona in difesa (con la linea piuttosto altina), ma a centrocampo di fatto, pur richiamandosi al gioco totale, giocavano rigorosamente uomo contro uomo. L'Italia invece giocava a uomo in difesa e a zona a centrocampo... Gli olandesi giocavano in orizzontale, tenendo i reparti strettissimi e orizzontali, mentre gli italiani hanno mantenuto, la classica disposizione a scaglioni verticali, pur con interpreti più eclettici.


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 Oggetto del messaggio: Re: Italia 1982 vs. Olanda 1974
MessaggioInviato: dom 28 giu 2015, 14:05 
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ciccio graziani ha scritto:
Oldboy ha scritto:
Un altro aspetto interessante - forse unico nella storia - di Spagna '82 riguarda la lettura che la critica diede di quel trionfo.

Ci furono due spiegazioni opposte della vittoria italiana. (Con diverse sfumature intermedie.)
Gianni Brera e la scuola italianista scrissero che era stato il trionfo del contropiede, insomma del calcio all'italiana.

La corrente offensivista e zonista della critica disse il contrario: finalmente la nostra nazionale aveva conseguito consapevolezza della propria forza, aveva assunto l'iniziativa e senza più timori ingiustificati aveva dimostrato che anche noi potevamo giocare alla pari con chiunque!


Semplicemente sono vere entrambe le affermazioni!

No, non possono essere vere entrambe le spiegazioni. Non sono conciliabili.
(Forse lo sembrano per come le ho sintetizzate, ma se riportassi gli articoli integrali dell'epoca la cosa sarebbe chiara.)

In sintesi, Brera vedeva la vittoria del tradizionale calcio all'italiana, che aveva punito in contropiede la presunzione degli avversari zonisti e offensivisti.
Invece la scuola "maschilista", per così dire, cioé offensivista e modernista, sosteneva che l'Italia non aveva vinto in contropiede, ma assumendo l'iniziativa e mettendo da parte atavici - e ingiustificati - complessi di inferiorità.


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 Oggetto del messaggio: Re: Italia 1982 vs. Olanda 1974
MessaggioInviato: dom 28 giu 2015, 14:06 
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Tutto vero, ma secondo me a fare la differenza sono poi banalmente le qualità degli interpreti: a metà anni '70 la generazione dei Rivera era agli sgoccioli e non poteva reggere il confronto con i più freschi olandesi (gli stessi massacrati nel 1969: come ripeto sempre non è la preparazione a fare la differenza, ma la bravura e la maturità, gli olandesi nel 1969 si preparavano allo stesso modo). Quella dei giovani Antognoni Tardelli etc.. era ancora in fase di maturazione.

A fine decennio abbiamo ritrovato, oltre a una super difesa, un centrocampo stellare (il reparto decisivo), con giocatori di elevatissima qualità: appunto Tardelli, Antognoni, Causio e poi Conti. L'esplosione di Paolo Rossi ha regalato l'ultimo tassello. Al di là dei moduli, credo che siano queste le cose che fanno la differenza.

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 Oggetto del messaggio: Re: Italia 1982 vs. Olanda 1974
MessaggioInviato: dom 28 giu 2015, 14:08 
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Reg. il: ven 22 mag 2015
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Oldboy ha scritto:
ciccio graziani ha scritto:
Oldboy ha scritto:
Un altro aspetto interessante - forse unico nella storia - di Spagna '82 riguarda la lettura che la critica diede di quel trionfo.

Ci furono due spiegazioni opposte della vittoria italiana. (Con diverse sfumature intermedie.)
Gianni Brera e la scuola italianista scrissero che era stato il trionfo del contropiede, insomma del calcio all'italiana.

La corrente offensivista e zonista della critica disse il contrario: finalmente la nostra nazionale aveva conseguito consapevolezza della propria forza, aveva assunto l'iniziativa e senza più timori ingiustificati aveva dimostrato che anche noi potevamo giocare alla pari con chiunque!


Semplicemente sono vere entrambe le affermazioni!

No, non possono essere vere entrambe le spiegazioni. Non sono conciliabili.
(Forse lo sembrano per come le ho sintetizzate, ma se riportassi gli articoli integrali dell'epoca la cosa sarebbe chiara.)

In sintesi, Brera vedeva la vittoria del tradizionale calcio all'italiana, che aveva punito in contropiede la presunzione degli avversari zonisti e offensivisti.
Invece la scuola "maschilista", per così dire, cioé offensivista e modernista, sosteneva che l'Italia non aveva vinto in contropiede, ma assumendo l'iniziativa e mettendo da parte atavici - e ingiustificati - complessi di inferiorità.


A parte che il gioco più "maschio" e fisico è quello più difensivo, perché appunto per chiuderti devi poterla mettere sulle sportellate (Uruguay, Atletico etc.. sono squadre fisicamente fortissime), mentre il gioco offensivo valorizza le doti più "femminili", se la vogliamo mettere in questi termini (piedi, agilità, velocità, propensione al controllo del gioco), non credo che le due affermazioni siano inconciliabili: forse sono in parte entrambe veritiere.

Cioè la forza dell'Italia fu anche la difesa, la solidità, ma d'altra parte a fare la differenza fu la qualità di centrocampo e attacco, insomma i piedi buoni, il talento di chi era chiamato a costruire il gioco.

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 Oggetto del messaggio: Re: Italia 1982 vs. Olanda 1974
MessaggioInviato: dom 28 giu 2015, 14:13 
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Francesco82 ha scritto:
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Un altro aspetto interessante - forse unico nella storia - di Spagna '82 riguarda la lettura che la critica diede di quel trionfo.

Ci furono due spiegazioni opposte della vittoria italiana. (Con diverse sfumature intermedie.)
Gianni Brera e la scuola italianista scrissero che era stato il trionfo del contropiede, insomma del calcio all'italiana.

La corrente offensivista e zonista della critica disse il contrario: finalmente la nostra nazionale aveva conseguito consapevolezza della propria forza, aveva assunto l'iniziativa e senza più timori ingiustificati aveva dimostrato che anche noi potevamo giocare alla pari con chiunque!

Semplicemente sono vere entrambe le affermazioni!

No, non possono essere vere entrambe le spiegazioni. Non sono conciliabili.
(Forse lo sembrano per come le ho sintetizzate, ma se riportassi gli articoli integrali dell'epoca la cosa sarebbe chiara.)

In sintesi, Brera vedeva la vittoria del tradizionale calcio all'italiana, che aveva punito in contropiede la presunzione degli avversari zonisti e offensivisti.
Invece la scuola "maschilista", per così dire, cioé offensivista e modernista, sosteneva che l'Italia non aveva vinto in contropiede, ma assumendo l'iniziativa e mettendo da parte atavici - e ingiustificati - complessi di inferiorità.
A parte che il gioco più "maschio" e fisico è quello più difensivo, perché appunto per chiuderti devi poterla mettere sulle sportellate (Uruguay, Atletico etc.. sono squadre fisicamente fortissime), mentre il gioco offensivo valorizza le doti più "femminili", se la vogliamo mettere in questi termini (piedi, agilità, velocità, propensione al controllo del gioco), non credo che le due affermazioni siano inconciliabili: forse sono in parte entrambe veritiere.

No, "squadra femmina" nel gergo breriano è quella che lascia l'iniziativa all'avversario, per poi colpirlo in contropiede.
Insomma quella che pratica il tradizionale calcio all'italiana.

Per questo la corrente critica capeggata da Brera è stata scherzosamente definita "femminista"...
In contrapposizione alla scuola "maschilista", quella cioé che sosteneva la necessità e quasi il dovere di assumere l'iniziativa, attaccare, pressare, ecc.


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 Oggetto del messaggio: Re: Italia 1982 vs. Olanda 1974
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Sì, conosco la distinzione, ma per me il gioco d'attesa è molto più "maschio" per le doti che richiede.
Cioè di solito la metti sulla forza e sulla garra quando hai meno piedi, e viceversa. Non è meglio né peggio, ma di sicuro per me Atletico, Chelsea o la Germania del 1974 erano squadre più maschie, in tal senso, di Barcellona, Ajax o dell'Olanda del tempo, che erano/sono semmai più cicale, più divertenti, più ariose, più agili e meno potenti.

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 Oggetto del messaggio: Re: Italia 1982 vs. Olanda 1974
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Mah, si può considerare la Zona Mista come un semplice adeguamento del Calcio Totale al gioco tradizionale all'italiana, ma ripeto, non vedo in contraddizione le due tesi...


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 Oggetto del messaggio: Re: Italia 1982 vs. Olanda 1974
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Per me lo è, il calcio totale valorizzò la propensione offensiva globale della squadra, la qualità media molto elevata, la tendenza a giocare sempre a viso aperto. Ha canalizzato il talento, che per i sudamericani era anarchico per definizione, verso il concetto di squadra.

Per me l'Italia del 1978 e del 1982 è figlia di queste innovazioni, proprio come idea di gioco.

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 Oggetto del messaggio: Re: Italia 1982 vs. Olanda 1974
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Francesco82 ha scritto:
Sì, conosco la distinzione, ma per me il gioco d'attesa è molto più "maschio" per le doti che richiede.
Cioè di solito la metti sulla forza e sulla garra quando hai meno piedi, e viceversa. Non è meglio né peggio, ma di sicuro per me Atletico, Chelsea o la Germania del 1974 erano squadre più maschie, in tal senso, di Barcellona, Ajax o dell'Olanda del tempo, che erano/sono semmai più cicale, più divertenti, più ariose, più agili e meno potenti.

Diciamo che la definizione di Brera partiva da un presupposto decisamente politically uncorrect...
Di quelli che oggi provocherebbero critiche, proteste, richieste di scuse, ecc.

Ma negli anni '50, quando la definizione è nata, il linguaggio era per certi versi più libero, e ci si scandalizzava molto di meno per una frase o una parola non rispondenti a certi parametri.


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Sì sì in tal senso concordo in pieno ;)

Correggimi se sbaglio, ma si iniziò a vituperare il catenaccio dopo l'Inter biscudettata dei primi anni '50, perché era ritenuto uno scandalo che la squadra più forte attendesse l'avversario. In tale prospettiva antropologica (il maschio che ci prova, la femmina che valuta e attende) la definizione di Brera è perfetta. Io cambio un po' chiave di lettura quando dico che il nostro calcio, grintoso, "furbo", molto fisico, risulta impostato in chiave più "maschia" rispetto a un calcio proteso all'offesa e meno duro.

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