Oldboy ha scritto:
Un altro aspetto interessante - forse unico nella storia - di Spagna '82 riguarda la lettura che la critica diede di quel trionfo.
Ci furono due spiegazioni opposte della vittoria italiana. (Con diverse sfumature intermedie.)
Gianni Brera e la scuola italianista scrissero che era stato il trionfo del contropiede, insomma del calcio all'italiana.
La corrente offensivista e zonista della critica disse il contrario: finalmente la nostra nazionale aveva conseguito consapevolezza della propria forza, aveva assunto l'iniziativa e senza più timori ingiustificati aveva dimostrato che anche noi potevamo giocare alla pari con chiunque!
Semplicemente sono vere entrambe le affermazioni!
A mio avviso però si sottovaluta troppo quanto successo da noi a partire dalla metà degli anni Settanta, quando le nostre squadre hanno imbastardito il tradizionale modulo all'italiana con alcune novità del gioco olandese come la zona (anche se a centrocampo), il pressing, la fisicità e la ricerca di giocatori eclettici. Paradossalmente in campo italiano queste novità portarono ad un gioco ancora più tattico, difensivo e fisico (che forse ci penalizzò in campo europeo), mentre in campo Nazionale, potendo assemblare quanto di meglio prodotto dal nostro vivaio, abbiamo fatto un mondiale da favola nel 1978 e quattro anni più tardi siamo passati giustamente all'incasso.
Paradossalmente la Zona Mista dei vari Trapattoni, Radice, Bearzot, pur ispirandosi al gioco olandese, in realtà rovesciò quasi completamente il Gioco Totale olandese. Crujiff e soci giocavano rigorosamente a zona in difesa (con la linea piuttosto altina), ma a centrocampo di fatto, pur richiamandosi al gioco totale, giocavano rigorosamente uomo contro uomo. L'Italia invece giocava a uomo in difesa e a zona a centrocampo... Gli olandesi giocavano in orizzontale, tenendo i reparti strettissimi e orizzontali, mentre gli italiani hanno mantenuto, la classica disposizione a scaglioni verticali, pur con interpreti più eclettici.